Nel primo
semestre del 2024, i responsabili delle violenze sessuali sarebbero per
il 56% italiani. Per episodi di stalking l’82% italiani. Maltrattamenti
verso le donne, per il 71% italiani. Questi i dati del Viminale.
Ma –
fa notare l’Istat – verosimilmente gli italiani responsabili di queste
violenze sono molto di più rispetto gli stranieri di quanto dicano i
dati del Viminale. Perché questo considera “la popolazione residente in
Italia costituita per il 9% da cittadini stranieri”, senza specificare
se gli stranieri accusati di tali violenze, siano regolarmente residenti
o meno. Ovvero se a quel 9% di “cittadini stranieri residenti” si
sommano gli irregolari, di converso aumenta la percentuale di violenze
fatte da italiani.
Inoltre – è ancora l’Istat a segnalarlo – i
maltrattamenti e le violenze contro le donne: “hanno una dimensione
sommersa molto elevata”, le denunce ne portano in luce solo una parte.
Anche questo appesantisce la posizione del maschio violento italiano,
perché le vittime che denunciano la violenza subita da uno straniero
sono il 24,7%, mentre le denunce di violenza subita dagli italiani sono
il 4,4%.
Femminicidi e violenze contro le donne vengono usati dal
governo come pretesto, per dare addosso agli immigrati, dividerli dagli
altri poveri, sperando di continuare a colpire entrambi separatamente.
A
tirare in ballo gli immigrati clandestini anche nei femminicidi, ha
cominciato il ministro dell’Istruzione Valditara, alla presentazione
della fondazione dedicata a Giulia Cecchettin, uccisa l’anno scorso dal
suo ragazzo. Dice Valditara: “L’incremento dei fenomeni di violenza
sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche
modo discendenti da una immigrazione illegale”.
L’ha subito stoppato
Elena, sorella della ragazza uccisa, ricordandogli che Giulia Cecchettin
era “una ragazza uccisa da un ragazzo bianco, italiano, e “per bene”.
E’
ancora Valditara a dire: “La visione ideologica vorrebbe risolvere la
questione femminile lottando contro il patriarcato. Ma come fenomeno
giuridico è finito con la riforma del diritto di famiglia del 1975, che
ha sostituito alla famiglia fondata sulla gerarchia, la famiglia fondata
sulla eguaglianza”. Secondo Valditara il patriarcato sarebbe scomparso,
nell’aver scritto la sua eliminazione nella “riforma del diritto di
famiglia nel 1975”.
Anche Salvini ministro dei Trasporti e vice capo
del governo, non poteva far mancare il suo sproloquio razzista:
“Difendere le ragazze significa anche riconoscere l’inevitabile e
crescente incidenza di aggressori stranieri”.
Non poteva mancare la
capa del governo Meloni in persona: “Verrò definita razzista (e bugiarda
ndr) ma c’è un incidenza maggiore nei casi di violenza sessuale da
parte di persone immigrati, soprattutto illegalmente”. Motivo? “Quando
non hai niente si produce una degenerazione che può portare da ogni
parte”. Una sociologia da strapazzo, se fosse veramente così la prima
responsabilità cadrebbe proprio sul governo che colpisce chi non ha
niente o poco più: nessun freno al carovita; avalla rinnovi contrattuali
che recuperano solo un terzo dell’inflazione; ha cancellato il reddito
di cittadinanza; scartato il salario minimo legale; nessuna misura per
consentire a tutti di curarsi, non solo chi ha i soldi.
Cosi conclude
la Meloni: “C’è un lavoro qui che è soprattutto securitario, la
dimensione culturale c’entra di meno. Bisogna garantire la presenza
delle forze dell’ordine, garantire che ci siano i reati, garantire che
quando qualcuno commette un reato paghi per quel reato, ecc. ecc”.
Perciò
hanno varato 23 nuovi reati e 10 inasprimenti di quelli già esistenti,
mentre aboliscono reati come l’abuso d’ufficio per avere mani libere.
Perciò hanno sfornato decreti sicurezza, con multe e anni di galera per
gli operai che scioperano e lottano anche con picchetti e blocchi
stradali. Mentre Salvini ancora una volta precetta lo sciopero generale
nei trasporti, riducendolo a 4 ore.
Non tarderà la ribellione al
governo che vuole colpire e criminalizzare lotte operaie e proteste
sociali. Contro i femminicidi, il razzismo e il patriarcato ce ancora
tanto da lottare.
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