Da giorni con una campagna incalzante si sostiene che la giusta e sacrosanta condanna di Berlusconi metterebbe in crisi governo e paese. Dicendo così si mette in chiaro che lo scopo reale della elezione di Napolitano a presidente della Repubblica, la formazione del governo di larghe intese di Letta, imposta dallo stesso Napolitano violando il risultato elettorale e la libera dialettica parlamentare - che erano in realtà in piena funzione, vista la normale elezione dei presidenti della Camera e del Senato Grasso-Boldrini - è quello di garantire una governabilità compatibile con Berlusconi, con le sue cause Ruby, Mediaset, ecc., i suoi affari, il suo sistema di consenso fondato su corruzione, collusione, connivenza con la grande criminalità.
Un vero e proprio ricatto che le forze parlamentari e costituzionali di questo paese dovrebbero considerare 'eversivo' e quindi respingere. Invece il capo dello stato, da sempre un re travicello al servizio della reazione e del capitale, si permette quotidiane esternazioni da capo effettivo del governo e supercapo dei partiti della maggioranza, avendo nel PD di Epifani il suo puntello fondamentale. E' inutile dire che ciò trova il consenso dei miracolati - Letta in testa - portaborse, diventati improbabili capi di governo e ministri, e della marea di parlamentari-personaggi in generale senza qualità e ignobili che non vogliono andare a casa.
Insomma una casta e una feccia insediata nelle istituzioni, che fa da strumento del potere del capitale e della sua politica.
Noi siamo per la condanna di Berlusconi, per la sua ineleggibilità. Siamo che questo anello della catena tiri giù il tutto.
Noi siamo per l'approfondimento della crisi economica, politica, istituzionale, culturale e morale.
Ma naturalmente siamo e lavoriamo per costruire la forza politica e sociale proletaria e popolare che possa occupare con la lotta gli spazi e il vuoto e divenire in corso d'opera strumento dell'alternativa
proletari comunisti -PCm Italia
1 agosto2013
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