IV Novembre, l’anniversario del Grande Massacro
Pubblichiamo questo significativo e drammatico stralcio dello straordinario film “Uomini contro” di Francesco Rosi ispirato al libro di Emilio Lussu “Un anno sull’altopiano”. Tra gli attori un grande Gianmaria Volontè che recita la parte di un ufficiale dell’esercito italiano che invita a porre fine a “questa guerra di morti di fame contro altri morti di fame” e a rivolgere i fucili contro i generali che mandavano i soldati al macello.
La Prima Guerra Mondiale è stata definita anche come il “Grande Massacro” per l’altissimo numero di soldati morti, feriti, mutilati, morti per fame e malattie, fucilati per diserzione.
Un grande carneficina scatenata da monarchie e stati imperialisti spesso imparentati tra loro (erano infatti cugini il Re di Inghilterra, lo Zar di Russia e l’imperatore Guglielmo di Germania) e in conflitto tra loro per motivi di espansione territoriale, reputazione personale, interessi materiali. Dal ripudio di quella guerra scaturì la Rivoluzione d’Ottobre in Russia. Andò meno bene in Italia.
Una riflessione critica sulla Prima Guerra Mondiale dovrebbe essere materia obbligatoria di studio nelle scuole. Ma un governo che sta trascinando di nuovo il paese in una guerra in Europa – l’Ucraina – è arrivato a censurare proprio questa riflessione critica tra chi nelle scuole insegna e sta diffondendo a piene mani nel paese la propaganda di guerra per abituare l’opinione pubblica – e giovani e studenti in particolare, la carne da cannone per domani – a convivere e sostenere gli spiriti animali guerrafondai.
4 Novembre, Giornata dell'Unità nazionale.
La Giornata dell'Unità nazionale
Ma la celebrazione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate non salta e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al ministro Guido Crosetto: «Il 4 novembre segna la data in cui l'armistizio di Villa Giusti pose termine alla Guerra mondiale che
aveva insanguinato l'Europa, con il coronamento del sogno risorgimentale dell'unità d'Italia». Per Mattarella la giornata del 4 novembre «è momento di ricordo e di espressione della riconoscenza del Paese per quanto i cittadini in uniforme fecero, combattendo per fare dell'Italia una Nazione indipendente e libera, ispirata a valori democratici e di pace». E infine ha aggiunto: «Con questi sentimenti rivolgo l'augurio più intenso e partecipato di tutti gli italiani ai soldati, ai marinai, agli avieri, ai carabinieri, ai finanzieri e al personale civile della Difesa che con professionalità e dedizione lavorano ogni giorno per il più alto bene della Repubblica. Viva le forze armate, viva l'Italia».Meloni: «Onore a chi ha servito e serve l'Italia»
La premier Giorgia Meloni questa mattina sui social ha pubblicato il suo messaggio: «Nel Giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate onoriamo il sacrificio di chi, con coraggio e dedizione, ha difeso la libertà e l'unità della nostra Patria. Il loro esempio vive nei valori che ancora oggi ispirano le donne e gli uomini in uniforme, al servizio della Nazione. Onore a chi ha servito e a chi continua a servire l'Italia con valore, impegno e spirito di sacrificio».
La Russa: «Gratitudine per chi difende libertà»
Anche La Russa ha espresso la sua gratitudine «verso le donne e gli il uomini in divisa che hanno servito e servono l'Italia con coraggio e dedizione. A loro, che difendono ogni giorno la libertà e l'identità della Nazione, va la riconoscenza mia personale e del Senato della Repubblica».
Crosetto: «Ora la guerra è anche invisibile»
«Viviamo oggi, tempi complessi, in cui la pace non è più scontata. Le guerre del XXI secolo non si combattono solo sul terreno. Si combattono nello spazio, nel cyberspazio, nella dimensione cognitiva, attraverso una guerra ibrida e invisibile che si gioca sui dati, sull'informazione, sulle percezioni». Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel suo messaggio nella Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate. «Il tema di quest'anno, "Difesa, la forza che unisce", non è uno slogan - prosegue Crosetto -. È un principio concreto, un messaggio che attraversa ogni azione delle Forze armate. La Difesa lega territori e generazioni, collega città e borghi, accorcia le distanze tra la periferia e il cuore dello Stato. Unisce perché costruisce fiducia: tra istituzioni e cittadini, tra cittadini stessi, tra chi opera nei reparti e chi riceve la protezione dello Stato».


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