Si spacca il governo sul caso dei marò Latorre e Girone. Terzi si dimette, Monti si dice "stupito", Di Paola attacca Terzi. Napolitano lascia trasparire la sua irritazione: «irrituali» le dimissioni di Terzi. In serata interim degli Esteri a Monti. È un caos nella compagine di governo quasi senza precedenti, da quando Mario Monti si è insediato a palazzo Chigi . Il ministro degli Affari esteri annuncia le sue dimissioni al termine dell'informativa alla Camera.
Terzi: le mie riserve rimaste inascoltate
«Le mie riserve sono rimaste inascoltate», ha detto Terzi con riferimento alla decisione di inviare di nuovo in India i due militari italiani, che non lo trovava dunque d'accordo. Terzi ha spiegato il suo gesto «a salvaguardia della onorabilità del nostro Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana. Mi dimetto perché solidale in modo completo con i nostri marò e con le loro famiglie», ha aggiunto nel corso della sua relazione alla Camera. «Ho atteso fino a oggi per dimettermi», ha spiegato «perché volevo venire qui in Parlamento come sede della sovranità» popolare.
«Le mie riserve sono rimaste inascoltate», ha detto Terzi con riferimento alla decisione di inviare di nuovo in India i due militari italiani, che non lo trovava dunque d'accordo. Terzi ha spiegato il suo gesto «a salvaguardia della onorabilità del nostro Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana. Mi dimetto perché solidale in modo completo con i nostri marò e con le loro famiglie», ha aggiunto nel corso della sua relazione alla Camera. «Ho atteso fino a oggi per dimettermi», ha spiegato «perché volevo venire qui in Parlamento come sede della sovranità» popolare.
Risibile e strumentale sostenere che la Farnesina ha agito per fatti suoi
Poi Terzi ha ricordato che «è risibile e strumentale sostenere che la Farnesina ha agito per fatti suoi» sul caso dei due marò: «Io ho dato informazioni a tutte le autorità di governo sugli aspetti critici del negoziato con l'India».
Napolitano irritato, a Monti l'interim degli Esteri
Ma il presidente del Consiglio, con un comunicato ufficiale, prende le distanze, è furibondo. «Ho preso atto con stupore» dice il premier, delle dimissioni di Terzi: «Tali dimissioni non mi erano state preannunciate, benché in mattinata si fosse tenuta presso la Presidenza del Consiglio, con la mia partecipazione, una riunione di lavoro con i Ministri Terzi e Di Paola per la messa a punto dell'informativa del Governo». Anche iI presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è rimasto «sconcertato e stupito» per le «irrituali» dimissioni del ministro Terzi. Poi Monti sale al Quirinale e Monti viene incaricato di reggere ad interim il ministero degli Affari Esteri.
Poi Terzi ha ricordato che «è risibile e strumentale sostenere che la Farnesina ha agito per fatti suoi» sul caso dei due marò: «Io ho dato informazioni a tutte le autorità di governo sugli aspetti critici del negoziato con l'India».
Napolitano irritato, a Monti l'interim degli Esteri
Ma il presidente del Consiglio, con un comunicato ufficiale, prende le distanze, è furibondo. «Ho preso atto con stupore» dice il premier, delle dimissioni di Terzi: «Tali dimissioni non mi erano state preannunciate, benché in mattinata si fosse tenuta presso la Presidenza del Consiglio, con la mia partecipazione, una riunione di lavoro con i Ministri Terzi e Di Paola per la messa a punto dell'informativa del Governo». Anche iI presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è rimasto «sconcertato e stupito» per le «irrituali» dimissioni del ministro Terzi. Poi Monti sale al Quirinale e Monti viene incaricato di reggere ad interim il ministero degli Affari Esteri.
Monti sarà domani in aula
Nulla sapeva dunque Monti fino all'annuncio alla Camera, mentre a Montecitorio l'opposizione ha subito colto l'occasione: l'ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, dopo l'intervento di Terzi, ha chiesto subito al presidente della Camera, Laura Boldrini, di chiedere al presidente del Consiglio Mario Monti di riferire in Aula. E domani, infatti, Monti sarà a Montecitorio. La Russa, peraltro, era stato a colloquio con Terzi poco prima dell'intervento in assemblea dell'ormai ex ministro della Farnesina.
Nulla sapeva dunque Monti fino all'annuncio alla Camera, mentre a Montecitorio l'opposizione ha subito colto l'occasione: l'ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, dopo l'intervento di Terzi, ha chiesto subito al presidente della Camera, Laura Boldrini, di chiedere al presidente del Consiglio Mario Monti di riferire in Aula. E domani, infatti, Monti sarà a Montecitorio. La Russa, peraltro, era stato a colloquio con Terzi poco prima dell'intervento in assemblea dell'ormai ex ministro della Farnesina.
Di Paola: le sue valutazioni non sono quelle del governo. Non abbandono la nave
E il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, intervenuto subito dopo, con riferimento al collega degli Esteri ha sostenuto che quelle «valutazioni non sono quelle del governo. Sul piano personale mi scuso con tutti, in particolare con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, se non riuscito fino in fondo in quello che avrei voluto. Sono stato io a comunicare loro la decisione e ho condiviso la scelta del governo. Loro le hanno fatte proprie. Vi chiedo una sola cosa: solidarietà, ammirazione e rispetto per loro». Poi ha aggiunto: «Sarebbe facile oggi lasciare la poltrona, ma non sarebbe giusto e non lo farò. Lasciare sarebbe venire meno a scelte che ho condiviso e io non abbandono la nave in difficoltà».
E il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, intervenuto subito dopo, con riferimento al collega degli Esteri ha sostenuto che quelle «valutazioni non sono quelle del governo. Sul piano personale mi scuso con tutti, in particolare con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, se non riuscito fino in fondo in quello che avrei voluto. Sono stato io a comunicare loro la decisione e ho condiviso la scelta del governo. Loro le hanno fatte proprie. Vi chiedo una sola cosa: solidarietà, ammirazione e rispetto per loro». Poi ha aggiunto: «Sarebbe facile oggi lasciare la poltrona, ma non sarebbe giusto e non lo farò. Lasciare sarebbe venire meno a scelte che ho condiviso e io non abbandono la nave in difficoltà».
26 marzo 2013
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