martedì 1 settembre 2020

pc 1 settembre - Braccianti in lotta a Palazzo S.Gervasio - info e iniziative di solidarietà

Solidarietà con i lavoratori in presidio a Palazzo San Gervasio! Case e documenti per tutti, non ghetti!

info da campagne in lotta
E’ di ieri la notizia dell’arrivo di una cisterna d’acqua per chi è in presidio, mentre  sono stati consegnati due bagni chimici, ma nella migliore delle ipotesi soltanto una parte di chi è senza casa e lavora alla raccolta del pomodoro potrà accedere al campo di lavoro quando sarà pronto. La polizia ha dichiarato che nella giornata di lunedì, il centro preposto all’accoglienza degli stagionali sarebbe stato aperto, ma mancano ancora i bagni e dovranno essere fatti a tutti i tamponi: per questo i lavoratori non credono che l’apertura sia possibile a stretto giro e non vogliono muoversi.
In ogni caso, si tratta di luoghi iper-controllati e non certo piacevoli in cui vivere.

PALAZZO SAN GERVASIO (PZ), SESTO GIORNO DI PROTESTA
Prima hanno promesso di aprire l'ex-tabacchificio nella giornata di oggi; poi nell'incontro tenutosi in prefettura a Potenza  la data di apertura è slittata a mercoledì. E invece, nonostante le promesse, ad ora sono stati portati solo due bagni container, ancora da montare, e i lavori all'interno della struttura non sono ancora terminati. Oltre al fatto che prima dell'inserimento nella struttura sarà necessario disporre le misure sanitarie adeguate e non viene data alcuna indicazione chiara rispetto alle tempistiche e alle modalità. I lavoratori continuano a interpellare le istituzioni responsabili, in primis il prefetto di Potenza e il sindaco di Palazzo San Gervasio, ma questi continuano a temporeggiare. Le persone fuori dall'ex tabacchificio sono determinate a portare avanti la protesta. 

Su campagne in lotta facebook un  video di un lavoratore che denuncia la situazione e fa appello alla solidarietà di tutti e tutte. 

Anche da Roma arriva forte e chiaro il messaggio di solidarietà ai lavoratori che da giorni, con coraggio e determinazione, sono in presidio a Palazzo San Gervasio perché non possono più vivere nel ghetto e pretendono una soluzione abitativa immediata per chi ogni giorno lavora in quel territorio.
Il Ministero della Salute, intento a fare campagna elettorale con l’abolizione del superticket, si dimentica di chi non ha il diritto di voto e lo lascia in balia degli eventi. Da quando è iniziata l’emergenza coronavirus, non ha mostrato il minimo interesse per le condizioni di chi è costretto a vivere in tende, container, baracche affollate, centri d’accoglienza, hotspot, cpr o carceri. I risultati sono ora sotto gli occhi di chi li vuole vedere: all’ex pista e nel CARA di Borgo Mezzanone, ad esempio, si parla di un vero e proprio focolaio ma le misure di prevenzione e contenimento annunciate non sono ancora state implementate. Da Saluzzo a Palazzo San Gervasio, chi lavora nelle campagne e si trova senza casa non è stato a guardare ed è sceso in strada, chiedendo ancora una volta case, documenti e protezione dalla pandemia, per sé e per la popolazione circostante, ricevendo repressione, paternalismo e indifferenza.

La salute non può essere un privilegio, i lavoratori delle campagne sono stanchi di essere ignorati.

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