Ma vediamo chi sostiene il governo Crocetta, riprendendo anche un articolo di livesicilia.
I padroni: Confindustria Sicilia e il suo presidente Antonello Montante che ha chiesto e sta ottenendo la restituzione dei soldi dalla pubblica amministrazione, e incarichi fondamentali come quello del proprietario di Ksm – azienda nazionale di vigilantes - al timone dell'Irfis (società finanziaria specializzata nel credito agevolato e nella erogazione di Fondi regionali!). È felice Crocetta perché grazie a questo governo ha potuto regalare ai padroni anche le “zone franche urbane” che permetteranno di sfruttare ancora di più chiunque lavori in queste zone e non pagare le tasse per anni!
La vecchia burocrazia cuffariana e lombardiana:
Un anno fa Gianni Silvia era il capo di gabinetto di Raffaele Lombardo. Lo divenne dopo la “promozione” proprio di Patrizia Monterosso al ruolo di burocrate (esterno, per di più), più alto in grado. Patrizia Valenti, Ester Bonafede, Dario Cartabellotta. Quest'ultimo, dirigente generale all’assessorato Agricoltura con Cuffaro e all'inizio del governo Lombardo, poi nominato direttore dell'Istituto vite e vino. Ester Bonafede è stata persino candidata all’Ars fra le fila dell’Aquilone, la lista collegata al presidente Totò Cuffaro nella tornata elettorale del 2006. Patrizia Valenti, invece, ha ricoperto anche il ruolo di capo della segreteria tecnica del presidente Lombardo. Ed è considerata oggi vicina all'area del Pdl che fa capo a Giuseppe Castiglione e Pino Firrarello.I partiti: Lino Leanza fu il governatore che sostituì Cuffaro per un breve periodo a Palazzo d'Orleans, prima di sposare la causa di Raffaele Lombardo, di cui è stato il braccio destro, prima della rottura. Oggi, alla guida di Articolo 4 è uno degli alleati più affidabili del presidente Crocetta. La prima giunta del governo Lombardo, quella di centrodestra, per intenderci, annoverava, invece, tra gli assessori, Michele Cimino al Bilancio, Pippo Gianni all'Industria e Titti Bufardeci alla Cooperazione. I primi due, all'Ars, sebbene da posizioni "indipendenti", sciolte dai partiti di provenienza (Grande Sud e Cantiere popolare) oggi sostengono l'operato del governo. Bufardeci, invece, dopo lo strappo con Micciché è stato scelto da Crocetta come membro del Cga.
Sono tanti, oggi, i deputati al fianco del governatore che hanno persino militato nell'Mpa di Lombardo. Un'esperienza dalla quale Crocetta continua a voler segnare le differenze. A sostegno della maggioranza oggi c'è l'ex capogruppo dell'Mpa all'Ars Nicola D'Agostino, passato all'Udc, e altri ex autonomisti come Totò Lentini, Paolo Ruggirello e Beppe Picciolo. Mentre Riccardo Savona fu il fondatore nella scorsa legislatura dell'Mps, forza politica legatissima al partito del governatore di Grammichele. E ovviamente, non mancano nemmeno gli ex '"cuffariani': da Nino Dina a Totò Cascio, recentissimamente passato all'Articolo 4, dopo aver scelto come 'comandato' da impiegare all'Ars il papà di uno degli assessori di Crocetta, Nelli Scilabra.
Ma Crocetta, in un certo senso, è andato persino oltre, chiamando al governo non solo una ex candidata del Megafono come Maria Rita Sgarlata, ma persino la sua segretaria particolare Michela Stancheris, piazzata al Turismo. E la linea di continuità col passato è evidente anche nelle rotazioni continue dei dirigenti generali. Crocetta ha confermato due dei costosissimi esterni di Lombardo come Palma all'Ufficio legislativo e legale e Lupo ai Rifiuti. E direttori in auge in epoca cuffariana e lombardiana come Vincenzo Falgares (che fu a lungo il capo della segreteria tecnica di Cuffaro), Rosaria Barresi, Pietro Lo Monaco sono stati tenuti al loro posto o spostati a capo di dipartimenti più prestigiosi.
E poi ricorso massiccio ai commissariamenti. Apparentemente fondati su ragioni di 'bonifica' della Sicilia, in molti casi rischiano di apparire solo un modo per tenere o piazzare fedelissimi. Mentre tutte le Province sono commissariate, un esempio più evidente riguarda la Sanità. Dapprima si è sventolata la bandiera della trasparenza e dell'imparzialità, annunciando l'affidamento a una commissione di esperti della selezione dei nuovi manager. Poi quegli stessi esperti sono stati esautorati. E da mesi è un balletto sulle modalità di selezione che ha, come unico risultato, quello di mantenere sulla stessa poltrona i commissari amici.
E ancora le nomine a raffica di esperti esterni che costano tanti soldi.
Chi gode i frutti di questo “nuovo” governo non sono certo gli operai e i lavoratori e le masse popolari che anzi vengono trattate con un tale disprezzo da fare invidia ai suoi predecessori! Un'arroganza senza fine travestita di presunta legalità quando il suo partito va a finire a interi pezzi sotto indagine o in galera!
Operai, lavoratori e precari vengono stigmatizzati come delinquenti, mafiosi o nullafacenti; gli ammortizzatori sociali vengono “concessi” come elemosina come i 20 milioni per i cantieri-lavoro (una smaccata operazione clientelare prima delle passate elezioni municipali).
Crocetta è in effetti sempre più al servizio anche dell'imperialismo americano e del militarismo del governo italiano, vedi il Muos di Niscemi e porta avanti una politica di governo, grazie anche al sostegno malcelato dei sindacati confederali, con un viscido atteggiamento da eterno perseguitato e circondato anche da giovani arroganti distanti anni luce dalle masse che sono viste solo come sostegno al loro tentativo di arricchimento personale.
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