martedì 5 aprile 2016

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Bruxelles - la guerra continua a tornare a casa

Gli attentati indiscriminati di Bruxelles che hanno prodotto numerose vittime innocenti, come prima quelli di Parigi producono dolore e sgomento tra le masse popolari, ma non sono nulla di diabolico e inspiegabile. Sono le guerre scatenate dai governi imperialisti che “tornano a casa”.
Ormai da anni questi governi aggrediscono e bombardano le popolazioni di tutti i paesi del mondo arabo, producendo quotidianamente decine di migliaia di morti civili, tra cui tante donne e bambini; producono distruzione e devastazione di interi paesi, miseria e fame, che originano la fuga di centinaia di migliaia di persone.
Queste guerre sono fatte per i profitti, per il controllo delle zone del petrolio, per mantenere in piedi regimi sanguinari, come Israele, le monarchie saudite, l’odierno Egitto, che a loro volta producono massacri quotidiani delle popolazioni palestinesi, kurde, siriane, irakene, afghane, ecc.
Come si può pensare che questa azione quotidiana dei governi e degli Stati imperialisti, dei governi dei ricchi del mondo siano senza conseguenze, non “tornino a casa”?
Se non si vuole che la “guerra torni a casa” bisogna finirla con le guerre imperialiste, le guerre di aggressione in Medio Oriente. II primo terrorismo a cui mettere fine è quello delle bombe dell’imperialismo sui popoli oppressi.
Noi vogliamo un altro tipo di ritorno a casa della guerra che colpisca i governi e gli Stati imperialisti. Noi siamo dalla parte dei popoli oppressi dall’imperialismo. Noi siamo perchè siano i proletari e i popoli a condurre la loro giusta guerra popolare contro l’imperialismo, sia all’interno e nelle zone di guerra.

Isis è un gruppo reazionario, di ideologia e organizzazione feudale, nato e sostenuto dai governi imperialisti per farne una pedina dell’aggressione contro i popoli. L’Isis ammazza quotidianamente non le truppe e i soldati dell’imperialismo ma gli stessi popoli, e attacca soprattutto nelle zone di guerra i popoli che lottano e resistono, vedi nel nord Kurdistan.
La guerra dell’Isis non è la guerra dei popoli, e non ha nulla di “santo” se non la prospettiva di un nuovo inferno feudale.
Gli attentati vengono usati dagli Stati per continuare la loro guerra di aggressione e per fare una guerra anche all’interno dei paesi occidentali ai proletari, ai popoli

Proletari comunisti – Pcm Italia
pcro.red@gmail.com


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