Ilva,
incidente sul lavoro
operaio ferito tra le lamiere
L'episodio
questa mattina nel reparto finiture: un dipendente è rimasto
incastrato con il piede tra i macchinari e si è fratturato la
caviglia. I sindacati proclamano lo sciopero fino alle 7 di domani
di
MARIO DILIBERTO
Nuovo
incidente sul lavoro all'Ilva di Taranto. A distanza di un mese
dalla
tragedia del 28 settembre scorso in cui morì un operaio e un altro
rimase ferito,
torna l'allarme sicurezza nello stabilimento. L'incidente è
accaduto questa mattina nel reparto finitura della Pla2 (Produzione
lamiere). Gli operai stavano sistemando delle barre laterali
all'impianto quando, per cause in corso d'accertamento, è partita
una delle lamiere e uno dei dipendenti si è trovato con il piede
incastrato tra un rullo e la lamiera. L'uomo, che si chiama Mario
Gelo e ha 36 anni, si è fratturato la caviglia ed è stato
ricoverato in ospedale, nel reparto di Ortopedia, con una prognosi
di 35 giorni.
Il reparto produzione lamiere 2 era ripartito
nei giorni scorsi, dopo un periodo di fermo, per preparare le
lamiere che dovranno consentire, ai primi di aprile, la rimessa in
marcia dei tubifici 1 e 2 del siderurgico. L'episodio di questa
mattina riporta l'attenzione sull'emergenza sicurezza all'interno
dello stabilimento.
Le segreterie territoriali di Fim, Fiom e
Uilm di Taranto hanno proclamato uno sciopero immediato, che
terminerà alle 7 di domani, dei dipendenti del reparto Pla2
dell'Ilva dove stamani è avvenuto l'ultimo infortunio sul lavoro.
Secondo i sindacati sarebbero state ignorate le norme di prevenzione
nonostante i solleciti della prefettura sull'adozione di un
protocollo di sicurezza.
(29marzo 2013)
http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/03/29/news/ilva_incidente_sul_lavoro_operaio_ferito_tra_le_lamiere-55580659/
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Dal Comunicato finale dell'assemblea a Iva-Tamburi Taranto della Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio
La Rete nazionale per la sicurezza e
salute sui posti di lavoro e sul territorio, a conclusione
dell'iniziativa nazionale di sfida, di indicazione e di lotta
realizzata nella giornata del 22 marzo all'Ilva - con il
combattivo e rappresentativo presidio della direzione Ilva, con
l'affollato incontro con gli operai ilva alla port.A, la
significativa visita al cimitero con i lavoratori cimiteriali e i
familiari delle vittime del lavoro 12 giugno, e la molto partecipata
e rappresentativa assemblea al quartiere Tamburi di Taranto- decide
di proseguire la mobilitazione nazionale in tutti i posti di lavoro e
sul territorio, per fare sempre più della questione ILVA e Taranto
un paradigma nazionale della battaglia per affermare che
salvaguardare salute e lavoro è possibile a condizione che si
sviluppi un movimento nazionale di lotta contro padroni, Governo,
Stato, che imponga profonde trasformazioni del sistema economico,
politico, sociale in cui viviamo, mettendo la sicurezza, la salute in
fabbrica e sul territorio al primo posto rispetto alla produzione per
il profitto.
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