A proposito dell'imboscata contro le forze repressive del regime
fascista capeggiato da Narendra Modi, realizzata dai guerriglieri
maoisti indiani nel distretto di Sukma, Chhattisgarh, in
cui sono stati uccisi 14 agenti della Central Police Reserve Force (FPRC), tra
cui due ufficiali, e altri 15 sono rimasti feriti , il sito del quotidiano "The
Hiudu" riferisce che il Partito Comunista dell'India (maoista) ha rivendicato
l'attentato, definendolo la "risposta del popolo" alle "politiche
espansionistiche" del governo centrale di Narendra Modi e di quello di Raman
Singh in quello stato.
In un comunicato firmato Gudsa Usendi, portavoce del Comitato Speciale di Zona Danda Karanya del PCI(maoista), il partito si è congratulato con il Comando Sud del CSZ DK per aver guidato l'attacco contro le forze Sicurezza nei pressi del villaggio di Kasalpara di Sukma.
Nella dichiarazione si legge: " Da novembre migliaia di poliziotti, FPRC e Unità di Operazioni Speciali (UST) hanno attaccato molti villaggi nel sud Karanya Danda (distretto di Sukma). Contro gli adivasi del Bastar sono stati montati molti falsi scontri, arresti e detenzioni illegali, atrocità contro le donne, false rese di giovani sotto minaccia di essere incriminati con false accuse. Per fermare questi attacchi contro il popolo di Danda Karanya, masse rivoluzionarie unute ai combattenti dell'Esercito Popolare Guerrigliero di Liberazione (PLGA) hanno organizzato un'audace attacco contro la FPRC, eliminando 14 miliziani e ferendone 15". Nella dichiarazione si aggiunge che durante l'azione sono state sequestrate al nemico un gran numero di armi moderne.
La dichiarazione dice anche che il governo di Narendra Modi, appena entrato in carica, ha inviato in Chhattisgarh altri dieci battaglioni di forze paramilitari e intensificato la Operazione Green Hunt "per agevolare i grandi progetti delle grandi imprese". "L'attacco il 1° dicembre a Kasalpara - si aggiunge - è stata la risposta popolare alle politiche espansionistiche del governo per la svendita alle grandi imprese delle risorse naturali con conseguente deportazione delle popolazioni adivasi. E' una risposta alla Operazione Green Hunt. La guerra popolare contro le politiche anti-popolari del governo continua". Il comunicato conclude affermando che la "grande e coraggiosa e azione" contro le forze di sicurezza in Kasalpara ha "dato forza" alle masse rivoluzionarie, agli intellettuali e quadri maoisti
partecipa alle tre giornate di mobilitazione indette per il 29-30-31 gennaioInformati e sostieni la guerra popolare in India
Info e materiali: csgpindia@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento