Governo nel dilemma per i "fondi
maoisti"
"Dare o non dare?" - il governo è di fronte ad una situazione scottante circa i fondi messi a disposizione per le attività di sviluppo negli Stati che si trovano sotto l'influenza maoista. Un recente studio finanziato dal governo sulla struttura finanziaria dei Maoisti dice che "non è possibile bloccare immediatamente le fonti di estorsione dei maoisti”. "Perché se il governo trattiene i fondi di sviluppo - la maggior parte devoluti per la costruzione di strade, centri di salute primaria, scuole e ponti nelle zone ad influenza maoista – il risultato sarebbe soltanto quello di un'ulteriore allontanamento delle persone dallo Stato", si legge nel rapporto confidenziale.
"Inoltre, il miglioramento delle infrastrutture e la connettività accrescerebbero le possibilità di penetrazione della macchina statale, tra cui quella della polizia", si aggiunge. Questa non è la prima volta in cui si ha una tacita ammissione del peggior segreto nascosto dell'India. Il 24 settembre 2010 una commissione parlamentare aveva detto al governo che i fondi per lo sviluppo vanno a finire nelle casse maoiste. L'ultimo studio è stato redatto dopo le visite sul campo nel Chhattisgarh, Jharkhand, Odisha e Andhra Pradesh nel periodo febbraio-aprile 2013.
Esso elenca le principali fonti di entrate per i maoisti: l'industria mineraria, Progetti di Lavori Pubblici (Public Works Department), piani governativi, programmi di sviluppo e Piani di Distribuzione [di alimenti] (PDS), raccolta delle foglie di 'tendu' [usate per confezionare sigarette alle erbe da un albero simile all'eucalipto], società di telecomunicazioni e impiegati governativi corrotti. I Maoisti mantengono un sistema estremamente meticoloso di contabilità in cui ogni livello della gerarchia mantiene un rendiconto dettagliato delle spese. Per esempio, il bilancio redatto dai maoisti della Zona Speciale Nord Telengana (ZSNT) durante il suo picco nel 2001-2003 ha registrato una spesa di R4,42,51,256, entrate per R6,20,48,500 [ca. 80.000 €] e una aggiunta di 562 lingotti d'oro.
A differenza dei gruppi di insorti nel Nord-Est, i maoisti non pagano stipendi mensili ai loro quadri e la spesa sostenuta serve principalmente per l'approvvigionamento di armi, per le esigenze quotidiane dei quadri e il mantenimento della macchina da guerra, per le pubblicazioni e il lavoro di propaganda, e i costi per le spese processuali per i membri e i sostenitori. "Un'altra voce di spesa è quella del comitato tecnico centrale, che è stato incaricato dello sviluppo e della produzione di mortai e granate", ha aggiunto il funzionario.
"Dare o non dare?" - il governo è di fronte ad una situazione scottante circa i fondi messi a disposizione per le attività di sviluppo negli Stati che si trovano sotto l'influenza maoista. Un recente studio finanziato dal governo sulla struttura finanziaria dei Maoisti dice che "non è possibile bloccare immediatamente le fonti di estorsione dei maoisti”. "Perché se il governo trattiene i fondi di sviluppo - la maggior parte devoluti per la costruzione di strade, centri di salute primaria, scuole e ponti nelle zone ad influenza maoista – il risultato sarebbe soltanto quello di un'ulteriore allontanamento delle persone dallo Stato", si legge nel rapporto confidenziale.
"Inoltre, il miglioramento delle infrastrutture e la connettività accrescerebbero le possibilità di penetrazione della macchina statale, tra cui quella della polizia", si aggiunge. Questa non è la prima volta in cui si ha una tacita ammissione del peggior segreto nascosto dell'India. Il 24 settembre 2010 una commissione parlamentare aveva detto al governo che i fondi per lo sviluppo vanno a finire nelle casse maoiste. L'ultimo studio è stato redatto dopo le visite sul campo nel Chhattisgarh, Jharkhand, Odisha e Andhra Pradesh nel periodo febbraio-aprile 2013.
Esso elenca le principali fonti di entrate per i maoisti: l'industria mineraria, Progetti di Lavori Pubblici (Public Works Department), piani governativi, programmi di sviluppo e Piani di Distribuzione [di alimenti] (PDS), raccolta delle foglie di 'tendu' [usate per confezionare sigarette alle erbe da un albero simile all'eucalipto], società di telecomunicazioni e impiegati governativi corrotti. I Maoisti mantengono un sistema estremamente meticoloso di contabilità in cui ogni livello della gerarchia mantiene un rendiconto dettagliato delle spese. Per esempio, il bilancio redatto dai maoisti della Zona Speciale Nord Telengana (ZSNT) durante il suo picco nel 2001-2003 ha registrato una spesa di R4,42,51,256, entrate per R6,20,48,500 [ca. 80.000 €] e una aggiunta di 562 lingotti d'oro.
A differenza dei gruppi di insorti nel Nord-Est, i maoisti non pagano stipendi mensili ai loro quadri e la spesa sostenuta serve principalmente per l'approvvigionamento di armi, per le esigenze quotidiane dei quadri e il mantenimento della macchina da guerra, per le pubblicazioni e il lavoro di propaganda, e i costi per le spese processuali per i membri e i sostenitori. "Un'altra voce di spesa è quella del comitato tecnico centrale, che è stato incaricato dello sviluppo e della produzione di mortai e granate", ha aggiunto il funzionario.
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