mercoledì 2 settembre 2020

pc 2 settembre - Palazzo S.Gervasio - i braccianti migranti ottengono un primo risultato, ma la lotta continua! Massima informazione e solidarietà!


ARRIVANO LE PRIME VITTORIE PER I LAVORATORI DI PALAZZO S.GERVASIO. AVANTI FINO ALLA FINE!
Dopo giorni di pressione e proteste, mentre i Comuni e la Prefettura giocano allo scaricabarile, finalmente è stata montata una tenda in cui si iniziano a somministrare i tamponi ai lavoratori che da 6 giorni dormono all’addiaccio, nell'attesa che apra l’ex tabacchificio. È una prima, significativa vittoria del coraggio e della fermezza di chi ha tenuto il presidio per una settimana. Dopo i tamponi, ai lavoratori è stato consentito l’accesso alle camerate, con un ritardo sull’apertura prevista di più di un mese. I posti nel dormitorio sarebbero circa duecento, ma non è ancora chiaro se basteranno per tutti, nè che altre soluzioni ci saranno per chi non dovesse trovare posto. Sarebbe sicuramente stato più cauto fare i tamponi prima dell'apertura del dormitorio, in modo da poter isolare
e tutelare chi dovesse risultare positivo, ma questa è una di quelle assurdità derivanti dall'agire delle istituzioni sempre e solo sull'onda dell'emergenza e mai in maniera ragionata, oltre che del chiaro razzismo istituzionale per cui le vite nere non contano. Anche il trasporto ai luoghi di lavoro resta un'incognita: si parlava di pulmini ma per ora sono solo parole, mentre le forze dell'ordine hanno vietato ai datori di lavoro di andare a prendere i lavoratori al ghetto di Mulini Matinelle, cosa che rende praticamente necessaria l'intermediazione dei caporali. E poi c'è la questione della paga, che per ora è di soli 5 euro a cassone, nonostante la pressione dei lavoratori sui padroni per alzarla almeno a 6,50 euro.
Era stato convocato l’ennesimo tavolo in Prefettura per discutere della questione abitativa per chi sta lavorando nel territorio e ai lavoratori era stato proposto di partecipare in modalità digitale, da remoto: i diretti interessati si sono giustamente rifiutati, anche perché sono giorni che ripetono le loro richieste in modo chiaro a diversi interlocutori che dovrebbero farsi carico del problema.
Sappiamo che solo la lotta paga. I lavoratori sono stanchi di promesse, bugie e aperture posticipate. Evidentemente il dormitorio non è una soluzione definitiva. Vogliamo la case subito! Ma anche i trasporti, i contratti e i documenti!

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