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Un’altra vittima sul lavoro: è morto l’operaio colpito da una lastra in ferro in un cantiere di Limone e ricoverato da mercoledì a Cuneo
Non ce l’ha fatta Bashkim Toska, 59 anni, operaio edile di origine albanese, residente a Boves, rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro avvenuto mercoledì mattina (26 febbraio),
in un cantiere di via Almellina a Limone, non
lontano dalla seggiovia del Cross. È morto questa notte (tra venerdì 28 e
sabato 29 febbraio) nel reparto di Rianimazione del “Santa Croce” di
Cuneo, dov’era ricoverato in coma. All’ospedale, l’uomo era arrivato in
condizioni disperate, dopo essere stato colpito violentemente al capo e
al corpo da una lastra in ferro di un’armatura contenitiva in cemento
armato che era caduta mentre si trovava vicino a un muro di contenimento
nel cantiere di costruzione di abitazioni turistico-residenziali.
Toska, dipendente per una ditta torinese, esterna all’impresa Fantino
Costruzioni di Cuneo che dirige i lavori,
Con la morte dell’operaio a Limone già quattro vittime sul lavoro da inizio 2020
Hanno perso la vita anche elettricista di Busca, pensionato di Sommariva Perno e bracciante residente
a Santo Stefano Belbo
a Santo Stefano Belbo
Questione di un metro, forse anche di meno. Aveva appena raccolto delle componenti in ferro
che gli sarebbero servite in un’altra parte del cantiere e si stava
allontanando, quando una pesantissima lastra in metallo di un’armatura
di un muro, forse spinta dal forte vento, gli è caduta addosso e l’ha
travolto, colpendolo violentemente alla testa. Immediati i soccorsi da
parte dei colleghi, che per liberarlo hanno provato a sollevare la
piastra a mano senza riuscirci. Quindi hanno utilizzato il braccio di
una gru.
Poi l’arrivo dell’équipe medica del 118, e il trasferimento
con l’elicottero al Pronto soccorso di Cuneo, dov’è arrivato in
condizioni disperate. È morto l’altra notte, nel reparto di
Rianimazione del «Santa Croce«, dopo quasi tre giorni di coma, l’operaio
edile Bashkim Toska, 59 anni, albanese
che era rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro
la mattina di mercoledì, in via Almellina a Limone, non lontano dalla
seggiovia del Cross.
L’uomo era da poco dipendente per una ditta torinese, esterna alla
«Fantino Costruzioni» di Cuneo che dirige i lavori per la costruzione di
una serie di abitazioni turistico-residenziali. A chiarire la dinamica e
le eventuali responsabilità saranno i carabinieri di Limone e della
Compagnia di Borgo, intervenuti nel cantiere insieme ai tecnici dello
Spresal dell’Asl Cn1.
La salma dell’operaio è ora nella camera mortuaria del «Santa Croce», in attesa del nullaosta per il rimpatrio in Albania.
Originario di Elbasan, la quarta città del Paese (278 mila
abitanti), dove aveva fatto diversi lavori, in particolare nei settori
edilizia e commercio, Bashkim Toska si era trasferito nel Cuneese a fine
maggio 2019 con la moglie Liljana, per ricongiungersi alla figlia
Eliona (la prima della famiglia a trasferirsi a Cuneo, 11 anni fa) e al
figlio Rezart (operaio alla Merlo, da due anni residente a Boves).
Trovato un lavoro all’impresa edile torinese, l’uomo era in
aspettativa per il permesso di soggiorno, atteso a breve. I colleghi lo
ricordano come «un grande lavoratore, sempre sorridente e simpatico,
molto legato alla famiglia e ai figli, per i quali aveva fatto tanti
sacrifici nella vita».
E proprio i figli hanno chiesto «chiarezza su quanto è accaduto a
nostro padre. Le norme di sicurezza nei cantieri devono essere più
rigide, per evitare altre disgrazie».
Con la morte di Bashkim Toska, salgono a quattro le vittime sul lavoro da inizio 2020 nella Granda.
La prima tragedia martedì 14 gennaio, quando Daniele Peroncelli, 32
anni, artigiano elettricista di Busca (sposato, una figlia piccola),
morì schiacciato contro una capriata in cemento all’azienda di trasporti «Trae» di Busca, mentre stava cambiando delle lampade a bordo di un cestello.
Otto giorni dopo (22 gennaio), Battista Bertolusso, pensionato di
Sommariva Perno, 60 anni, ex dipendente alla Tecnoedil di Alba,
venne travolto da un trattore in manovra in località Sappelletto, nel paese roerino.
Venerdì 7 febbraio, Pavle Georgiev, bracciante agricolo macedone di
49 anni, residente con la famiglia a Santo Stefano Belbo, morì in u
n incidente stradale in località Boglietto a Costigliole d’Asti,
a bordo di una Fiat Stilo, uscita fuoristrada andando a sbattere contro
la cancellata in cemento di un’abitazione. Stava raggiungendo
un’azienda agricola di Canale, dove lavorava per una cooperativa di
Alba.
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