A Napoli gli studenti si sono concentrati in piazza del Gesù. “Quella del governo è una linea contro la quale noi studenti ci opponiamo con determinazione da anni poiché basata sui concetti di meritocrazia, aziendalizzazione e privatizzazione della scuola stessa” affermano gli studenti autorganizzati campani. Almeno in diecimila hanno sfilato per le strade della città. Vi sono state delle azioni vicino la Direzione del Lavoro e il provveditorato agli studi. Presso la questura si sono aperti striscioni in solodarietàcon i 3 compagni denunciati per la manifestazione del 2 ottobre contro la BCE.
A Roma l'appuntamento è a piazza della Repubblica. “Alla buona scuola che isola e costringe alla competizione, gli studenti e gli insegnanti rispondono con una narrazione collettiva, rifiutando ogni controllo, ogni valutazione: alla buona scuola rispondo con l'indisciplina dello sciopero!” scrivono alcune rete studentesche. "Così in tanti famo paura" gridano gli studenti, soprattutto delle scuole medie superiori.
Immagini di Renzi e dei ministri bruciate a Torino. A Cosenza, costellato da numerose azioni contro le banche e istituzioni
A Palermo sono invece volate le uova contro l'ingresso della Banca d'Italia in via Cavour. A lanciarle sono stati gli studenti in corteo per per protestare "contro le politiche di tagli e di privatizzazioni, che in piena continuità con i governi precedenti, sono tutte poste a tutelare ancora una volta gli interessi delle banche a discapito degli studenti e delle loro famiglie costrette a pagare tasse onerose e vivere in condizioni sempre più precarie".
Oltre 10.000 studenti a Palermo urlano "Non ci sto" alla Buona Scuola di Renzi, sanzionando banche lungo il centro cittadino e denunciando la malagestione dei presidi-sceriffo, dell'intromissione dei privati nelle scuole e dei tirocini non pagati.
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