Da una compagna di "#iostoconlapalestina" - Taranto
Economia di guerra e da guerra, militarizzazione del territorio e delle scuole di ogni ordine e grado, delle universita', insegnamento sull'uso delle armi, parate militaresche ovunque e apologia della guerra. Dio, patria, famiglia, questo il diktat, con stampa e media asserviti ai grandi gruppi finanziari del potere. C'e' il domani da affrontare... senza trionfalismi pero'. Senza crogiolarsi nelle avvenute mobilitazioni grandi e significative, certo, ma che rischiano di disperdersi se non le si da' continuità' politica e contestuale a quel che sta' accadendo per mano del capitale e dell'imperialismo.
Oggi, quindi, si deve guardare a domani. Ed e' sempre la Resistenza dei Popoli nonostante tutto, (passi avanti... passi indietro...la Palestina e' piu' di cent'anni che resiste) che c'insegna, che indica il percorso,
che ci traccia la strada contro il capitalismo l'imperialismo che colonalizza, ruba e saccheggia anche le menti.E volevo tornare sull'importanza dell'elemento politico che deve continuare il piu' possibile a caratterizzare mobilitazioni e quant'altro. Il "pensiero" e' la parte superiore dell' "anima", una volta che all' "umano" togli il pensiero... rimane la "pappa", le merendine e la cacca. E' umano, certo che lo e', ma non e' politico. La situazione in Palestina è nella Cisgiordania ha oggi piu' che mai bisogno di voce e mobilitazioni, la "tregua" si e' fermata alla prima fase di scambio ostaggi-prigionieri. Ma se il genocidio "diversamente articolato" continua, anche la Resistenza fa i suoi passi e le sue azioni combattenti. Sottoscrivere fasi di "tregua"..:. si', no, e' giusto, e' buono... ma e' vero solo quello che ci somiglia di piu'? Quello che pensiamo o vorremmo noi? O quelli che vorrebbero una Resistenza a loro immagine e somiglianza, tagliata e cucita su misura...
E noi? Quelli che vivono la Palestina nel cuore, la fan scorrere nelle vene, nelle piazze e nelle strade? E ritorna ad essere essenziale ancora e dippiu' cogliere l'elemento politico, che continua ad essere il 7 ottobre. Perche' e' un lampo... e t'illumina a giorno il buio del bosco ed il sentiero. Vedere la luce di quel lampo e' vedere il sentiero. Quanti si son fatti abbagliare dal lampo ma non hanno visto il sentiero?? Troppi... e blaterano la pace e il chiacchierio umanitario.
Ecco, vediamo il sentiero, sempre e percorriamolo. Anche per no: o combattere o farsi mettere nei tanti modi di campi di concentramento. La cartina di tornasole e' la Palestina e la sua Resistenza. E' li' che si gioca la partita delle lotte da parte nostra e della vita. Mentre l'Europa prostituta gioca a risiko e a monopoli con il sangue dei popoli. Chi ha occhi per vedere, cuore per "sentire" e mente per ragionare attende l'ultima prova, quella decisiva. Sempre Lei. Gaza, la Palestina.
L' occidentalis k'arma: Cricche capitalistiche il cui nutrimento sono i conflitti fra i popoli e le guerre... sono in agguato, volano bassi come avvoltoi, girano intorno come sciacalli. Le mani sulla Terra di Palestina. Leccornia ambita, affari di cemento mafia bianca occidentale e potere immobiliare travestiti da aiuti e ricostruzione...
La fase che si apre sara' decisiva? Il fronte delle organizzazioni palestinesi chiama all'unita' e ad una strategia palestinese libera da padrini stranieri e ricatti occidentali. Nessun commissariamento. Gaza deve restare in mani palestinesi, fondata sulla legittimita' di chi ha resistito! E' un messaggio netto contro l'idea di una Palestina addomesticata. Questa e' una tappa. Nonostante il dolore ed il sangue che continuano a scorrere. E continua il fronte Popolare: "il lungo cammino del nostro popolo... che e' il frutto della leggendaria fermezza (sumud) dimostrata da Gaza e dal nostro Popolo Palestinese, degli enormi sacrifici, dei martiri, dei feriti e dei prigionieri e della tenacia della coraggiosa Resistenza che il popolo ha affrontato.."
Vorrei aggiungere una riflessione. Dopo l'apice, il picco delle distruzioni, del genocidio, il piano assassino israeliano ha perpetrato un genocidio diversamente articolato, in cui si e' acutizzato il piano di sostituzione etnica. Questo falsi "armistizio"(?), una tregua solo di nome non deve portare ad un calo, ad un rallentamento, ad uno svuotamento o rimpicciolimento delle mobilitazioni. Anche a livello nazionale. D'altra parte anche la narrazione mediatica ha avuto un calo nelle notizie se pur a modo suo e impregnata da pietismo da quattrosoldi. Sembra che all'improvviso non muoia ammazzato, trucidato, piu' nessuno. Ormai si vuole ancora dippiu' "normalizzare" le macerie, il genocidio, il saccheggio, la distruzione, le ruberie di territorio palestinese. Normalizzazione della sostituzione etnica. Pianificato e programmato "genocidio normalizzato ed a "dosi". E carnefici non identificati diventati eroi e salvatori....
Tutto procede, l'immondo e criminale progetto del grande Israele del popolo eletto e l'assenso e la complicita' dell'occidente prosegue... dietro le quinte. Dopo due anni di stragi ed incursioni e devastazioni militari incessanti Gaza e' distrutta. Rasa al suolo. Macerie e detriti e migliaia di corpi sotto di esse che non avranno mai nome. Questo e'. "Avete chiesto armi, anche le piu' inimmaginabili, ve le abbiamo date.... e le avete usate bene.... avete fatto un buon lavoro". La "tregua" e' stata fomentata alla rimozione della visibilita' della distruzione e dell'eccidio dal discorso pubblico. E la Cisgiordania un campo di devastazione, violenze da parte dell'esercito assassino ed insediamenti selvaggi da parte dei coloni protetti dallo stesso. Rastrellamenti, case date alle fiamme, assassinii, campi bruciati, bestiame ammazzato e torturato, sottoposto a violenze e maltrattamenti, ulivi divelti, raccolti rubati. Si chiama "puluzia territoriale". Si chiama la nuova Nakba del 2025. La Cisgiordania viene spezzettata in "riserve" assediate, divise da muri e posti di blocco. Israele si e' annessa la Cisgiordania occupandola. La carneficina e' compiuta e la narrazione (falsa, ipocrita di un Occidente, di una Italia serva e contenta) felice e contenta e risolutoria si impadronisce dell'opinione pubblica gia' abbondantemente plagiata. La carneficina e' ancora in atto ma....."andate in pace".
Oggi piu' di ieri la Palestina non dev'essere lasciata sola! Se il 4 ottobre eravamo un milione alla prossima dobbiamo esserne due. Le mobilitazioni oceaniche nazionali ed internazionali devono continuare, con i loro blocchi e le loro forme di contropotere, con le loro "parole d'ordine "... Palestina libera dal Fiume al Mare"... e chi c'e' dal fiume al mare? Israel . E che non sia solo slogan... Israele e' qui' da noi ed in mezzo a noi!
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