giovedì 6 novembre 2025

pc 6 novembre - Gli USA hanno presentato il loro piano coloniale per il futuro di Gaza

Un piano imposto sotto la gestione israeliana; un piano per continuare, sotto la maschera della "pace", una pacificazione imposta con le armi, per sterminare le forze della Resistenza palestinese, per fare terra bruciata di ogni opposizione a questi piani, con l'accordo e il ruolo complice dell'Autorità nazionale palestinese; mentre con i cosiddetti "piani di ricostruzione", si vogliono rinchiudere/ammassare i palestinesi in aree sotto occupazione israeliana. 

Questo piano non può, non deve passare! La mobilitazione solidale deve continuare.

Dall'Indipendente

5 Novembre 2025

Gli Stati Uniti d’America hanno presentato ai Paesi del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite una bozza di risoluzione che delinea i prossimi passi del piano di colonizzazione di Gaza. Il progetto intenderebbe istituire una Forza Internazionale di Stabilizzazione (ISF) con i compiti di smilitarizzare la Striscia, amministrarne la sicurezza, addestrare un corpo di polizia palestinese, e gestire il flusso degli aiuti umanitari, ma non esclude di attribuirle «compiti aggiuntivi, se necessario». La ISF resterebbe in carica due anni, verrebbe istituita sotto l’egida del corpo di pace presieduto da Trump con la partecipazione di Tony Blair, e opererebbe «in stretta consultazione e cooperazione con Israele ed Egitto». Un piano, precisano i quotidiani israeliani, dichiaratamente rivolto a «imporre» le condizioni della pace, e non a mantenerla. Parallelamente gli USA hanno avanzato ai Paesi del Golfo un piano per la ricostruzione della «Nuova Gaza», che prevedrebbe di cominciare i lavori dalle aree sotto il controllo delle IDF... 

Il mandato dell’ISF includerebbe «la supervisione della smilitarizzazione della Striscia di Gaza attraverso la distruzione delle infrastrutture terroristiche e militari, impedendone la ricostruzione e garantendo il disarmo permanente dei gruppi armati non statali», si legge nel JP. Inoltre, l’ISF avrebbe il compito di «proteggere i civili, supportare le operazioni umanitarie, fornire addestramento e assistenza alla polizia palestinese e coordinarsi con i Paesi interessati per garantire i corridoi umanitari»... Lo scopo dichiarato è quello di «imporre» la pace; nessuna forza di peacekeeping, ma un corpo legalmente riconosciuto rappresentato da una sola parte – quella israeliana. Con l’istituzione della ISF, insomma, gli USA vorrebbero appaltare Gaza a una gestione israeliana. Nel frattempo, l’Autorità Nazionale Palestinese porterebbe avanti un percorso di riforma e ristrutturazione interna per eventualmente un giorno prendere in mano la Striscia...

Parallelamente, gli Stati Uniti avrebbero presentato ai Paesi del Golfo un ulteriore progetto per la ricostruzione parziale della Striscia. A dare la notizia è stato il quotidiano Times of Israel, che, citando funzionari arabi, spiega che il piano «prevede la costruzione di circa una mezza dozzina di aree residenziali nella metà orientale della Striscia, attualmente sotto il controllo israeliano»; il piano partirebbe in particolare dalle aree nel Governatorato di Rafah, che risulta quasi interamente sotto il controllo delle IDF da tempo. Il progetto statunitense prevedrebbe che i palestinesi si trasferiscano nelle aree residenziali della «Nuova Gaza»... I cittadini, insomma, potrebbero essere costretti a vivere in aree sotto occupazione militare israeliana.

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