Al
fianco della lotta dei migranti dei centri di Taranto
Esprimiamo la nostra massima solidarietà alla lotta dei migranti di Taranto. Come maggior supporto vi giriamo il testo che abbiamo inviato anche al Prefetto di Taranto per contribuire alla campagna di pressione affinché venga annullato il provvedimento che mette fuori dai centri le persone che hanno giustamente protestato contro le inumane condizioni dei centri e per vedere riconosciuti i propri diritti.
In occasione del pranzo che c’è stato questo sabato all’ex-OPG di Napoli con gli immigrati dei centri di accoglienza con cui stiamo in contatto (https://www.facebook.com/exopgjesopazzo/posts/1002299126543417) abbiamo avuto modo di raccontare loro la lotta che state portando avanti.
Da Napoli a Taranto, da Borgo Mezzanone a Conetta, le lotte degli immigrati continuano a fare paura. Nostro compito è continuare a dare il massimo sostegno a ciò che fa paura a coloro che vorrebbero continuare a portare avanti politiche razziste e repressive.
Solidarietà alla lotta dei migranti a Taranto!
No al razzismo!
Ritiro immediato dei provvedimenti punitivi contro i migranti in lotta!
Ex-OPG “Je so’ pazzo” di Napoli
Alla cortese attenzione
del Prefetto di Taranto
Nell’aprile dello scorso anno un gruppo di richiedenti asilo di nazionalità maliana, alloggiati dopo vari trasferimenti presso l’Hotel Belvedere di Ercolano, struttura alberghiera adibita a Centro di accoglienza straordinario, metteva in piedi una pacifica e legittima manifestazione all’interno del centro per protestare contro i ritardi nel rilascio dei documenti a loro dovuti.
L’esito di tale azione a difesa dei propri diritti era, in seguito all’intervento delle forze dell’ordine
chiamate dagli operatori, una denuncia penale a carico dei manifestanti per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale, oltre ad un provvedimento amministrativo di revoca della misura di accoglienza che di fatto li metteva in mezzo ad una strada, privi di ogni mezzo di sussistenza.
La pendenza della denuncia penale è stato uno dei motivi che hanno indotto l’autorità amministrativa a rigettare ogni forma di dialogo instaurata da noi e altre realtà associative allo scopo di ottenere un ritiro del provvedimento di revoca, così lesivo dei diritti dei richiedenti asilo. Anche un’istanza in autotutela veniva formalmente rigettata sul presupposto delle presunte violenze perpetrate dagli ospiti del centro nel corso delle manifestazioni.
Ad oggi invece apprendiamo che tutte le accuse rivolte contro i richiedenti asilo per i fatti narrati è stata oggetto di archiviazione su richiesta dello stesso Pubblico Ministero, che non ha ravvisato quindi nelle condotte dei ragazzi alcun elemento per procedere.
Nel frattempo però gli stessi sono stati espulsi dal sistema di accoglienza e, in attesa dell’esaurirsi delle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato, sono rimasti privi di alcuna tutela e sono riusciti a sopravvivere ed inserirsi nel tessuto sociale solo grazie all’opera delle associazioni che si sono fatte carico della loro situazione di fronte alla totale assenza delle istituzioni, che si sono mostrate sorde ad ogni richiesta di dialogo e revisione degli ingiusti provvedimenti adottati.
Alla luce di questa vicenda si auspica una maggiore disponibilità da parte delle autorità competenti ad ascoltare le istanze provenienti dalla società civile e ad una maggiore sensibilità su tale tema che non può essere trattato come un problema di ordine pubblico: fintanto che si utilizzerà tale ottica assisteremo a compressione ingiustificata dei diritti di soggetti che invece andrebbero a maggior ragione tutelati ed ascoltati, anche al fine di evitare l’adozione di procedure inutili.
Porgendo cordiali saluti auspichiamo di poter assistere al ritiro delle misure di revoca dell’accoglienza messe in campo verso i migranti di un centro di accoglienza di Taranto e, più in generale, ad una gestione delle problematiche che nascono in tali centri sempre orientata alla tutela dei diritti di chi vi è accolto.
Ex-OPG “Je so’ pazzo” di Napoli
23.1.17
In occasione del pranzo che c’è stato questo sabato all’ex-OPG di Napoli con gli immigrati dei centri di accoglienza con cui stiamo in contatto (https://www.facebook.com/exopgjesopazzo/posts/1002299126543417) abbiamo avuto modo di raccontare loro la lotta che state portando avanti.
Da Napoli a Taranto, da Borgo Mezzanone a Conetta, le lotte degli immigrati continuano a fare paura. Nostro compito è continuare a dare il massimo sostegno a ciò che fa paura a coloro che vorrebbero continuare a portare avanti politiche razziste e repressive.
Solidarietà alla lotta dei migranti a Taranto!
No al razzismo!
Ritiro immediato dei provvedimenti punitivi contro i migranti in lotta!
Ex-OPG “Je so’ pazzo” di Napoli
Alla cortese attenzione
del Prefetto di Taranto
Nell’aprile dello scorso anno un gruppo di richiedenti asilo di nazionalità maliana, alloggiati dopo vari trasferimenti presso l’Hotel Belvedere di Ercolano, struttura alberghiera adibita a Centro di accoglienza straordinario, metteva in piedi una pacifica e legittima manifestazione all’interno del centro per protestare contro i ritardi nel rilascio dei documenti a loro dovuti.
L’esito di tale azione a difesa dei propri diritti era, in seguito all’intervento delle forze dell’ordine
chiamate dagli operatori, una denuncia penale a carico dei manifestanti per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale, oltre ad un provvedimento amministrativo di revoca della misura di accoglienza che di fatto li metteva in mezzo ad una strada, privi di ogni mezzo di sussistenza.
La pendenza della denuncia penale è stato uno dei motivi che hanno indotto l’autorità amministrativa a rigettare ogni forma di dialogo instaurata da noi e altre realtà associative allo scopo di ottenere un ritiro del provvedimento di revoca, così lesivo dei diritti dei richiedenti asilo. Anche un’istanza in autotutela veniva formalmente rigettata sul presupposto delle presunte violenze perpetrate dagli ospiti del centro nel corso delle manifestazioni.
Ad oggi invece apprendiamo che tutte le accuse rivolte contro i richiedenti asilo per i fatti narrati è stata oggetto di archiviazione su richiesta dello stesso Pubblico Ministero, che non ha ravvisato quindi nelle condotte dei ragazzi alcun elemento per procedere.
Nel frattempo però gli stessi sono stati espulsi dal sistema di accoglienza e, in attesa dell’esaurirsi delle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato, sono rimasti privi di alcuna tutela e sono riusciti a sopravvivere ed inserirsi nel tessuto sociale solo grazie all’opera delle associazioni che si sono fatte carico della loro situazione di fronte alla totale assenza delle istituzioni, che si sono mostrate sorde ad ogni richiesta di dialogo e revisione degli ingiusti provvedimenti adottati.
Alla luce di questa vicenda si auspica una maggiore disponibilità da parte delle autorità competenti ad ascoltare le istanze provenienti dalla società civile e ad una maggiore sensibilità su tale tema che non può essere trattato come un problema di ordine pubblico: fintanto che si utilizzerà tale ottica assisteremo a compressione ingiustificata dei diritti di soggetti che invece andrebbero a maggior ragione tutelati ed ascoltati, anche al fine di evitare l’adozione di procedure inutili.
Porgendo cordiali saluti auspichiamo di poter assistere al ritiro delle misure di revoca dell’accoglienza messe in campo verso i migranti di un centro di accoglienza di Taranto e, più in generale, ad una gestione delle problematiche che nascono in tali centri sempre orientata alla tutela dei diritti di chi vi è accolto.
Ex-OPG “Je so’ pazzo” di Napoli
23.1.17
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