L'udienza odierna, che deciderà se il processo continuerà nella sua sede naturale o verrà spostato a Milano a causa di un problema di incompetenza funzionale, ha un gustoso antipasto; sono le ore 9:05 quando - in un'aula ancora pressocché deserta, dove sono presenti soltanto chi scrive e quattro avvocati - una parte dell'asta di sostegno del microfono utilizzato nell'ultima occasione dall'avvocato Massimo Di Noia per il suo lungo sproloquio, schizza via dalla sua sede naturale, probabilmente a causa della rottura di una molla, e va ad adagiarsi a pochi centimetri dalla scrivania utilizzata dal cancelliere, in quel momento assente.
La reazione immediata dei presenti è di sconcerto, seguito da una domanda che un po' tutti gli addetti ai lavori del processo si pongono: "Che sia un segno premonitore di quanto accadrà tra poco?".
Passano circa cinquanta minuti e, poco prima delle dieci, la Corte entra in aula: la presidente, Sandra Casacci - dopo aver ripreso un avvocato difensore perché non è munito di toga - legge l'ordinanza con la quale respinge le pretestuose ed assurde eccezioni presentate delle difese; a seguire dichiara aperto il dibattimento e dà la parola al pm Riccardo Ghio.
Questi preliminarmente chiede che la Giuria acquisisca le trascrizioni delle intercettazioni disposte con perizia dal gip in sede di incidente probatorio; nel momento in cui la Corte dà il suo assenso, prosegue illustrando i capitoli di prova di cui richiede poter sviscerare nel corso del procedimento: ammissione dei propri testimoni, controesame di tutte le parti, esame degli imputati, ammissione delle perizie tecniche di parte, acquisizione della produzione documentale.
Dopo una breve pausa, è la volta delle parti civili e delle difese di esporre in quale maniera intendono far valere le proprie ragioni; inoltre, tutti gli avvocati presenti chiedono alla Corte di avere un termine congruo per analizzare - ed eventualmente opporsi alla loro acquisizione - i documenti prodotti da tutte le parti.
Di conseguenza, la presidente sospende la seduta e la aggiorna a mercoledì diciassette aprile per le eventuali obiezioni e, se il caso, per la lettura della decisione in merito.
Passano circa cinquanta minuti e, poco prima delle dieci, la Corte entra in aula: la presidente, Sandra Casacci - dopo aver ripreso un avvocato difensore perché non è munito di toga - legge l'ordinanza con la quale respinge le pretestuose ed assurde eccezioni presentate delle difese; a seguire dichiara aperto il dibattimento e dà la parola al pm Riccardo Ghio.
Questi preliminarmente chiede che la Giuria acquisisca le trascrizioni delle intercettazioni disposte con perizia dal gip in sede di incidente probatorio; nel momento in cui la Corte dà il suo assenso, prosegue illustrando i capitoli di prova di cui richiede poter sviscerare nel corso del procedimento: ammissione dei propri testimoni, controesame di tutte le parti, esame degli imputati, ammissione delle perizie tecniche di parte, acquisizione della produzione documentale.
Dopo una breve pausa, è la volta delle parti civili e delle difese di esporre in quale maniera intendono far valere le proprie ragioni; inoltre, tutti gli avvocati presenti chiedono alla Corte di avere un termine congruo per analizzare - ed eventualmente opporsi alla loro acquisizione - i documenti prodotti da tutte le parti.
Di conseguenza, la presidente sospende la seduta e la aggiorna a mercoledì diciassette aprile per le eventuali obiezioni e, se il caso, per la lettura della decisione in merito.
Alessandria, 27 marzo 2013
Stefano Ghio - Rete sicurezza Al/Ge
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