Unità 9900: Israele arruola gli
autistici: sono bravissimi!
Si chiama Unità 9900 ed è un
reparto di intelligence dell’esercito israeliano che, in collaborazione con
l’organizzazione Ro’im Rachok (in ebraico “vedere il futuro”), sta inserendo
alcuni giovani autistici. Fino al 2008, la legge prevedeva per loro l’esenzione
dal servizio militare: otto anni fa, però,
l’esercito ha iniziato a valutare caso per caso l’inserimento di persone autistiche nei segretariati o come volontari civili presso scuole e ospedali.
l’esercito ha iniziato a valutare caso per caso l’inserimento di persone autistiche nei segretariati o come volontari civili presso scuole e ospedali.
Nell’Unità 9900, invece, il
compito assegnato è analizzare immagini satellitari ad alta risoluzione. Un
lavoro cruciale e al tempo stesso noioso per la maggior parte delle persone
perché richiede di trascorrere ore ad analizzare nel dettaglio sequenze di
fotografie del territorio, scattate da angolazioni differenti e in momenti
diversi, per cogliere cambiamenti anche minimi. Una capacità che, in genere, è
particolarmente sviluppata in persone con disturbi dello spettro autistico.
“Le persone autistiche spesso si esprimono in termini di immagini” spiega Geraldine Dawson, direttrice del Duke Center for Autism and Brain Development di Durham, in North Carolina “e il loro modo di pensare somiglia più all’integrazione di una serie di elementi che poi compongono l’intero: questo permette loro di individuare molti più dettagli rispetto a un approccio olistico”.
L’inserimento dei volontari si
svolge in tre fasi: la prima consiste nella verifica della capacità di
analizzare correttamente le immagini e di integrarsi nella struttura
dell’esercito. Chi supera questa selezione, inizia un corso di tre mesi per
imparare a legge le mappe satellitari; in parallelo, gli aspiranti analisti
sono seguiti da uno staff di terapisti che il aiutano a far fronte alle nuove responsabilità
e a eventuali stress che esse possono comportare. La terza e ultima fase, che
dura altre tre mesi, si svolte a Tel Aviv, dove continua l’addestramento e
l’attività di supporto psicologico che mira ad aumentare l’autonomia dei
giovani arruolati. Da lì in avanti, sarà una loro scelta se proseguire o meno
il servizio militare.
Il venerdì 12 febbraio 2016
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