Amianto sugli elicotteri, trasferita da Torino l'ultima inchiesta di Guariniello
Il fascicolo era stato aperto dal procuratore prima di andare in pensione: 55 avvisi di garanzia tra dirigenti di AgustaWestland, di Piaggio Aerospace, di funzionari ed ex funzionari ministeriali
Vola verso almeno altre quattro procure italiane, quelle di Savona, Frosinone, Busto Arsizio e Brindisi, l'inchiesta per disastro colposo per l'amianto negli elicotteri di AgustaWestland e di Piaggio Aerospace, l'ultima aperta dal procuratore Raffaele Guariniello prima di andare in pensione. Il pubblico ministero che ha ereditato il fascicolo che conta cinquantacinque indagati, Alessandro Aghemo, ha constatato un problema di competenza territoriale e ha deciso di inviare gli atti ai giudici delle città dove potrebbero essere avvenuti i reati.
I destinatari degli avvisi di garanzia sono dirigenti ed ex dirigenti delle compagnie, e tra questi ci sono anche alti dirigenti originari del Kuwait e degli Emirati Arabi Uniti, funzionari ed ex funzionari ministeriali dagli anni Novanta fino al 2014: alle compagnie furono impartite delle prescrizioni, ma non è chiaro se, in seguito, siano stati svolti i controlli per verificarne il rispetto. Molti degli elicotteri prodotti dalle due società e venduti alle forze armate italiane (dall’Esercito alla Marina, passando per l’Aviazione, carabinieri e polizia), ma anche a Vigili del Fuoco e Guardia forestale avevano guarnizioni contenenti amianto, nonostante l'utilizzo del materiale cancerogeno, diretto o in prodotti che ne contengono percentuali anche basse, sia vietato dal 1992.
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