Continuiamo la pubblicazione del resoconto dell'incontro su
Trump (https://www.youtube.com/watch?v=4qIge--qHF4&t=6s) che si è tenuto a Palermo il 21 gennaio scorso e la presentazione
dello Speciale
Trump è contraddittorio: abbiamo detto che è uno dei padroni
del mondo (nella classifica avrà chissà quali miliardi)… l’attuale sistema
economico delle multinazionali prevede lo scambio continuo con altri paesi con
cui si hanno accordi commerciali, e questi accordi commerciali prevedono
tariffe per lo scambio, per esempio se la Cina vuole vendere prodotti in Europa
o anche negli stati uniti, deve pagare e quindi chi esporta paga una tariffa.
Ovviamente senza tariffa li potevi vendere a 10 e con la tariffa li devi
vendere a 15 e gli stati usano spesso le tariffe per impedire importazioni non
volute. Questo è proprio quello che vuole fare Trump e si chiama protezionismo
in termini economici. Protezionismo, isolazionismo e statalismo nella sostanza,
e cioè lo stato interverrà pesantemente, del tipo, se è la Cina il problema
alziamo i tassi alla Cina, se è un altro paese idem. Quindi questi non devono
vendere o vendere alla stessa maniera, per evitare la concorrenza e, diceva
Trump, per permettere alle industrie locali americane di svilupparsi finalmente
senza concorrenza. Concorrenza anche della Cina per la manodopera a basso costo
che c’è lì, per gli operai sfruttati in maniera bestiale, e di conseguenza il
salario operaio è basso e permette di vendere a basso costo la merce,
infatti i prodotti cinesi hanno invaso il mondo.
infatti i prodotti cinesi hanno invaso il mondo.
Quindi, Trump è contraddittorio perché da un lato è un
imperialista mondiale e dall’altro invece parla di protezionismo dicendo di chiudere
le barriere, ma già anche per i suoi affari sarà un problema applicare la
politica che ha annunciato. È possibile per Trump davvero alzare le barriere
tariffarie negli altri stati? Sarà possibile limitare gli scambi mondiali? E quanto
ci perderà lui da questo punto di vista? Quindi per chi produce e vuole
esportare significa che o un prodotto entra in questo paese con queste barriere
alte, o rinuncia ad entrare o se entra a un costo molto più elevato. Chi li
paga questi costi? Se un proletario prima comprava scarpe cinesi perché poteva
permettersi quelle (notare che molti marchi famosi anche occidentali sono
prodotti fatti in Bangladesh, Cina) se i prezzi delle merci si alzano, il
proletariato infine ne risente, e non potrà acquistare buona parte delle merci
che invece erano a disposizione. Quindi Trump ha questa politica economica
annunciata che è in contraddizione con la sua attività economica e con le molte
delle attività economiche di molti industriali. Quindi la paura e il terrore
che c’era prima che arrivasse al potere era proprio questo. Se lui alza d’avvero
questi costi, ed io industriale devo importare le materie prime da altri paesi,
e queste materie prime adesso costano molto di più per me è la fine, come
produco? Anche in America se produco un’auto, e il ferro lo importo da un altro
paese e questo ferro ora mi costa molto di più, a sua volta l’auto costerà
molto di più, e a chi la vendo? Già c’è la crisi che è veramente allucinante.
Quindi questa contraddizione, prima ha fatto perdere consensi a Trump, poi gli ha
fatto cambiare idea e ha proposto, per avere il plauso di questa gente, di
abbassare i tassi all’interno sui profitti. Attualmente un industriale
americano paga circa il 35%, e lui la vuole abbassare al 15%. Quindi un padrone
si fa i conti e dice <>, e in
questo caso si fa il calcolo economico preciso per sapere se anche questa
politica allucinante tutto sommato può andare bene.
Quindi Trump è il populista per eccellenza, lo potrà mettere
in pratica o no? Si vedrà. Ma questa maniera di parlare alle masse in generale,
(noi ne abbiamo esperienza con Grillo, Salvini e in passato Berlusconi) è
riempire le orecchie, lo stomaco delle masse di parole che piacciono. E quindi
Trump ha fatto per esempio una campagna anti immigrati pazzesca, le prime
parole in campagna elettorale sono state da bestia, come alzare muri di 30
metri al confine con il Messico, per bloccare definitivamente e buttare fuori
milioni di messicani e latino americani considerati irregolari, ma è assurdo
visto che è notorio che l’economia americana sopravvive grazie agli immigrati,
che sopravvivono con il minimo indispensabile e sono ipersfruttati, quindi
l’idea di buttarli fuori è un idea malsana, un’idea che non sta né in cielo e
né in terra. Ma poi anche Trump si è
ridimensionato, e anche noi nel dossier diciamo << alzalo davvero il muro
con il Messico e vediamo quanti mesi passeranno prima che sarai costretto a
scavalcare il muro con l’esercito, per vedere come tenere a bada il casino
generale che si sta generando>>. Perché questo è uno dei problemi: per il
Messico (e anche per altri paesi latino americani) questo è uno sfogo, perché
avere dentro milioni di disoccupati, costringe ad una politica di repressione
terribile. Ogni tanto in Brasile queste cose si vedono, e ultimamente si sono
viste due rivolte nelle carceri e ci sono stati decine e decine di morti, in
Brasile ogni tanto arriva l’informazione (non sempre purtroppo) che la polizia
entra nelle favelas e uccide i bambini e spara, perché ce ne sono assai senza
genitori e sono un “pericolo” perché rubacchiano e altro, per sopravvivere.
Quindi questo avviene, e figuratevi in un paese come il Messico, pieno di
milioni di persone (disoccupate) e milioni di giovani, perché tutti i paesi
oppressi dall’imperialismo, tranne i paesi occidentali così detti vecchi, sono
tutti paesi giovani (es. tutta America latina e l’Asia) e quindi questi giovani
non potendo sopravvivere devono emigrare.
Quindi dopo questa sparata di Trump sul muro, il muro è “caduto
da solo”, e Trump è passato al filo spinato, poi a delle barriere di controllo
(cosa che già esiste). Nei film americani si vede, quando i migranti cercano di
scappare e al confine trovano questi militari americani che passeggiano con le
armi in pugno, aspettando di sparare caso mai al primo che beccano. E anche il
fatto di buttare tutti fuori si è ridimensionato, dicendo <>. Insomma Trump qui da attore televisivo,
comico in questo senso, ma purtroppo è tragico, ha fatto retromarcia. Molti
pensano che la retromarcia sarà fatta anche su molti altri ambiti.
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