venerdì 22 maggio 2020

pc 22 maggio - Catania, tangenti e false certificazioni di invalidità: arrestati sei medici, fra cui quello del boss Santapaola

La corruzione e la mafia sono tratti distintivi di questo sistema capitalista marcio fino al midollo da spazzare via prima possibile!
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Inchiesta nata in collaborazione con l'Inps, la procura: "Una fitta rete di professionisti che ha realizzato cospicui profitti ai danni dell'erario". Ventuno gli indagati.
22 maggio 2020
CATANIA - Ci sono false 104 e ci sono pure false certificazioni per ottenere pensioni di invalidità dietro l’operazione che ha portato in carcere sei medici specialisti. Sono accusati di avere realizzato un articolato e fraudolento “sistema criminale finalizzato a far conseguire ai loro assistiti, generando certificazioni ideologicamente false e amplificando la portata di talune patologie, le indennità di accompagnamento e/o pensioni di invalidità, nonché tutti i conseguenti benefici previsti dalla Legge 104 a favore di soggetti che, diversamente, non ne avrebbero avuto diritto".

Per gli investigarori "un impianto delinquenziale congegnato che ha permesso di realizzare cospicui profitti procurando, di contro, un notevole danno all’erario, ancora in via di

quantificazione". In carcere sono finiti Giuseppe Blancato, medico di 69 anni di medicina generale noto alle cronache per essere stato il medico che curò Nitto Santapaola durante la latitanza, fatto per il quale venne poi assolto e Antonino Rizzo di 59, reumatologo e medico di medicina generale. 
Arresti domiciliari per Sebastiano Pennisi di 58 anni, fisiatra all’Asp di Catania in servizio al poliambulatorio di Ramacca, per Carmelo Zaffora, psichiatra di 61 anni, direttore facente funzioni del modulo complesso Catania nord del dipartimento di salute mentale e per Filippo Sambarato cardiochirurgo di 58 anni, della clinica Morgagni, nonché presidente del consiglio comunale di Paternò. Ad un sesto medico, Innocenza Rotundi detta Barbara di 55 anni, è stato imposto il divieto di esercitare la professione medica per un anno. La procura contesta a vario titolo i reati di truffa, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsa perizia e frode processuale. L’inchiesta con 21 indagati è stata avviata nell’ottobre del 2018 e si è conclusa lo scorso gennaio.

"Le investigazioni, avviate anche grazie alla collaborazione di dirigenti dell’Inps di Catania - spiegano dalla Procura - hanno evidenziato le figure dei dottori Rizzo e Blancato i quali, nel seguire sin dall’inizio le pratiche di numerosissimi assistiti, finalizzate al riconoscimento di particolari e gravi patologie da parte delle varie commissioni mediche, sia dell’Asp che dell’Inps di Catania, che avrebbero conseguentemente portato a molteplici benefici previsti dalla 104, si avvalevano di una fitta rete di altri loro colleghi specialisti (cardiologi, fisiatri, psichiatri e neurologi alcuni di questi dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania) che, in cambio di laute somme di denaro compilavano certificazioni mediche alterate nella loro essenza se non del tutto false, idonee a fare risaltare patologie inesistenti o, comunque, difformi rispetto alla reale gravità".

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