Dopo diverse settimane in cui abbiamo fatto la formazione online su
“Salario prezzo e profitto” di Marx, porteremo questa formazione online
nelle fabbriche e in tutti i luoghi in cui è possibile approfondire i
temi dell'economia capitalistica oggi.
Faremo incontri di formazione che saranno sempre aperti a tutti i compagni e altri interessati che potranno condividere con noi il lavoro che stiamo facendo per portare con forza il marxismo tra gli operai, gli studenti, i militanti.
Senza il marxismo, senza la teoria rivoluzionaria non c'è la possibilità dell'autonomia della classe operaia, così come un indirizzo rivoluzionario della lotta che conducono gli studenti, i giovani e le masse popolari.
Si tratta anche di una formazione di base, di una sorta di alfabetizzazione, dato che negli anni c’è stata una diffusa autodistruzione delle organizzazioni sindacali a politiche che si definivano di sinistra sicché è arretrata in generale la coscienza teorica e pratica dei lavoratori, dei compagni militanti e in generale di coloro che vogliono lottare per cambiare la realtà.
Siamo inoltre di fronte a un autunno particolare dove da un lato le masse operaie e popolari
sperimentano un ulteriore governo dei padroni, il governo Conte, nato da una manovra generale all'interno delle forze politiche che ha portato alla temporanea estromissione di Salvini.
Rispetto a questo governo, le organizzazioni sindacali di classe che sono ancora piccole ma diffuse sul territorio nazionale, hanno deciso uno sciopero per il 25 ottobre, che sarà uno sciopero d'avanguardia, ma toccherà tanti posti di lavoro, fabbriche e città, per far scendere in campo le masse proletarie nei confronti del nuovo governo.
Nello stesso tempo il settore centrale della classe operaia, i metalmeccanici, attraversano la nuova stagione del rinnovo del contratto nazionale, che anche gli stessi sindacati confederali dicono essere centrata fondamentalmente sul salario.
Quindi, da un lato, il sindacalismo di base di classe scende in campo sul salario come su tutti i temi sociali e politici che attraversano la lotta contro il nuovo governo, oltre che contro i padroni, dall’altro il settore centrale dei lavoratori, i metalmeccanici, affrontano la questione del salario.
Fu proprio una stagione di rinnovi contrattuali, 50 anni, il terreno dell'esplosione di quello che è stato definito “autunno caldo” e di cui si parlerà in un convegno nazionale a Milano che si terrà a metà dicembre.
Per noi oggi la lotta per il salario può essere questa leva, la scintilla che può incendiare il mondo dei lavoratori e per porre effettivamente una ripresa della lotta di classe.
Per questo conoscere bene cos'è il salario, cos'è il prezzo, cos'è il profitto, cioè come funziona alla sua base l'economia capitalistica serve non solo perché i lavoratori si liberano di ogni idea arretrata che c'è sulla importanza della lotta per il salario ma anche perché aggredendo la questione del salario si aggredisce uno dei nuclei centrali dell'economia capitalistica e quindi ci si arma la mente per poter affrontare l'intera lotta contro l'economia capitalistica i suoi governi, il suo Stato, i suoi Partiti, i suoi organi di stampa, per riuscire in futuro a eliminare l'intera economia capitalistica.
Conoscere bene, in termini scientifici, marxisti, di classe, la questione salariale è il contributo che proletari comunisti può dare in questa battaglia d’autunno.
Marx ci ha insegnato che la nostra parola d’ordine non è soltanto più salario, ma fare della lotta rivendicativa una scuola della lotta di classe per sviluppare la lotta politica rivoluzionaria che ci porti ad abolire il lavoro salariato. In questo senso Marx in “Salario prezzo e profitto” fa esattamente questo: parla agli operai raccolti nell'Associazione internazionale operaia, smantella le posizioni di coloro che vogliano frenare la lotta operaia con teorie non scientifiche e non ispirate dalla lotta di classe e attraverso questo Marx indirizza il movimento operaio verso i suoi obiettivi finali.
Faremo incontri di formazione che saranno sempre aperti a tutti i compagni e altri interessati che potranno condividere con noi il lavoro che stiamo facendo per portare con forza il marxismo tra gli operai, gli studenti, i militanti.
Senza il marxismo, senza la teoria rivoluzionaria non c'è la possibilità dell'autonomia della classe operaia, così come un indirizzo rivoluzionario della lotta che conducono gli studenti, i giovani e le masse popolari.
Si tratta anche di una formazione di base, di una sorta di alfabetizzazione, dato che negli anni c’è stata una diffusa autodistruzione delle organizzazioni sindacali a politiche che si definivano di sinistra sicché è arretrata in generale la coscienza teorica e pratica dei lavoratori, dei compagni militanti e in generale di coloro che vogliono lottare per cambiare la realtà.
Siamo inoltre di fronte a un autunno particolare dove da un lato le masse operaie e popolari
sperimentano un ulteriore governo dei padroni, il governo Conte, nato da una manovra generale all'interno delle forze politiche che ha portato alla temporanea estromissione di Salvini.
Rispetto a questo governo, le organizzazioni sindacali di classe che sono ancora piccole ma diffuse sul territorio nazionale, hanno deciso uno sciopero per il 25 ottobre, che sarà uno sciopero d'avanguardia, ma toccherà tanti posti di lavoro, fabbriche e città, per far scendere in campo le masse proletarie nei confronti del nuovo governo.
Nello stesso tempo il settore centrale della classe operaia, i metalmeccanici, attraversano la nuova stagione del rinnovo del contratto nazionale, che anche gli stessi sindacati confederali dicono essere centrata fondamentalmente sul salario.
Quindi, da un lato, il sindacalismo di base di classe scende in campo sul salario come su tutti i temi sociali e politici che attraversano la lotta contro il nuovo governo, oltre che contro i padroni, dall’altro il settore centrale dei lavoratori, i metalmeccanici, affrontano la questione del salario.
Fu proprio una stagione di rinnovi contrattuali, 50 anni, il terreno dell'esplosione di quello che è stato definito “autunno caldo” e di cui si parlerà in un convegno nazionale a Milano che si terrà a metà dicembre.
Per noi oggi la lotta per il salario può essere questa leva, la scintilla che può incendiare il mondo dei lavoratori e per porre effettivamente una ripresa della lotta di classe.
Per questo conoscere bene cos'è il salario, cos'è il prezzo, cos'è il profitto, cioè come funziona alla sua base l'economia capitalistica serve non solo perché i lavoratori si liberano di ogni idea arretrata che c'è sulla importanza della lotta per il salario ma anche perché aggredendo la questione del salario si aggredisce uno dei nuclei centrali dell'economia capitalistica e quindi ci si arma la mente per poter affrontare l'intera lotta contro l'economia capitalistica i suoi governi, il suo Stato, i suoi Partiti, i suoi organi di stampa, per riuscire in futuro a eliminare l'intera economia capitalistica.
Conoscere bene, in termini scientifici, marxisti, di classe, la questione salariale è il contributo che proletari comunisti può dare in questa battaglia d’autunno.
Marx ci ha insegnato che la nostra parola d’ordine non è soltanto più salario, ma fare della lotta rivendicativa una scuola della lotta di classe per sviluppare la lotta politica rivoluzionaria che ci porti ad abolire il lavoro salariato. In questo senso Marx in “Salario prezzo e profitto” fa esattamente questo: parla agli operai raccolti nell'Associazione internazionale operaia, smantella le posizioni di coloro che vogliano frenare la lotta operaia con teorie non scientifiche e non ispirate dalla lotta di classe e attraverso questo Marx indirizza il movimento operaio verso i suoi obiettivi finali.
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