Sciopero generale il 18 ottobre
L'autunno sarà caldo. Contro le politiche di austerità, per
il rinnovo dei contratti, l’aumento di salari e pensioni i sindacati
conflittuali (Usb, Cobas, Cub) chiamano allo sciopero generale il prossimo 18
ottobre.
L’ampliamento della flessibilità, annunciato dal governo
con l’alibi dell’Expò 2015, insieme alla riprogrammazione dei fondi europei
hanno la chiara finalità di aumentare la ricattabilità dei lavoratori e la
libertà di agire delle imprese. La pressione fiscale, in particolare quella
operata dagli enti locali, è arrivata oltre ogni limite ed ha posto l’Italia al
top in Europa per livelli di tassazione diretta ed indiretta.
Il governo sostenuto dal Presidente Napolitano conferma
l’acquisto degli F35, costosissimi cacciabombardieri da guerra mentre sottrae
fiumi di denaro alla scuola e alla ricerca pubblica, alla sanità, alla
previdenza.
La disoccupazione non scenderà, né quella giovanile né
quella generale, e cresceranno invece l'indignazione e il desiderio di
rivolta.
Contro queste politiche la Confederazione USB, la
Confederazione Cobas e la CUB proclamano lo sciopero generale di tutte le
categorie pubbliche e private per l’intera giornata del 18 ottobre 2013.
Lo sciopero generale è indetto: per il rinnovo dei
contratti, l'aumento di salari e pensioni e la riduzione dell'orario di lavoro;
contro le politiche di austerità in Italia ed in Europa e contro il governo
italiano delle larghe intese che quelle politiche gestisce; per la scuola e
l'istruzione pubbliche, per la sanità e i beni comuni pubblici e per la
costruzione di un diverso modello sociale e ambientale; per la nazionalizzazione
di imprese in difficoltà o di interesse strategico per il Paese; per il diritto
ad una vera democrazia fondata sulla partecipazione, che rifiuti deleghe
autoritarie nei luoghi di lavoro e per una legge democratica sui diritti dei
lavoratori e sulla rappresentanza sindacale.
www.usb.it
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