sabato 7 marzo 2020

pc 7 marzo - L'uso padronale del Coronavirus - Cassa integrazione sì, assemblea dei lavoratori NO - all'ArcelorMittal di Genova

Ex Ilva, ArcelorMittal mette in cassa integrazione 130 lavoratori a Genova

GENOVA - ArcelorMittal nega ai lavoratori l'assemblea convocata per lunedì mattina, 9 marzo, spiegando che per ottemperare al decreto dell'esecutivo sull'emergenza sanitaria le assemblee potranno svolgersi solo a partire dal 4 aprile. L'assemblea era stata convocata dopo l'avvio da parte dell'azienda della procedura di cassa integrazione per 130 lavoratori   

Il giorno dopo l'accordo tra la multinazionale dell'acciaio e il governo italiano che ha stoppato la causa civile e la rescissione del contratto, l'azienda comunica di aver aperto la procedura per mettere in cassa integrazione a zero ore 130 lavoratori dello stabilimento di Cornigliano, a Genova.
Nel dettaglio, si tratta di 32 tra quadri e impiegati, 14 intermedi e 84 operai. Le persone interessate dovranno stare a casa per 13 settimane, a partire dal 30 marzo, eventualmente anche a rotazione. L'azienda incontrerà il prossimo 13 marzo, alle 10.30, i sindacati che, nel frattempo, stanno gia' decidendo come muoversi e si riuniranno in assemblea nei prossimi giorni. La decisione, spiega Mittal, "è scaturita dal permanere delle criticita' di mercato e dall'insufficienza della domanda di acciaio, nonostante le iniziative gestionali, industriali e le strategie di marketing poste in campo, funzionali all'acquisizione di ulteriori quote di mercato".
Nello stabilimento di Genova, al momento, lavorano 1.013 persone, tra cui sei dirigenti, 222 tra quadri e impiegati, 105 intermedi e 680 operai. In particolare, prosegue l'azienda, "la cause che inducono alla richiesta di intervento dell'ammortizzatore sono riconducibili al progressivo deteriorarsi degli indicatori del mercato manifatturiero, che ha determinato negli operatori.

Nessun commento:

Posta un commento