Un mese fa l’annuncio dell’arresto. Ma i manager tedeschi sono liberi
Giustizia non è ancora fatta, la notizia dell’arresto imminente lanciata da un’agenzia di stampa il 4 febbraio, un mese dopo, rimane un annuncio. Con l’ex ad e l’ex dirigente di ThyssenKrupp, Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz
(che pare siano ancora) liberi. Facendo risuonare forti le parole di
Graziella Rodinò, madre di Rosario, uno dei sette operai morti il 6
dicembre di 13 anni fa, che commentando il via libera alla carcerazione
dei condannati tedeschi, mentre qualcuno parlava di caso chiuso e ferite
finalmente rimarginate, preferì la cautela. Non tanto perché non si può
gioire per un atto dovuto, quanto piuttosto per l’esperienza fatta
sulla propria pelle. «Troppe volte – diceva Graziella – questa gente ha
trovato il modo di evitare la prigione, ci crederemo solo quando saranno
dietro le sbarre». Questo, confermavano ieri fonti giudiziarie, non è
ancora avvenuto. Ma sapere perché non è possibile.
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