(dal blog tarantocontro)
La giornata del 25 è iniziata al mattino con un presidio delle compagne del Mfpr davanti ad una delle principali scuole femminili, il Cabrini. Molto interesse ai volantini e fogli distribuiti, ascoltati con attenzione gli interventi al megafono, in cui al centro è stato detto che la ribellione delle ragazze è giusta e necessaria, e la denuncia di una scuola che con questo governo diseduca, non "educa" contro la violenza sessuale; varie discussioni con gruppi di ragazze - che poi dovevano essere cammellate ad una "commemorazione istituzionale...". Questo interesse ha stizzito un paio di ragazzetti che cercavano di fare stupide battute, ignorati totalmente dalle studentesse; mentre nello stesso tempo anche qualche ragazzo esprimeva il suo appoggio ai nostri interventi
Alle 10 sit in delle lavoratrici in una delle piazze centrali di Taranto, p.zza Immacolata. negli interventi che riportiamo è stata portata la denuncia della condizione generale di doppio sfruttamento e oppressione delle donne, in particolare proletarie, dalle violenze sessuali, alle leggi contro le donne che il governo Meloni sta portando avanti, alla repressione che colpisce chi si ribella e lotta, all'attacco ai diritti delle donne, in primis il diritto d'aborto, alla violenza quotidiana fatta di attacco al lavoro, precarietà, pochi salari, discriminazioni, ecc., alla denuncia del cuore di questa oppressione: questo sistema capitalista/imperialista - e da qui la forte solidarietà con le donne palestinesi.
Bello è stato che, come conseguenza del "cammellaggio istituzionale" delle studentesse e studenti, vari gruppi di studentesse si sono fermate nella piazza e hanno ascoltato e condiviso i nostri interventi al sit-in.
Poi la sera. Nel corteo organizzato da varie realtà di donne, pure ambientaliste, cattoliche, arci gay, o persone, anche uomini, genericamente di sinistra, e a cui partecipavano anche realtà antagoniste: case del popolo, studenti e studentesse della Fgc, in generale più di 500 persone - una novità positiva per la nostra città che speriamo continui - ha partecipato uno spezzone combattivo del Mfpr.
Ma non è stata una semplice partecipazione, i nostri continui interventi durante il corteo e alla sua conclusione in piazza Garibaldi, i cartelli che portavamo, gli slogan che facevamo - soprattutto: "la furia delle donne vogliamo scatenare questo sistema (o governo) vogliamo rovesciare"; "lotta, lotta, lotta non smettere di lottare tutta la vita deve cambiare"; "moderno medioevo doppia oppressione donne in lotta per la rivoluzione", e poi tanti interventi, slogan per la Palestina "siamo tutte palestinesi"; la denuncia dell'attacco al diritto d'aborto: "via i pro-vita dai consultori", "occupiamo i consultori". "il diritto d'aborto non si tocca lo difenderemo con la lotta", ecc, insieme alla denuncia costante del governo fascista Meloni, dei suoi ministri, dell'imperialismo italiano complice delle guerre e del genocidio di donne e bambini in Palestina - ha portato un vento combattivo nel corteo, con unità negli slogan giusti.
Questo ha portato a due atteggiamenti: da un lato alcune organizzatrici del corteo, di area cattolica, sono venute a lamentarsi perchè: non dovevamo fare politica... che i nostri interventi e slogan potevano urtare "anime belle" (sic!); dall'altra invece altri settori di donne sono venute da noi, hanno condiviso degli slogan, ci hanno chiesto di intervenire nella piazza conclusiva - cosa che noi abbiamo naturalmente fatto in due interventi: "... noi vogliamo accendere i fuochi..."; e la denuncia di quello che succede nei processi contro femminicidi e stupri e quindi nessuna delega, ma lotta..."; e sempre la solidarietà alla Palestina.
UNA IMPORTANTE GIORNATA! Che deve continuare
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