Riportiamo una prima parte del resoconto dell'incontro su Trump che si è tenuto a Palermo il 21 gennaio scorso e la presentazione dello Speciale
Scoppierà la guerra mondiale? Dichiarerà guerra alla Cina
immediatamente? Si pensa che siano battute, ma non sono battute. Sono domande
che si fanno i giornali della borghesia, con i loro intellettuali ed economisti,
politici; la domanda se la fanno sul serio. Sono domande molto pesanti,
nell’inserto del sole 24 ore di oggi i padroni hanno riportato: "Possiamo aspettarci guerre commerciali con la Cina, imposizioni tariffe sulle importazioni,
un muro e altre misure anti immigrazione, tagli alle tasse per la classe media,
un gigantesco piano d’infrastrutture, un accordo globale con la Russia, ecc..." ma la prima cosa che mettono all’attenzione di tutti è la possibilità
della guerra, diciamo che queste sono le affermazioni che fa la borghesia.
Che cosa succederà alle donne, visto quello che è successo
durante la campagna elettorale e adesso che sarà insediato con pieni poteri?
Che cosa succederà davvero ai migranti? Sono tutte domande che si continuano a
fare anche anziani militanti, come questa qui [si indica un articolo del Venerdì
di Repubblica] militante femminista americana, su cosa succederà alla politica
americana, che toccherà tutto il mondo naturalmente.
Alcuni dicono che Trump ha
un programma molto vago, perché ne ha dette di tutti i colori, ma poi vedremo
cosa succederà realmente.
Noi dobbiamo preoccuparci da questo punto di vista? Quando
diciamo noi, ci riferiamo alla classe lavoratrice, operaia, i proletari e le masse più in
generale, che non sono quelli che rientrano fra gli 8 più ricchi del mondo
(avrete visto la statistica) che detengono 460 miliardi, raggiungendo
esattamente l’equivalente in beni della metà dell’umanità e cioè 3,6 miliardi
di persone. Noi non ci possiamo preoccupare da questo punto di vista, ma ci
dobbiamo preoccupare di ciò che succede alla classe operaia. Che cosa succederà
a noi e a quello che rappresentiamo, e cioè il mondo del lavoro, il mondo delle
donne doppiamente sfruttate e dei migranti che sono nell’occhio del ciclone?
Noi facciamo questa riunione perché esprimiamo il punto di vista proletario, le
informazioni e le statistiche sono state dette in abbondanza, sia prima e
saranno ridette oggi e sparate tramite i mezzi di comunicazione.
Di solito dopo
l’insediamento ci sono i primi 100 giorni dove si aspetta per vedere cosa fa, e
certamente sono dei giorni utili per capire l’indirizzo che vuole dare, ma
quello che a noi interessa su che cosa succederà, ci interessa come classe.
Noi non possiamo essere isterici come sono stati i mezzi di
comunicazione ed alcuni ricconi, uno fra i più ricchi e si chiama Soros, che
alla notizia che Trump potesse vincere le frasi erano "qui siamo al
fascismo aperto, non se ne parla, adesso cambierà il mondo dal punto di vista
economico ecc.." Tutta una serie di interviste a economisti e politici
dicevano, durante la campagna elettorale che questa sarebbe stata la
catastrofe, e avere un presidente come Trump in America è una tragedia, infatti
viene chiamata tragedia americana. Un giornalista del sole 24 ore parla di
Trump in maniera molto pesante, appunto come ne hanno parlato tutti quelli che
prima lo analizzavano e giuravano che mai e poi mai poteva diventare il
presidente d’America, tanto che, questo giornalista nel sole 24 ore afferma,
<< a confronto del loro Trump il nostro Berlusconi è uno statista
>>, noi diciamo che a confronto è un’intellettuale fine, perché Trump è
immondizia pura, trash. Quindi noi non possiamo dal nostro punto vista fare
come fanno i mezzi di comunicazione, dicendoci che è impossibile, anche se dopo
qualche giorno poi cambiano posizione dicendo << forse può diventare
presidente >> e adesso che è presidente aggiustano il tiro, dicendo che
cosa può fare di buono un presidente così ad una fetta della borghesia, e cioè
cosa può dare. Scegliendosi anche i suoi tra i giornalisti e dando il divieto
di stare alla casa bianca, perché non devono sapere che cosa viene detto all’interno
di essa. Una casa bianca che probabilmente stilisticamente sarà stravolta.
Noi abbiamo il diritto e il dovere di fare un’analisi sobria
di cosa rappresenta Trump, che cosa è Trump? In questo speciale che abbiamo fatto
su Trump e che abbiamo pubblicato a puntate sul blog, abbiamo detto chi è
Trump? Trump è un miliardario americano con interessi in un centinaio di paesi
nel mondo. Ha accordi commerciali ed è attivo nell’ambito delle costruzioni e
nel mondo della televisione, in questo senso è molto simile a Berlusconi, con i
soldi per costruire con la mafia la Milano due e i soldi per condurre la sua
attività televisiva come conosciamo. Trump è un potentissimo riccone americano
che vive di rendita, nel senso più vero della parola, siccome ormai il famoso
marchio Trump Tower e allora ci sono alcuni che costruiscono grattacieli e
dicono a Trump << gli posso mettere il tuo nome? >> e lui risponde
<< certo basta che mi paghi>>, ed effettivamente molti milioni
arrivano tramite questo modo di fare attività economica. Trump ha amicizia con
i peggiori dittatori del mondo, da Erdogan a Putin, di cui si considera molto
amico, e quindi negli Usa si parla di un presidente con una nuova faccia che
non si era mai vista, anche se alcuni fanno il paragone con Reagan per
l’ambiente da cui proviene, però non è esattamente la stessa cosa. Nelle
definizioni che abbiamo dato noi (per questo va fatta un’analisi sobria), noi
diciamo che è fascio imperialista e cioè è fascista ed imperialista o
imperialista fascista o apertamente fascista. Noi lo diciamo come affermazione
per avere un’analisi più seria, di ciò che significherà per l’imperialismo
americano e di ciò che poi dovrà fare nel mondo. E’ una dichiarazione delle
personalità di cui si è circondato ma anche delle sue affermazioni. A proposito,
(una banale), del Klu Klux Klan che è un’organizzazione notoriamente fascista e
razzista, attivissima negli anni 60 con uccisione di neri, ha detto che tutto
sommato è un’associazione e che non è il peggio che ci può essere. Mentre ha
chiamato a fare parte della sua squadra (che è tutto un programma, nel vero
senso della parola) un suo collaboratore più stretto e cioè Steve Bannon, che
gestisce dei blog fascisti, razzisti ed è dichiaratamente fascista e razzista.
Quando uno lo chiama fascio imperialista e perché per quello che prospetta come
attività politica nel mondo tra cui il rafforzamento dell’apparato militare
industriale, ma è proprio per le persone fisiche di cui si circonda, perché in
America questo tipo di fascismo esiste da un po’, lo stato di polizia permanente,
è il posto dove si uccidono più persone in assoluto, dove la polizia uccide
bianchi e neri ma preferiscono molto di più i neri, ma dove alla fine queste
persone non vengono normalmente condannate o giudicate, perché hanno delle
leggi ad hoc che prevedono questo effetto da stato di polizia. Così come tutti
sappiamo che i morti sono tanti, perché il numero di armi nelle mani degli
americani è impressionante, dove si fa il calcolo che almeno un’arma a testa
c’è, di tipo personale su 320 milioni di abitanti. E questa è una parte del discorso perché per
quanto riguarda le spese militari gli Stati Uniti sono i primi, adesso c’è una
rincorsa della Cina, ma gli stati Uniti spendono circa 600 miliardi di dollari
all’anno, solo per tenere in piedi l’apparato militare industriale. Come si sa
è l’apparato che gestisce le guerre nel mondo, l’idea dovrebbe fare impressione
da sé, e cioè immaginate 600 miliardi di dollari all’anno che però devono
essere trovati e spesi ogni anno, ed è chiaro che se devi fare un’operazione
del genere non ti puoi occupare dei malati, non ti puoi occupare delle scuole e
non ti puoi occupare di tante altre cose. È uno dei mezzi attraverso cui gli
Stati Uniti d’America (paese imperialista per eccellenza) dominano nella sfera
militare innanzitutto, come situazione economica è il paese con il più grande
prodotto interno lordo e cioè di 18 mila miliardi di dollari, la seconda adesso
è la Cina.
Quindi Trump è la faccia nuova dell’imperialismo americano
in crisi, questo è un dato importante. Quando fu eletto Obama, in parte è stato
fortunato e in parte sfortunato, fortunato perché eletto, ma sfortunato perché
è scoppiata nel 2008 la crisi, la peggiore crisi attualmente in corso dal 1929
come dicono tutti, crisi che arrivava dopo la prima guerra mondiale e preparava
la seconda.
C’è perfino una dichiarazione di Papa Francesco su questa faccenda,
che spiega benissimo (è stato per questo definito un comunista sfegatato, ma il
papa dice che non c’è bisogno di essere comunisti per vedere queste cose),
parlando nella sostanza dell’imperialismo, e cioè sul sistema del capitalismo,
dice che si tratta di un sistema che produce guerre per fare profitto, un
sistema così non può resistere e non può continuare a sopravvivere dice
esplicitamente. Una crisi noi diremmo che accentua la reazione, un governo che
domina il mondo come quello degli stati uniti deve avere la possibilità di un
governo che sia in grado di gestirsela la crisi, quindi Obama quando è stato
eletto ci ha pensato a modo suo. Ha stampato tanti di quei miliardi di dollari
per salvare le banche, salvando qualche industria, regalando a quel fesso di
Marchionne e alla Fiat, la Chrysler, ha provato a rilanciare qualche fabbrica e
comunque ha riversato miliardi nel sistema finanziario e produttivo, nelle
banche soprattutto per salvare il capitalismo. Per non fare notare tutto quello
che succede all’interno, fa come i governi americani precedenti, e cioè scarica
le tensioni all’esterno con le guerre, tensioni che la crisi aggrava (anche se
ci sono sempre). La crisi economica e politica (e cioè nasce economica ma poi
ha anche un risvolto politico), si aggrava, quindi il fronte interno deve
essere tenuto un po’ a bada e quindi all’esterno, la vecchia storia i chi
domina, si fanno le guerre, e di guerre sotto Obama ne abbiamo viste.
L’assurdità più grande che abbiamo visto è quella di un imperialista come Obama
a cui è stato consegnato il premio Nobel per la pace, ad uno che fa le guerre
per definizione. Questo è allucinante! Uno che si è “battuto” per fare una
legge per limitare la diffusione delle armi nel proprio paese ma non c’è
riuscito, perché le aziende interne, le multinazionali che producono le armi
gli hanno detto, non se ne parla proprio. Quindi un presidente che guarda caso
è fortissimo, padrone del mondo, alla fine all’interno ci sono le
multinazionali che gli dicono non lo puoi fare, e non lo fa. Mentre è riuscito
in parte con l’Obamacare, questa assistenza ai poveri che non si possono
permettere sulla salute un’assicurazione, per cui ci vogliono i soldi e quindi devi
lavorare per pagarla, per cui se lavori forse riesci a pagartela e se non
lavori e stai male non ti puoi curare e insomma fai la fine che fai. Questo Obamacare
in parte gli era riuscito, perché sempre qualcosa devi riuscire a dare per
calmare queste tensioni interne.
Quindi tornando alla natura di Trump possiamo dire che
raccoglie il peggio che in questa fase di crisi l’America poteva esprimere.
Tanto peggio che fra di loro si sono scandalizzati, dicendo "è possibile
che uno di questi dobbiamo eleggere come nostro presidente?";. Nel
dossier ovviamente siamo stati molto più precisi. Una delle cose rispetto alla
vittoria che abbiamo voluto chiarire è che Trump ha perso le elezioni, se
contiamo il numero effettivo di voti, ha preso circa 2 milioni di voti o 1 in
meno della Clinton. Quindi ha perso, ma il sistema elettorale americano è fatto
in maniera tale che non conta il numero di voti complessivi, ma contano i
grandi elettori, ogni stato americano ha peso diverso rispetto alla popolazione
interna, non conta il numero di quanti l’hanno votato ma il numero di grandi
elettori degli stati. E questo sistema ha prodotto Trump, quindi per noi
l’analisi va fatta con calma e con serenità, per capire quali saranno gli
effetti sulla classe, chi è Trump? Che cosa davvero ha detto e che cosa può
davvero fare? Perché questa è un’altra delle questioni più importanti che ci
sono, una cosa è quello che ha detto Trump e una cosa sono le cose che davvero
potrà fare.
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