sabato 9 aprile 2016

pc 9 aprile - A Chiavari il razzismo è nelle istituzioni

«L’arabo buono è l’arabo morto», bufera sul presidente del consiglio comunale Barsotti


CHIAVARI - La prima è del 4 marzo, anniversario della morte di Nicola Calipari, dirigente dei servizi di sicurezza italiani, ucciso a Baghdad, in Iraq, durante la liberazione della giornalista del Manifesto, Luciana Sgrena, rapita dalla Jihad islamica il 4 febbraio 2005.
La seconda riflessione, del 22 marzo, rimanda alle tesi del libro di Oriana Fallaci “La rabbia e l’orgoglio” e agli attentati dell’11 settembre 2001. Nel primo caso Salomone definisce Sgrena «schifezza umana», «comunista come Giulio Regeni», il giovane dottorando italiano assassinato mentre si trovava in Egitto per una ricerca. Barsotti, il 10 marzo alle 14.19, commenta: «Certe cose, se le fanno “loro” sono atti eroici umanitari; se altri poi li fanno con vero eroismo, sono da punire. MERDA!».
Il secondo intervento su Facebook di Barsotti è del 23 marzo alle 7.50: «Detto ciò ritorno a pensare che nei primi anni 70, quando andavo e tornavo dalla Libia (Paese allora principe dell’integralismo islamico) sentivo dire nei ritrovi degli operatori europei: “l’arabo buono è l’arabo morto”. Allora non capivo perché. Ora sì».

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