venerdì 22 maggio 2020

pc 22 maggio - ARCELORMITTAL - A NOVI, A GENOVA, A TARANTO LA LOTTA E LA MOBILITAZIONE CRESCE

All’ex Ilva di Novi prosegue lo sciopero e i lavoratori presidiano i cancelli - Turni di blocco giorno e notte, per evitare che camion con la merce escano dallo stabilimento

NOVI LIGURE. Prosegue lo sciopero ad oltranza dei lavoratori dell’ex Ilva di Novi, affiancati ora anche dai colleghi di Genova. Stamattina alle 10 i segretari provinciali di Fim, Fiom e Uilm, rispettivamente Salvatore Pafundi, Anna Poggio e Alberto Pastorello, con le Rsu di fabbrica, hanno ribadito ai lavoratori raggruppati davanti ai cancelli. la volontà di continuare il blocco giorno e notte, per evitare che la materia prima possa lasciare lo stabilimento.

Quindi, oltre ai cancelli dei Tir che solitamente eseguono il carico e scarico della merce, saranno anche controllati eventuali convogli in partenza. L’applicazione di una linea di protesta più dura, in attesa dell’incontro tra le parti che avverrà nella sede del Mise lunedì prossimo alla presenza del ministro Patuanelli, è dovuta alla chiusura delle trattative da parte della proprietà ArcelorMittal, su tutti i fronti, dopo l’incontro in Prefettura e in quello successivo avvenuti ieri.

Ex Ilva, merce bloccata a Genova, l'azienda minaccia la cassa integrazione per tutti

Lavoratori in sciopero a scacchiera, un'ora per reparto
Varco bloccato dalle sette di stamattina. Nella fabbrica Arcelormittal di Genova i mezzi pesanti non entrano e non escono. La merce è ferma, i lavoratori sono tutti in sciopero, a singhiozzo, un'ora per ogni reparto, per protestare contro la decisione dell'azienda di rinnovare e ampliare il ricorso alla cassa integrazione covid, nonostante il lavoro ci sia. La situazione davanti al cancello in zona aeroporto, al momento, è molto tranquilla, anche perchè camion, stamattina, non se ne sono visti. "Ieri in videoconferenza l'azienda ci ha invitato a sospendere lo sciopero, in caso contrario hanno minacciato di mettere tutti i mille lavoratori- annuncia il coordinatore della rsu, Armando Palombo, in quota fiom- per noi lo sciopero è confermato, nelle modalità consentite dalla legge e nella salvaguardia degli impianti, che in questi anni sono stati tenuti in piedi con lo scotch e il cartone solo grazie ai nostri sforzi. Per noi, sfida è accettata per salvare questa fabbrica. Se l'azienda forza, noi sappiamo cosa fare. A buon intenditor, poche parole".

All'ARCELORMITTAL DI TARANTO grossi presidi alla Direzione AM e alla Prefettura

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