"...
Dalle linee guida emerge
chiaramente la posizione del legislatore: privare
i lavoratori dei loro diritti per i quali
sono state fatte tante battaglie sindacali. È vero
che le cose cambiano, che le esigenze degli anni
’70 non sono quelle del 2015, ma il lavoro è
sempre l’unica fonte di sostentamento dei
cittadini, ancora non viene inventato un modo per
non pagare il mutuo, per non pagare i libri ai
figli, per non pagare le bollette e tutte le altre
spese a cui ogni individuo deve far
fronte.
Il Jobs Act discrimina i
lavoratori. Tutti coloro che vengono
assunti o che perdono i lavoro oggi hanno la
sfortuna di essere arrivati tardi. Tutele
crescenti in base all’anzianità contributiva,
ammortizzatori (Naspi) in base alla storia
contributiva dei lavoratori significano non essere
più possessori di diritti uguali per tutti.
L’articolo 3 della Costituzione italiana
viene di fatto stracciato, così come
viene stracciato l’articolo 2, lo Stato ci sta
privando dei diritti inviolabili: di fatto si
impedisce ai lavoratori di avere una vita, di
formare una famiglia, di progettare il proprio
futuro. Sappiamo perfettamente che oggi non
vengono concessi mutui con contratti a tempo
indeterminato perché non forniscono sufficienti
garanzie, figuriamoci con un nuovo contratto che
in caso di perdita di lavoro o di licenziamento
per giusta causa o giustificato motivo, dopo soli
due anni, dà diritto a briciole. Stessa cosa per
gli ammortizzatori sociali il requisito di 13
settimane contributive negli ultimi quattro anni o
di 18 giorni lavorativi nell’ultimo anno danno
diritto a briciole.
Con il Jobs Act si vuole
mettere le mani anche sulla sicurezza e sulla
salute dei lavoratori. L’articolo 4 non lascia
spazio a dubbi poiché vengono utilizzate le parole
di razionalizzazione e semplificazione per gli
adempimenti a carico dei cittadini e delle
imprese. L’osservatorio indipendente di Bologna
chiude l’anno con 660 infortuni mortali e se
vengono contati gli incidenti stradali e in itinere
si arriva a 1350. Semplificare la sicurezza,
rivedere il regime di sanzioni non ha mai portato
nulla di buono, l’unico investimento da fare è
sulla prevenzione.
Siamo arrivati a 10 milioni
di italiani che vivono in condizioni di povertà,
decine e decine di italiani si sono tolti la vita
perché non riescono a trovare un lavoro o perché
lo hanno perso, tanti cervelli che fuggono perché
qui non hanno nessuna possibilità. Con il Jobs act
si finisce di affossare la dignità dei lavoratori...
Il Jobs Act è incostituzionale e se
questo è ancora un Paese democratico non sono i
diritti dei lavoratori a dover esser stracciati,
ma il Jobs Act. L
’unica possibilità che
abbiamo è un intervento della Corte Costituzionale
pertanto sindacati, partiti, devono ascoltare il
nostro appello per presentare un
ricorso.
Samanta
Di Persio, Marco Bazzoni
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