(da tavolo 4)
Le pagine
milanesi dei giornali stanno dedicando, in questi giorni, ampio
spazio alla
notizia e al dibattito in merito a un convegno che si terrà a
Milano nel
Palazzo Lombardia il 17 gennaio prossimo dal titolo “Difendere
la famiglia per
difendere la comunità”.
I riflettori
sono puntati, da un lato, su un mal celato attacco ai gay e ai
matrimoni gay -
visto l’elenco dei promotori e partecipanti al convegno stesso -,
dall’altro, sull’uso strumentale del logo di Expo.
Riportiamo dalla
stampa un trafiletto:”"Difendere la famiglia per difendere la
comunità". È questo il tema di un convegno che si terrà a Milano
il 17
gennaio prossimo. Che quella da difendere non sia la famiglia
nella sua
accezione più ampia e inclusiva, risulta subito evidente
dall'immagine usata
come sfondo della locandina, quella più usata dalle campagne di
comunicazione
di Manif pour Tous, per capirci. Un incontro a cui partecipano
alcuni nomi noti
delle battaglie contro i diritti delle famiglie e
delle persone
lgbt e ideologi
di organizzazioni quali le Sentinelle in Piedi e, appunto, Manif
pour Tous.
Parliamo di Costanza Miriano, Mario Adinolfi, Massimo
Introvigne, Padre
Maurizio Botta, il direttore di Tempi Luigi Amicone e Marco
Schicchitano. Non
mancano, poi, i fautori delle cosiddette terapie riparative,
come
"Obiettivo Chaire". Ma quello che salta di più all'occhio, di
questa
locandina, sono i saluti iniziali dell'assessora regionale alle
Culture,
Identità e Autonomie, Cristina Cappellini, e le conclusioni del
presidente
della Regione Lombardia Roberto Maroni e del consigliere
regionale primo
firmatario della mozione che istituisce la "Festa della
famiglia".
Spicca, in fondo alla locandina, il logo dell'Expo 2015. Quale
sia il nesso tra
l'Expo, il cui tema è l'alimentazione, e la tutela della
famiglia rimane un
mistero. A meno che non si voglia che un evento di portata
mondiale, come
l'Expo appunto, faccia del suo secondo motto il contrasto ai
diritti delle
persone lgbt, naturalmente.”
Noi crediamo
che il punto centrale sia proprio la questione della “Festa
della famiglia” e
del ruolo in essa delle donne, “famiglia naturale”, che,
naturalmente, esclude
le coppie gay: non è un caso che, in una sua nota l’assessore
alle
Culture, Cristina Cappellini, afferma: “Il convegno
promosso
legittimamente e convintamente da Regione Lombardia ha come
unico scopo quello
di riflettere sul valore e sul futuro della famiglia naturale,
che per noi
rappresenta il modello cardine di famiglia”, scrive Cappellini.
“Il tema -
continua l’assessore - e’ di grande importanza e di forte
attualita’ perche’
la famiglia rappresenta da sempre il nucleo principale e la
base fondante delle
nostre comunita’. Abbiamo il diritto e il dovere, come
cittadini e
rappresentanti delle istituzioni, di promuovere il modello di
famiglia e di
societa’ in cui crediamo, senza intenti discriminatori”.
Nel
dibattito a distanza tra rappresentanti del Pd, Lega e Expo -
che assume
caratteri a tratti surreali- ma, anche, il contenuto degli
articoli dei
giornali svia il nucleo reale del discorso: si tratta di un
ulteriore tassello
nella campagna ideologica, nell’offensiva contro le donne e del
loro ruolo in
essa, in una fase di perdita di posti di lavoro, tagli ai
servizi, al
welfare... nonostante i dati pubblicati dall’Ufficio anagrafe del
Comune di
Milano confermano il trend in questa città di aumento di divorzi
e
separazioni: ”I dati nazionali degli ultimi anni dicono che
separazioni e
divorzi sono in calo, anche a causa della crisi economica.
Milano, invece, va
in controtendenza: nel 2014 i divorzi sono aumentati del 52 per
cento, passando
dai 1.516 del 2013 ai 2.315 dell'anno appena finito. Si divorzia
di più, in
città, e ci si sposa anche meno: i matrimoni sono in leggero
calo (in un anno
sono passati da 3.054 a 2.979) ma, anche qui, c'è un dato che
ribalta le
statistiche degli ultimi anni. Nel 2014, infatti sono diminuite
le coppie che
hanno deciso di pronunciare quel "sì" davanti a un sindaco (i
riti
civili sono scesi da 2.099 a 1.957) mentre sono aumentate le
promesse di amore
con rito religioso (1.022 contro i 955 dell'anno prima)”. La
famiglia
scoppia, ma, siccome è il puntello ideologico, pratico di questa
società,
bisogna a tutti i costi preservarne il ruolo fondamentale alla
sua
conservazione. Anche contro l’evidenza dei fatti, contro la
realtà concreta.
Quanto, poi,
alla levata di scudi “democratica” dei rappresentanti del PD,
ricordiamo, solo
per citare, il ritorno del “bonus bebè” di Renzi e del suo
governo e la
proposta, anche questa con la Lega a far da apripista in
Lombardia, ma ripresa
a livello nazionale dalla senatrice Maria Spillabotte per la
legalizzazione
della prostituzione, cioè la riapertura delle case chiuse.
Perché, in questa
società vale la doppia morale: le donne o angelo del focolare a
fare da serve o
puttane.
Sarà casuale, ma proprio in questi giorni, a Milano, è
stato
scoperchiato l’ennesimo “scandalo a luci rosse” “Mille
euro a notte per le baby
squillo. I clienti catalogati in un album. Un giro di ragazze
minorenni.”.
Ancora, vogliamo ricordare che tutti
questi paladini
che oggi si strappano le vesti in difesa della famiglia, dei
gay, delle
donne sono gli stessi che hanno lanciato la campagna dei 200
sfratti a
settimana, cioè sono gli stessi che non danno soluzioni ai
problemi reali e non
gliene importa niente se i nuclei familiari vengono divisi, se
vivono in
macchina o mangiano alle mense dei poveri, se devono convivere
per necessità
sotto lo stesso tetto…
Quanto alla difesa di Expo, che, nel
dibattito in
corso sembrerebbe assurgere a un ruolo positivo, ricordiamo solo
che tra le
“attrazioni” è stato organizzato Women for Expo, a quanto è dato
capire, donne
che aiuteranno l’immagine di Expo..proponendo le amorevoli
ricette... ma,
naturalmente, rispetto alla montagna di problemi che Expo
creerà, questa
potrebbe essere considerata una piccola graziosa“decorazione”,
la donna sempre
intenta alla cura, a soddisfare bisogni. Come conviene alle
donne in questa
società. Un piccolo contributo alle campagne ideologiche contro
le donne.
Sarà un caso, ma, questa città, sembra
diventato il
crocevia in cui integralismo cattolico -vedi i No194 -, fascisti e
razzisti si
incrociano: il concentrato dell’ideologia contro le donne, il
Dio-Patria-
Famiglia di triste memoria. Nel 70° della Liberazione dal
nazifascismo, per cui
Milano è stata insignita con la Medaglia d’oro.
Noi
crediamo che la
lotta vada condotta a tutto campo: contro le politiche
familiste, ma, più in
generale, contro le
politiche
antipopolari che per le donne rappresentano sempre un doppio
attacco, di
governo, Regione, Comune; contro le iniziative, campagne
ideologiche di
integralisti cattolici, fascio-leghisti, ma anche pratiche,
delle istituzioni,
contro le donne.
Pertanto, in continuità con le
mobilitazioni da noi
promosse in città contro gli integralisti cattolici del NO194,
la Regione e i
suoi provvedimenti legislativi, in occasione dell’ 8 marzo, dopo lo sciopero delle donne del 25 novembre 2015,
ma anche in
sostegno alla lotta per il diritto alla casa, come
compagne del
movimento femminista proletario rivoluzionario parteciperemo con
questi
contenuti alla mobilitazione già indetta da associazioni gay e
lesbiche per il
17 gennaio davanti al Palazzo Lombardia
*****
La mozione
per la istituzione della Festa della Famiglia, primo firmatario
Romeo, è
passata in Regione Lombardia lo scorso luglio. Riportiamo la
breve nota
dell’mfpr di Milano di quei giorni e il testo della mozione.
Movimento femminista proletario
rivoluzionario –
Milano
La Lega
vuole la festa della famiglia naturale
E’ passata
ieri a maggioranza nel consiglio regionale lombardo la mozione
urgente, firmata
da tutto il centrodestra, presentata dalla Lega Nord, proprio
nella
settimana del gay pride a Milano. La mozione è stata votata da
Lega Nord,
Ncd, Pensionati, Forza Italia, mentre le cosidette opposizioni
(Pd, Patto
civico e M5S) sono uscite dall’aula.
La Lega
della giunta Maroni, con tutto il centrodestra, prosegue nel
solco delle
politiche familiste inaugurate da Formigoni, con il corollario
di ideologia
fascista, razzista e xenofoba che la contraddistingue. Ma,
sopratutto di aperta
ipocrisia visti gli scandali che, negli anni, hanno mostrato
quale concezione
hanno della famiglia e quale idea di famiglia intendono
“promuovere”,
mentre per le famiglie povere sfratti, negazione di accesso alla
mensa
scolastica ai bambini di famiglie povere che non possono pagare
la retta…
Anche in
questa occasione, così come già con Formigoni, la Regione
Lombardia fa da
apripista a livello nazionale e, addirittura internazionale:
ogni punto della
mozione chiama a lottare contro ogni esperienza, progetto di
educazione
sessuale che si è cercato di introdurre nelle scuole. Le
dichiarazioni
della Baldini in appoggio alla mozione sono illuminanti e
richiamano
immediatamente alla mente le crociate integraliste della Chiesa,
che,
evidentemente, ha arruolato moderni crociati tra i politici:
-“La
Costituzione prevede una famiglia naturale, ma ci siamo trovati
a far fronte a
una serie di cambiamenti in pochissimo tempo, con una semplice
osservazione
antropologica notiamo che oggigiorno in Italia ci sono la
famiglia cattolica,
la famiglia laica e quella musulmana: ciò crea confusione
all’interno di questa
società nella quale vivono anche i nostri figli” queste le
parole del
consigliere regionale Gruppo Misto Maria Teresa Baldini nella
conferenza stampa
sulla mozione in difesa della famiglia tradizionale promossa
dalla Lega Nord e
appoggiata da tutti i gruppi di maggioranza, che approderà in
Consiglio il
prossimo martedì. “La mia posizione è in linea con le celebri
parole di
Benedetto Croce: siamo tutti cattolici; per questo motivo
culturale appoggio la
mozione in difesa della famiglia tradizionale e spero che essa
possa aprire la
strada a confronti sul tema di respiro internazionale; è un
argomento attuale e
importante, ringrazio quindi chi ha presentato questa mozione”
continua
Baldini. I firmatari chiedono al Consiglio di opporsi a ogni
tentativo di
introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative
tali da alterare
la struttura della famiglia e impegnano la Giunta a individuare
una data per la
celebrazione della “Festa della Famiglia Naturale” promuovendone
i valori
culturali, educativi e sociali e a chiedere al Governo centrale
la non
applicazione del Documento Standard per l’educazione sessuale in
Europa.“
“Combattiamo
la familiofobia”, sintetizza il presidente del consiglio,
Raffaele Cattaneo
“Non
discriminare i gay né le altre minoranze, ma combattere
l'ideologia gender e
difendere la famiglia naturale dagli assalti che la vogliono
distruggere”,
riporta Il Giornale
E’ un
attacco a 360° contro l’educazione sessuale nelle scuole, la
lotta
all’omofobia, per il sostegno della famiglia naturale attraverso
le politiche
familiste: insomma, contro tutto ciò che è consapevolezza,
riconoscimento della
dignità e dei diritti, in primis delle donne, è la violenza di
voler ingabbiare
le donne all’interno della famiglia in un ruolo oppressivo di
eterna serva.
Ancora una
volta si tratta di campagne strumentali volte a diffondere un
humus, un clima
ideologico, sociale oscurantista e reazionario, con al centro,
come sempre la
centralità della famiglia e il ruolo, in essa, delle donne.
Questo,
mentre la Lombardia si conferma ancora una volta, in questi
giorni, come una
delle regioni con più violenze, sino ai femminicidi, in primis
all’interno
della famiglia.
Mfpr- Milano
Di seguito
il testo della mozione
Premesso che:
- la famiglia
fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta
l’istituzione
naturale aperta alla trasmissione della vita e l’unico
adeguato ambito sociale
in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche
attraverso gli
istituti dell’affidamento e dell’adozione;
- la
“famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società” e
come tale “ha
diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato”
secondo quanto sancito
dall’art.16 terzo comma della Dichiarazione Universale dei
Diritti dell’Uomo
adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10
dicembre 1948;
- la
famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico,
sociale ed
economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado
di insegnare e
trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e
religiosi,
essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e
della società,
nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si
aiutano
vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad
armonizzare i diritti
degli individui con le altre istanze della vita sociale;
- le istituzioni
devono provvedere allo stanziamento di pubblici sussidi al
fine di garantire ai
genitori un’effettiva libertà nella scelta della scuola per i
propri figli,
senza essere costretti a sostenere, direttamente o
indirettamente, spese
supplementari che impediscano o limitino di fatto tale
libertà;
Considerato
che:
- in tutto
il Paese, con il pretesto di combattere “inutili” stereotipi,
si stanno
moltiplicando i casi di aperta propaganda contro la famiglia
naturale,
soprattutto nel mondo scolastico, con proiezione di film e
sitcom gay,
diffusione di fiabe rivedute e corrette in chiave omosessuale
consegnate ai
bimbi della scuola dell’infanzia e pubblicate dall’UNAR,
ufficio che dipende
dal Dipartimento Pari Opportunità che a sua volta fa capo al
Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali. E’ legittimo e condivisibile
che nelle scuole
si insegni a non discriminare i gay o altre minoranze, ma
questo non deve
necessariamente comportare l’imposizione di un modello di
società che prevede
l’eliminazione delle naturali differenze tra i sessi;
- nel Liceo
Giulio Cesare di Roma i professori hanno imposto ad allievi
minorenni la
lettura di un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal
titolo “Sei come
sei” della scrittrice Melania Mazzucco (Edizioni Einaudi),
alcuni passi del
quale rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico
descrivendo fra
l’altro nei dettagli un rapporto orale fra due maschi;
- in
numerose scuole italiane, nello scorso mese di marzo e in
occasione della c.d.
“settimana contro il razzismo”, è stata proiettata a un
pubblico di minori la
sitcom gay “Vicini”, con numerose polemiche e proteste da
parte delle
Associazioni dei Genitori. Nel video in questione vengono
pronunciate frasi
come: “La famiglia tradizionale deve finire” o si assiste a
scene di gay che si
sposano davanti a un prete, a sua volta omosessuale;
- nella
scuola materna “I sei colori di Ugo” a Roma si è deciso
quest’anno di
sostituire la festa del papà con una più inclusiva “festa
delle famiglie” per
non discriminare una bambina con due madri lesbiche;
- la
strategia dell’UNAR mira nei fatti a destrutturare la famiglia
naturale,
impartendo già nei soggetti più deboli ed in crescita questi
insegnamenti;
-
nell’opuscolo dell’UNAR, dedicato ai docenti, viene richiesto
a chi insegna di
“non usare analogie che facciano riferimento a una prospettiva
etero normativa
in quanto tale punto di vista, ad esempio, potrebbe assumersi
nell’assunzione
che un bambino da grande si innamorerà di una donna e la
sposerà”.
- si sta
applicando in numerose scuole materne ed elementari d’Italia
il documento
Standard per l’educazione sessuale in Europa che prevede tra
l’altro, nella
fascia di età fra i 4 e 6 anni, l’introduzione alla
masturbazione infantile
precoce, capacità di identificare i genitali nei dettagli e
l’identità di
genere, ovvero la scelta se essere maschietti o femminucce;
- la legge
c.d. “Scalfarotto”, approvata alla Camera e in discussione
attualmente al
Senato, parifica l’omofobia ai reati già condannati dalla
legge Mancino (razzismo,
antisemitismo, etc). Una volta approvata la legge in via
definitiva, chi ad
esempio si dichiarerà contrario al matrimonio fra persone
dello stesso sesso
sarà punito con 1 anno e 6 mesi di reclusione (che possono
arrivare a 4 anni se
il reato è svolto in forma associativa). Lo Stato avrà
l’obbligo di procedere
d’ufficio anche se la persona ritenuta offesa dovesse ritirare
la querela.
Il Consiglio
Regionale della Lombardia:
- dichiara
la propria opposizione a qualunque tentativo di introdurre
nell’ordinamento
giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa
struttura della
famiglia, comprimere i diritti dei genitori all’educazione dei
propri figli,
ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e
svilupparsi
all’interno di una famiglia naturale;
impegna la Giunta Regionale
- ad individuare una data per la celebrazione della Festa della Famiglia Naturale, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone sia direttamente che indirettamente attraverso scuole, associazioni ed Enti Locali la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali;
impegna la Giunta Regionale
- ad individuare una data per la celebrazione della Festa della Famiglia Naturale, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone sia direttamente che indirettamente attraverso scuole, associazioni ed Enti Locali la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali;
- a chiedere
al Governo centrale la non applicazione del Documento Standard
per l’educazione
sessuale in Europa redatto dall’ufficio europeo
dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità.
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