per inviare ulteriori adesioni scrivere a: sindacatounaltracosa@gmail.com con oggetto “appello contro i provvedimenti”.
Il Comitato Centrale della FIOM, il 7 marzo
2016, ha deciso a maggioranza di comminare un pesante provvedimento
disciplinare nei confronti di 16 propri iscritti, lavoratrici e
lavoratori negli stabilimenti FCA (ex FIAT). Con una prassi inedita, è
stato deciso di farli decadere dai ruoli di direzione (Direttivi e
Assemblee Generali) e di rappresentanza (RSA o RLS) dell’organizzazione (leggi).
Questa scelta è stata compiuta sulla base di una risoluzione del
Collegio Statutario CGIL, interpellato dalla Fiom della Basilicata e del
Molise. Ascoltando solo le argomentazioni avanzate da queste strutture
(senza possibilità di difesa degli interessati), quel collegio ha
infatti deliberato, a maggioranza, l’incompatibilità tra la CGIL e un
coordinamento di lavoratori (leggi).
Questo coordinamento si era formato quasi un anno fa e comprendeva
lavoratori e lavoratrici di Cassino, Melfi, Termoli e Atessa, tra cui
delegati e dirigenti di diverse organizzazioni sindacali. Come riporta
il breve documento costitutivo, “la finalità di tale iniziativa è
esclusivamente quella di riunire i lavoratori/ci, marciando uniti contro
le divisioni promosse dai vertici aziendali, condividendo iniziative di
lotta e conflitto, le uniche indispensabili al ripristino di condizioni
di lavoro ed economiche migliori all’interno delle fabbriche FCA”.
Questo coordinamento, infatti, non ha mai avviato una contrattazione o
dichiarato scioperi: era semplicemente un luogo di condivisione delle
iniziative, una delle tante e diverse coalizioni che coinvolgono, o
hanno coinvolto nel passato, delegati o strutture CGIL del nostro paese
(dalle diverse esperienze di autoconvocati, ai tanti coordinamenti
aziendali e settoriali, sino alla stesa coalizione sociale promossa
dalla FIOM).La colpa che hanno questi delegati e delegate è stata quella di aver proclamato lo sciopero su diversi sabati comandati, nonostante il parere contrario della FIOM. Una parte delle RSA, infatti, ha ritenuto sbagliato ..”rinunciare all’unico strumento di lotta che la FIOM e le sue RSA posseggono per contrastare l’arroganza padronale […] I lavoratori ci riconoscono il merito di fare sempre e comunque le battaglie che riteniamo giuste, e non solo quelle convenienti! Ed è da quest’ultimo elemento che dobbiamo ripartire, perché domani le ragioni del nostro sacrificio diventino le ragioni di una vittoria, dura sicuramente, ma che ci vede unico e ultimo baluardo di democrazia in un mondo, quello FIAT, dove spesso la legge si ferma ai cancelli d’ingresso” (dalla Lettera di una trentina di RSA FCA e indotto, 1 aprile 2015). Ogni iniziativa di sciopero, conseguentemente, è stata assunta dai compagni e dalle compagne come singoli/e delegati/e Rsa Fiom, in rapporto costante con i lavoratori e le lavoratrici dei propri stabilimenti.
L’eventuale applicazione di provvedimenti disciplinari (decadenza da ruoli di rappresentanza e direzione) nei confronti di delegati e iscritti CGIL negli stabilimenti FCA, determina di fatto la loro espulsione dalla FIOM. Di più, nel contesto del modello Marchionne e delle sue ripetute pratiche antisindacali, rischia di lasciare senza copertura lavoratori e lavoratrici che stanno conducendo un’aspra lotta contro quel modello. Noi, che abbiamo sempre sostenuto la democrazia nei luoghi di lavoro e la difesa dei diritti sindacali, riteniamo importante evitare questa conclusione. L’espulsione di delegati in prima linea nella battaglia contro il modello Marchionne, della maggioranza a Termoli e di diversi negli altri stabilimenti, sarebbe un atto di rottura nella storia della FIOM, della sua difesa del pluralismo e della democrazia sindacale. Una rottura che non può e non deve avvenire. Per questo chiediamo alla FIOM ed alla CGIL di fare un passo indietro, di riaprire un confronto politico e di merito con questi delegati e con questi lavoratori.
Prime firme:Alessandra Algostino (Università di Torino)
Annamaria Rivera (Università di Bari)
Riccardo Bellofiore (Università di Bergamo)
Devi Sacchetto (Università di Padova)
Giovanna Vertova (Università di Bergamo)
Pasquale Voza (Università di Bari)
Paolo Caputo (Università della Calabria)
Elisabetta della Corte (Università della Calabria)
Antonino Campennì (Università della Calabria)
Giuseppe Aragno (storico)
Ferruccio Brugnaro (poeta operaio)
Eleonora Forenza (deputata europea)
Nicoletta Dosio (NoTAV)
Franco Russo (Forum Diritti Lavoro)
Dino Greco (ex segretario CGIL Brescia, ex Direttore Liberazione)
Carlo Formenti (giornalista)
Fulvio Perini (ex segretario CGIL Piemonte)
Giorgio Cremaschi (ex presidente CC della FIOM)
Fabio Sebastiani (giornalista)
Charles-André Udry (Consiglio scientifico master Mondializzazione e migrazione, Università Ca’Foscari)
Imma Barbarossa (rete antiliberista e anticapitalista)
Sandro Targetti (Direzione Nazionale PRC)
Antonio Moscato (ex Università del Salento)
Franco Turigliatto (Sinistra Anticapitalista)
Marco Ferrando (PCL)
Guido Montanari (Politecnico Torino)
Mariagrazia Monaci (Università Valle d’Aosta)
Renato Miceli (Università della Valle d’Aosta)
Massimo Angelo Zanetti (Università della Valle d’Aosta)
Paola Falteri (Università di Perugia)
Paolo Caputo (Università della Calabria)
Elisabetta della Corte (Università della Calabria)
Giovanna Vingelli (Università della Calabria)
Giuliana Commisso (Università della Calabria)
Carmelo Buscema (Università della Calabria)
Giordano Sivini (ex Università della Calabria)
Fabio De Nardis (università del Salento)
Andrea Dominici (Università di Pisa)
Federico Oliveri (Università di Pisa)
Nicola Cianferoni (Visitor Scholar University of the West of England)
Francesco Macario (segr. PRC Bergamo)
Francesco Lucat (segr. PRC Valle d’Aosta)
Checchino Antonini (giornalista)
Fausto Pellegrini (giornalista RAI)
Sergio Bonetto (avvocato di Torino)
Gianluca Vitale (avvocato di Torino)
Marialucia Rollo (avvocato di Lecce)
Giuliano Bugani (ex operaio, giornalista, poeta e regista)
Stefano Vettoretti (fondazione Arezzo Wave – Veneto)
Graciela Romero (abogada-Derechos Humanos)
Alberto Boga (sindacalista – Gráficos)
Daniel Ceriotti (sindacalista – Nutricionistas)
Oscar Andino (sindacalista – Gastronómicos)
Isabel Koifman (sindacalista – Cooperativa magisterial)
Mario Michelena (sindacalista – Cooperativa magisterial)
Isabel Figari (sindacalista – Hospital de Clínicas)
Sergio Pereira (sindacalista – Taxímetros)
Waldemar Torino (sindacalista – Municipales)
Bartolo Lara (delegato – Cooperativas de Viviendas por Ayuda Mutua)
Ernesto Herrera (periodista – Correspondencia de Prensa)
Leonel Revelese (sindacalista – Funcionarios Públicos)
Omar Menoni (sindacalista – Federación de la Bebida)
Guillermo Chalar (investigador – Facultad de Ciencias)
Philippe Poutou (portavoce del NPA e sindacalista presso la Ford a Bordeaux)
Olivier Besancenot (postino e portavoce del NPA)
Christine Poupin (tecnico nell’industria chimica e portavoce del NPA)
Armelle Pertus (insegnante e portavoce del NPA)
Alain Krivine (NPA)
Stéphane Enjalran (Segreteria Union syndicale Solidaires, France)
Christian Mahieux (Commissione internazionale Union syndicale Solidaires, France)
Laurent Lacoste (Segreteria Union Solidaires Industrie; France)
Hortensia Inés (Segreteria Internazionale CNT-Solidarité Ouvrière)
Kalomiris Grigoris (Executive Committee of ADEDY)
Karavas Antonis (General Council of ADEDY)
Stavrianos Antonis (General Council of ADEDY)
Vagenas Christos (Executive Committee of POPOKP)
Charisis Giorgos (Executive Committee of POE-OTA)
Papamihalopoulou Maria (Executive Committee of POGEDY)
Giannoulia Katerina (Executive Committee of Trade union of public servants at the Agriculture Department of Attica)
Triantafilopoulou Christina (Executive Committee of Trade union of public servants at the Agriculture Department of Attica)
Filippou Stelios ( Executive Committee of Trade union of Zografu municipal Workers)
Pilarinou Eirini (Executive Committee of Trade union of Zografu municipal Workers)
Panagoulis Nikos (Executive Committee of Trade Union of workers at Athens Psychiatric Hospital)
Kourmoulakis Giannis (Executive Committee of Trade Union of workers at Athens Psychiatric Hospital)
Georgiadou Fili (Executive Committee of Trade Union of workers in National Opera)
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