Dopo quello di Niscemi, anche il comune di Caltagirone da ieri sera è stato occupato a tempo indeterminato. La
dinamica si riproduce così anche nella città non molto distante da
Niscemi, con quelle stesse modalità che hanno interrotto e obbligato il
consiglio comunale a sottoscrivere formalmente un documento - da
approvare pubblicamente nei prossimi giorni - in cui l’amministrazione
si impegna a fare tutto ciò che è in suo potere per vincolare il via
libera ai lavori concesso dalla Regione.
Ovviamente, ciò che riuscirà a fare il comune poco conta perchè a poco servirà; interessante è invece come la lotta no muos si allarghi oltre i confini niscemesi. La decisione di Crocetta che ha ritirato le revoche dei lavori meno di una settimana fa, sembra infatti aver dato una spinta alla necessità della lotta dal basso, da Niscemi, dove l'aula consiliare del comune continua ad essere occupata dalla sera di Mercoledì 24 Luglio, a Caltagirone, e che speriamo possa esprimersi in maniera determinata al campeggio che si terrà dal 5 all’11 Agosto e alla manifestazione del 9, giornata in cui il movimento preannuncia che invaderà la riserva della Sughereta.
Altro dato rilevante, e che esula dal singolo caso no muos, è che l’iniziativa di Caltagirone (dei comitati No muos Ondevitare e Mamme no muos) non è isolata in Sicilia. Anche contro la stazione di trasferimento rifiuti in previsione a Terrasini ( nella Sicilia occidentale), qualche settimana fa, abbiamo assistito allo svolgersi di un simile copione. Nulla di così sorprendente o rivoluzionario, se inserite in un contesto cittadino/comunitario e tutt’altro che intriso dalle contraddizioni e dalla difficoltà di riprodurre tali pratiche in uno metropolitano; ma un certo immaginario, che richiama alla mente l’assalto ai palazzi del potere, anche se si tratta di assediare istituzioni che di potere decisionale sui territori che amministrano ne hanno sempre meno (soprattutto se si tratta di piccole città), e anche se grande è la mancanza spesso, di una proposta politica adeguata, è però da non sottovalutare per una possibile tendenza facilmente riproducibile anche altrove, magari in contesti più massificati.
Ovviamente, ciò che riuscirà a fare il comune poco conta perchè a poco servirà; interessante è invece come la lotta no muos si allarghi oltre i confini niscemesi. La decisione di Crocetta che ha ritirato le revoche dei lavori meno di una settimana fa, sembra infatti aver dato una spinta alla necessità della lotta dal basso, da Niscemi, dove l'aula consiliare del comune continua ad essere occupata dalla sera di Mercoledì 24 Luglio, a Caltagirone, e che speriamo possa esprimersi in maniera determinata al campeggio che si terrà dal 5 all’11 Agosto e alla manifestazione del 9, giornata in cui il movimento preannuncia che invaderà la riserva della Sughereta.
Altro dato rilevante, e che esula dal singolo caso no muos, è che l’iniziativa di Caltagirone (dei comitati No muos Ondevitare e Mamme no muos) non è isolata in Sicilia. Anche contro la stazione di trasferimento rifiuti in previsione a Terrasini ( nella Sicilia occidentale), qualche settimana fa, abbiamo assistito allo svolgersi di un simile copione. Nulla di così sorprendente o rivoluzionario, se inserite in un contesto cittadino/comunitario e tutt’altro che intriso dalle contraddizioni e dalla difficoltà di riprodurre tali pratiche in uno metropolitano; ma un certo immaginario, che richiama alla mente l’assalto ai palazzi del potere, anche se si tratta di assediare istituzioni che di potere decisionale sui territori che amministrano ne hanno sempre meno (soprattutto se si tratta di piccole città), e anche se grande è la mancanza spesso, di una proposta politica adeguata, è però da non sottovalutare per una possibile tendenza facilmente riproducibile anche altrove, magari in contesti più massificati.
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