Comunicato: come è
andata l’udienza Eureco.
In una uggiosa mattinata
milanese si è tenuta l’udienza, sempre a porte chiuse, del
processo Eureco. Nonostante il tempo un po' inclemente la Rete e il
Comitato di sostegno agli operai e familiari vittime Eureco hanno
animato il presidio davanti il Tribunale di Milano riempiendo di
striscioni e cartelli l’esterno e distribuendo un volantino.
Nonostante la presenza di giornalisti e fotoreporter, presenti sempre
in massa vista la concomitanza delle udienze per il processo Ruby,
nessuno di questi si è sentito in dovere di venire al presidio e
intervistare familiari-operai-rappresentanti della Rete e del
Comitato. Cosa non nuova ma che denunciamo per l’ennesima volta,
che mostra da che parte sta la cosiddetta “libera informazione”.
Allo stesso tempo però sottolineiamo la latitanza di organismi,
realtà del sindacalismo di base, associazioni, organizzazioni
politiche, realtà di movimento, tutte quante “unite” nel
disertare la solidarietà e l’impegno in questo campo. Come è
prassi sia della Rete che del Comitato la battaglia contro gli
omicidi sul e da lavoro e contro la devastazione ambientale, è una
lotta disinteressata e con l’obiettivo di unire lavoratori e
popolazione e tutte le energie disponibili, per vincere questa Sfida:
tra la Civiltà del lavoro e la barbarie del Profitto padronale-della
connivenza dello Stato, delle Istituzioni, del governo, dei sindacati
confederali. E tutto questo 365 giorni l’anno, dalla Thyssen
all’Ilva, da Viareggio all’Eureco, da Casale a Marghera.
Nonostante questo penoso
scenario il presidio/volantinaggio ha suscitato interesse tra coloro
che passavano, sia che dovessero entrare in Tribunale o di passaggio,
con alcuni che fotografano gli striscioni e che ci dicevano che
avrebbero messo in rete le foto o chi sosteneva l’iniziativa e
augurandoci di ottenere dei risultati. Ma anche la concomitanza di
udienza al Tribunale del Lavoro del ricorso contro l’ingiusto
licenziamento degli operai ex Alfa di Arese, che ha permesso di
discutere di altri casi, come quello della Marlane di Praia a Mare, e
della connivenza della cosiddetta sinistra istituzionale, come
Pisapia, che proprio in questo processo mette a disposizione dei
padroni assassini i servigi del proprio studio legale al fianco dello
studio di Ghedini. Anche in questa occasione ha fatto capolino il
M5S, con la neo eletta alla Regione S. Carcano. Con quale obiettivo?
Come abbiamo detto alla precedente udienza Eureco, che cadeva in
piena campagna elettorale, ribadiamo a questi signori e signore: i
lavoratori-i familiari non hanno amici tra questi politici che dicono
di rappresentare il nuovo, ma poi non sono al loro fianco tutti i
santi giorni. Anche la Rete sicurezza utilizza internet, ma questa
battaglia la conduce mettendoci la faccia davanti i Tribunali –
davanti le fabbriche (come all’Ilva e all’Eureco) – con presidi
- manifestazioni e quant’altro. Perché i morti sul lavoro e da
inquinamento sono cose materiali e non virtuali, e la battaglia per
ottenere Giustizia è un’azione materiale e non relegata
nell’universo del web.
Chiaramente saremo
presenti alla prossima udienza (potrebbe essere quella del verdetto)
dell’8 aprile e rilanciamo da subito l’appello a tutti ad
esserci. Questo è prima di tutto un dovere verso gli operai morti e
i loro familiari.
Gaglio Giuseppe
Rete nazionale salute e
sicurezza sul lavoro e territorio Nodo/Milano
retesicurezzamilano@gmail.com;
tel. 338-7211377
26-3-2013
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