L'Italia ha continuato a vendere armi all'Egitto anche dopo l'omicidio di Giulio Regeni
Anche dopo l'assassinio di Giulio Regeni, l'Italia ha continuato a
vendere all'Egitto armi e munizioni per un valore superiore al milione
di euro.
Come verificato da VICE News, il business delle esportazioni sta proseguendo indisturbato nonostante diverse risoluzioni europee abbiano esortato la sospensione delle forniture "di attrezzature che potrebbero essere usate a fini di repressione interna" anche verso il paese nordafricano.
Allo stesso tempo, alcuni presunti tentennamenti del governo italiano nel cercare la verità sulla sua morte hanno acceso i riflettori sui forti interessi commerciali che girano attorno all'Egitto, tra cui spicca la vendita di armi. Diversi organismi ed esponenti politici hanno chiesto la sospensione delle forniture militari a un paese macchiato dalle violazioni dei diritti umani.
L'8 marzo si è pronunciato anche il Parlamento Europeo, approvando una risoluzione che, tra le altre cose, invita gli stati membri a "vietare l'esportazione di qualsiasi tipo di materiale di sicurezza e aiuto militare in Egitto."
I dati verificati da VICE News rivelano però che, due mesi dopo il ritrovamento del corpo del ricercatore, l'Italia ha inviato nuovi armamenti in Egitto.
Secondo le informazioni commerciali rese note dall'ISTAT, ad aprile 2016 il paese guidato dal regime di al-Sisi ha infatti ricevuto dall'Italia 2.450 kg di armi e munizioni—per un valore totale di oltre un milione di euro.
Come verificato da VICE News, il business delle esportazioni sta proseguendo indisturbato nonostante diverse risoluzioni europee abbiano esortato la sospensione delle forniture "di attrezzature che potrebbero essere usate a fini di repressione interna" anche verso il paese nordafricano.
Allo stesso tempo, alcuni presunti tentennamenti del governo italiano nel cercare la verità sulla sua morte hanno acceso i riflettori sui forti interessi commerciali che girano attorno all'Egitto, tra cui spicca la vendita di armi. Diversi organismi ed esponenti politici hanno chiesto la sospensione delle forniture militari a un paese macchiato dalle violazioni dei diritti umani.
L'8 marzo si è pronunciato anche il Parlamento Europeo, approvando una risoluzione che, tra le altre cose, invita gli stati membri a "vietare l'esportazione di qualsiasi tipo di materiale di sicurezza e aiuto militare in Egitto."
I dati verificati da VICE News rivelano però che, due mesi dopo il ritrovamento del corpo del ricercatore, l'Italia ha inviato nuovi armamenti in Egitto.
Secondo le informazioni commerciali rese note dall'ISTAT, ad aprile 2016 il paese guidato dal regime di al-Sisi ha infatti ricevuto dall'Italia 2.450 kg di armi e munizioni—per un valore totale di oltre un milione di euro.
Nessun commento:
Posta un commento