Leonardo, la fabbrica dei “caccia” trasforma 76 contratti a tempo indeterminato
Leonardo, l’ex Alenia, lo stabilimento del polo aeronautico,
assume in via definitiva 76 giovani dipendenti che fino ad oggi
lavoravano con contratto a termine. La fabbrica dei caccia F35 trasforma
i contratti dalla tipologia di somministrazione a tempo indeterminato.
A Cameri lavorano ormai quasi mille addetti, e negli ultimi
anni la filosofia di Leonardo è stata quella di trasformare gradualmente
i contratti con l’obiettivo della stabilizzazione, un’operazione
concordata con il sindacato. I prossimi 76 sono gli ultimi dipendenti
con contratto a somministrazione e la trasformazione avverrà, a seconda
dei casi, tra l’inizio di aprile e la fine del mese di giugno.
«Da anni abbiamo sottoscritto con l’azienda - dice il
responsabile sindacale della Cisl metalmeccanici, Gianluca Tartaglia -
un accordo per cui gradualmente i lavoratori vengono stabilizzati. Si
tratta di personale giovane e con una specializzazione molto elevata,
che ha svolto presso Leonardo un periodo che può essere definito di
rodaggio, brillantemente superato. L’azienda si è dimostrata molto
collaborativa, ed ha anche tutto l’interesse a mantenere nel proprio
organico addetti particolarmente qualificati».
Il sindacato è ottimista anche sui volumi di lavoro che avrà
lo stabilimento di Cameri: «In questo sito - precisa il responsabile
sindacale - si sta sviluppando l’hub per la manutenzione degli F35, e
questo si aggiunge all’attività di assemblaggio di alcune parti dei
velivoli. Il programma di lavoro è già sicuro fino a tutto il 2025, e in
una fase come questa significa davvero dare una garanzia occupazionale
al territorio».
Anche Leonardo sta poi procedendo all’incremento dello smart
working, ma non tanto per i problemi da coronavirus, quanto per una
precisa filosofia aziendale: «Questo tipo di mansione - osserva
Tartaglia - è naturalmente possibile solo per alcune figure di
impiegati, però viene favorito, per quanto è fattibile, il telelavoro».
Per quanto riguarda l’evoluzione della produzione a Cameri, si
profila la possibilità concreta della vendita da parte degli Stati
Uniti degli F35 all’Egitto. I velivoli verrebbero assemblati a Cameri,
ma il paese nordafricano potrebbe acquistare l’intero pacchetto che
include l’addestramento dei piloti e la manutenzione. Una seconda
possibilità è l’acquisto dei caccia anche da parte della Germania; gli
analisti Heinrich Brauss e Christian Molling sono gli autori del
rapporto della German Society for Foreign Policy che è stato presentato
il mese scorso al governo tedesco. La Germania deve sostituire i vecchi
caccia da combattimento Tornado, ormai desueti, e i due specialisti
hanno suggerito di includere fra gli aerei da acquistare proprio gli
F35, sempre con assemblaggio a Cameri.
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