da Repubblica
ROMA – È il giorno dello sciopero generale convocato da Cgil e Uil contro la legge di bilancio del governo Meloni. Secondo il leader della Cgil, Maurizio Landini, in tutta Italia sono scesi in piazza 500 mila lavoratori. Per i due sindacati la percentuale di adesione supera il 70%. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, viene fischiato a Bologna dopo aver precettato i lavoratori del settore, che si fermano solo per 4 ore fra le polemiche.
Cgil e Uil: “Sciopero riuscito, adesione oltre il 70%”
"Sciopero riuscito. Il mondo del lavoro ha abbracciato le ragioni della nostra mobilitazione.
L'adesione allo sciopero è stata di oltre il 70%, e mezzo milione di
persone sono scese in piazza, nelle oltre 43 manifestazioni pacifiche e
democratiche". Così Cgil e Uil "plaudono" all'esito dello sciopero
generale. "La legge di bilancio
- aggiungono le due confederazioni - non risponde ai bisogni del Paese e
dei cittadini e le piazze piene di oggi lo hanno dimostrato. Aumentare
salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici,
investire nelle politiche industriali sono priorità per le lavoratrici e
i lavoratori".
In 20 mila nelle piazze venete, adesione al 70%
Più di 20 mila lavoratori nelle piazze dei capoluoghi, un'adesione media nelle fabbriche e negli uffici del 70%, con livelli maggiori nei comparti più in affanno. Come la moda e il settore metalmeccanico, in particolare l’automotive. Una partecipazione tra il 90% ed il 100% si è registrata in singole aziende in crisi conclamata. E per la prima volta alle agitazioni hanno preso parte anche addetti in servizio al polo Amazon rodigino. È il bilancio dello sciopero generale in Veneto, secondo i dati riferiti dalle organizzazioni sindacali. La manifestazione, commentano i dirigenti regionali di Cgil e Uil, è stata “al di sopra delle aspettative e di certo più che in quello dello scorso anno, in questo stesso periodo".
Piantedosi: “A Torino clima pesante contro Forze di polizia”
“Oggi a Torino le stesse bandiere sventolate in nome della pace sono state scagliate contro gli operatori di polizia. Un clima pesante alimentato da frange estreme che si organizzano con il solo scopo di attaccare chi opera per garantire il diritto di manifestare le proprie idee. In una giornata complicata come questa, voglio ancora una volta ringraziare tutte le Forze di polizia che hanno saputo gestire con equilibrio e professionalità le molteplici manifestazioni e i momenti di criticità". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.
Sciopero, a Roma adesione del personale Atac pari al 18,2%
L'adesione complessiva del personale Atac allo sciopero generale nazionale di questa mattina è stata pari al 18,2%. Lo comunica, in una nota, Roma Servizi per la Mobilità.
Sciopero, quattromila in piazza oggi a Roma
Sono circa quattromila, secondo le stime, le persone scese in piazza oggi a Roma nel giorno dello sciopero generale. In particole, in tremila circa hanno sfilato al corteo indetto da Cgil e Ull contro la Legge di bilancio, che è partito da Piazza Esquilino per arrivare in Via dei Fori Imperiali. Tra i 600-700 i partecipanti stimati alla manifestazione dei Cobas.
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Cgil, restituita Bologna alla sua identità antifascista
"Una piazza Maggiore strapiena di 50mila cittadini, lavoratori, pensionati, studenti ha infine restituito Bologna alla sua identità, dopo lo sfregio del 9 novembre: quella di una città profondamente antifascista, antirazzista e solidale, una città partigiana della pace, dei diritti e della giustizia sociale". Lo afferma in una nota la Cgil di Bologna, al termine della manifestazione in piazza Maggiore a Bologna, riferendosi alla manifestazione dell'estrema destra che si era tenuta venti giorni fa a poca distanza dalla stazione di Bologna. "Grazie alle lavoratrici, ai lavoratori, ai pensionati, ai cittadini e agli studenti che oggi, in moltissimi, hanno compreso l'importanza fondamentale di questa giornata di lotta e hanno deciso di rinunciare a una giornata di lavoro per protestare contro una manovra iniqua e ingiusta", scrive la Cgil.
Milano, più di 15 mila in corteo
Grandissima partecipazione di lavoratrici e lavoratori milanesi allo sciopero generale e un lungo serpentone partito questa mattina da Corso Monforte. Secondo i sindacati sono oltre 15 mila i partecipanti in piazza. "Vogliamo una politica economica inclusiva e solidale", è lo slogan della Cgil, che insieme alla Uil ha organizzato la manifestazione. Le adesioni nelle aziende, secondo i sindacati sono quasi tutte oltre il 50 per cento. "Questo governo non dà a questo Paese la protezione che merita e abbiamo una finanziaria che ancora una volta vende le infrastrutture del Paese, che ancora una volta non dà una risposta a quel 90% di persone che paga le tasse con i propri stipendi e tiene aperto questo Paese", ha spiegato il segretario generale della Camera del lavoro metropolitana di Milano, Luca Stanzione, che con il collega della Uil Milano Enrico Vizza ha chiuso la manifestazione.
Salvini: “A Torino non manifestanti, ma delinquenti”
"Ferma condanna" da parte di Matteo Salvini per le violenze di Torino, che hanno causato problemi anche alle Forze dell'ordine. La Lega chiede di identificare i colpevoli: "Non sono manifestanti ma delinquenti, e i delinquenti meritano la galera", ha sostenuto Salvini secondo quanto riporta una nota della Lega.
Salvini replica alla Cgil: “Manovra non piace a Landini ma piacerà a italiani”
"Non ho tempo di stare a litigare e a polemizzare. Mi dispiace se qualcuno lo fa, io guardo oltre, non sono permaloso. Mi spiace che non si sia potuta ridurre la tassa del canone Rai, che penso possa essere utile a tante famiglie. Stiamo lavorando a una legge di bilancio che non piace a Landini, ma piacerà ad almeno 15 milioni di lavoratrici e lavoratori che dal 1° gennaio avranno una busta paga più alta, fino a 100 euro al mese, per tutti i lavoratori e dipendenti che hanno fino a 40.000 euro di reddito”, così il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, dai microfoni di Sky Tg24, ha risposto ai sindacati che hanno indetto lo sciopero generale per oggi. “Lascio agli altri le polemiche e mi tengo il lavoro".
Landini: “Il governo non rappresenta la maggioranza del Paese, la lotta continua”
A Bologna finisce con Bella ciao, subito dopo che Landini chiude il suo discorso promettendo altre azioni. “Stiamo portando avanti un’idea di società diversa, che si fonda sulla persona, sul diritto al lavoro. E siamo sulla strada giusta. Dopo quest’oggi possiamo dire che il governo non rappresenta la maggioranza del Paese. Governo e imprese abbiano l’umiltà di saper ascoltare le persone e il Paese. Noi – ha concluso il leader della Cgil – non abbiamo intenzione di fermarci né con lo sciopero né col referendum, perché la lotta alla precarietà e l’impegno sul territorio lo allarghiamo. Grazie a tutti voi. Avanti nella lotta fino alla conquista dei risultati, viva la Cgil e viva la Uil”.
Studenti e antagonisti bloccano i binari della stazione a Torino
Studenti e attivisti pro-Palestina hanno occupato a Torino i binari della stazione di Porta Susa. Dopo i disordini scoppiati davanti alla stazione di Porta Nuova, i manifestanti hanno raggiunto l'altro scalo ferroviario del capoluogo piemontese. Gli studenti, alcune centinaia, si erano divisi in due gruppi: alcuni hanno raggiunto Porta Nuova, dove ci sono stati gli scontri, altri hanno invece proseguito per Porta Susa, seguendo un itinerario diverso, e sono riusciti a entrare e a occupare i binari. Davanti a Porta Susa si registrano ancora tensioni con Forze dell'ordine.
Bombardieri a Palazzo Chigi: “Avete bloccato anche Quota 103”
"Avete bloccato anche quota 103 - ha detto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, parlando da Napoli – Quest'ambo secco lo avete penalizzato del 30% spostando tutto il calcolo sul contributivo e volete dirci che noi dovremmo essere contenti di questa manovra? Qualcuno lo troverete e su quello non diamo giudizi". "Ma questi sindacati, queste persone, sono un'altra cosa, sono persone serie - ha sottolineato - non si fanno tirare la giacchetta da nessuno", E a chi accusa Cgil e Uil di aver proclamato lo sciopero prima di aver visto la manovra, Bombardieri ha risposto: "Gli dà tanto fastidio questa presenza, questo segnale di democrazia. E anche qui rispondiamo, guardate lo sciopero lo abbiamo proclamato quando la manovra era alle Camere. Siamo organizzazioni sindacali che non hanno paura delle loro azioni. Noi non rispondiamo a padroni, ma alla gente".
Bombardieri al governo: “Avete dato solo 3 euro ai pensionati”
“Avete deciso di far fare una grande festa ai pensionati? Gli avete concesso persino 3 euro. Grande festa per tutti i pensionati. E siamo in attesa di quella che avete definito la riforma delle pensioni", così dal palco di piazza Matteotti a Napoli, Pierpaolo Bombardieri, nell'intervento conclusivo della manifestazione per lo sciopero generale indetto da Uil e Cgil. "Non abbiamo dimenticato chi voleva bloccare il Paese per tre giorni per abbattere le pensioni - ha affermato - è lo stesso che oggi lo blocca per quattro ore. È sempre la stessa persona. E allora non prendete in giro le persone".
Landini: “Cuneo fiscale stabilizzato? Ma pensano che siamo tutti cog…?”
Affondo del leader Cgil sul cuneo fiscale: “Stanno dicendo che hanno stabilizzato il cuneo fiscale. Ma pensano che siamo tutti cog...? Se il governo Draghi ha dovuto prendere questa decisione è perché la Cgil e la Uil proclamarono uno sciopero generale per chiedere riforme strutturali. Questo governo – ha evidenziato Maurizio Landini – non ha fatto altro che confermarla, altrimenti avrebbe determinato la riduzione dei salari. È come se mi dai un paio di scarpe, poi dopo un anno mi dici ‘te le lascio’, dopo due anni mi dici ‘te le lascio ancora’ e al terzo anno mi dici ‘sei contento? Te le lascio strutturalmente’. Ma sono sempre le stesse scarpe, in tre anni le scarpe si consumano, è ora di cambiarle e addirittura non hanno neanche più le suole. Non lo dice solo il sindacato, lo dicono anche i commercialisti e i consulenti del lavoro”.
A Torino bruciate sagome e foto di premier e ministri
A Torino, al termine del corteo di studenti, centri sociali e attivisti pro-Palestina, i manifestanti – alcune centinaia – hanno bruciato una sagoma di stracci raffigurante il volto del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e tre maxifoto coi i volti della premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto e dell’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani. Il tutto è avvenuto tra grida di "Al rogo al rogo" e "dimissioni dimissioni".
Landini: "Noi fondamentalisti? Sì, perché vogliamo rivoltare il Paese come un guanto”
Al governo che lo ha criticato, dicendo che la Cgil è fondamentalista perché vuole rivoltare Paese, Landini risponde: “Mi sono permesso di usare una parola che ad alcuni esponenti del governo non è piaciuta, ci hanno detto fondamentalisti. Noi – rivendica – siamo in piazza perché vogliamo rivoltare questo Paese come un guanto, perché noi pensiamo a un Paese dove c’è zero evasione fiscale, a un Paese dove c’è zero precarietà, un Paese dove ci sono zero morti sul lavoro, noi pensiamo a Paese dove c’è zero sfruttamento, dove c’è zero lavoro nero. È essere fondamentalisti questo? Oppure essere stanchi ed esserci rotti le scatole perché paghiamo le tasse anche per chi le evade o ha i condoni di questo governo?”
Landini al governo: “Sì, noi facciamo politica”
“Siamo stati accusati di non fare i sindacalisti, che facciamo politica, e io lo dico in modo molto esplicito e chiaro: sì, è assolutamente vero, noi tutti assieme facciamo politica, ma noi pensiamo alla politica che è una cosa seria che parte dai problemi delle persone in carne e ossa, che mette al centro proprio i bisogni essenziali delle persone. Lo diciamo perché per noi un altro Paese è possibile costruirlo”.
Sciopero generale, Landini: "Rivolta sociale? I problemi si risolvono solo insieme"
Cgil e Uil, dall’Ikea alla Lamborghini “adesione altissima” nelle aziende
Dai primi dati raccolti, Cgil e Uil riferiscono che si toccano punte del 100% con numerose aziende ferme, come la Heineken di Taranto, la Sammontana di Firenze, la Citterio di Parma, la Lagostina di Novara e la Dana di Reggio Emilia. Si sono astenuti dal lavoro tutti gli addetti somministrati della Beko di Varese. Altissima, proseguono, la partecipazione in tutti i settori produttivi e in tutto il Paese: 85% alla Ferrarelle in Valle Camonica, alla Lavazza di Vercelli, alle Acciaierie Beltrame Vicenza, nei punti vendita Coop e IperCoop della Liguria e alla Carrefour di Carugate (Milano); 80% alla Siemens di Trento e alla Leonardo di Pomigliano d'Arco; 98% tra i somministrati della Lamborghini di Bologna; 90% all'Ikea di Genova, alla Pirelli di Settimo Torinese e alla Fincantieri di Castellammare di Stabia; 75% a Poltrona Frau di Macerata, alla Italcementi di Brescia e alla Fincantieri di Palermo; 95% alla Isab di
Siracusa. Elevata l'adesione anche nel settore della conoscenza, con
tante scuole completamente chiuse nelle maggiori città italiane.
Bombardieri, Salvini guarda piazze e porta rispetto
"Guarda queste piazze, Salvini, e porta rispetto. Guarda queste persone, sono le facce di chi ha i calli alle mani", ha detto Pierpaolo Bombardieri, dal palco di una piazza Matteotti gremita da migliaia di lavoratori: 30.000 secondo gli organizzatori dello sciopero generale. "Napoli ha dato oggi una forte risposta democratica e pacifica a chi cerca di mettere in discussione il diritto di sciopero. Salvini - afferma il segretario generale della Uil - dice che siamo ridicoli. Non offendi me, ma queste persone in piazza che rinunciano a soldi per stare qua". Quando un gruppo di scioperanti ha urlato "bomba" Bombardieri ha risposto: "Non dite bomba, non siamo estremisti, oggi da qui non chiediamo rivoluzioni, ma chiediamo salari, sanità, scuola che funzionino".
Landini: “I regimi autoritari mettono in discussione gli scioperi”
"Non è un caso che i regimi autoritari come primo atto hanno sempre messo in discussione il diritto di sciopero e hanno sempre chiuso e assaltato le sedi sindacali", ha ricordato il segretario della Cgil Maurizio Landini, a Bologna. "Se il fascismo e il nazismo sono stati sconfitti è stato grazie al mondo del lavoro. Coloro che in queste ore hanno cercato di mettere in discussione questo diritto, ricordino che in Italia la democrazia esiste perché – ha aggiunto Landini – il mondo del lavoro ha sconfitto prima il fascismo e il nazismo e poi il terrorismo, rosso e nero".
Cgil e Uil, adesione oltre il 70%
Adesione "altissima" allo sciopero già nei primi turni di lavoro. Oltre il 70% delle lavoratrici e dei lavoratori ha incrociato le braccia in tutta Italia in occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la legge di bilancio del governo, con punte anche del 100% in alcune aziende. Lo riferiscono i sindacati in una nota, sottolineando la "grandissima" partecipazione alle 43 manifestazioni che si stanno svolgendo nel Paese. Più di 50 mila al corteo di Bologna, con il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. E oltre 30 mila a Napoli, con il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.
Landini: “In tutta Italia scesi in piazza 500 mila lavoratori”
Secondo il leader della Cgil, Maurizio Landini, in tutta Italia sono scesi in piazza 500 mila lavoratori. “Se in Europa c’è la democrazia e perché le lavoratrici e i lavoratori non hanno mai rinunciato alla propria dignità, anche quando farlo significava finire nei campi di concentramento. Chi ha tentato di mettere in dubbio questo diritto sappia che in Italia la democrazia esiste perché ha sconfitto prima il fascismo e poi il terrorismo”.
Bombardieri: “Non abbiamo paura, non molleremo”
“Siamo organizzazioni sindacali che non hanno paura delle loro azioni,
a questa gente dobbiamo dare una speranza. Nel corteo ho sentito quella
canzone che dice ‘sarò con te e tu non devi mollare, abbiamo un sogno
nel cuore, Napoli torna al lavoro’. Lo faremo insieme, non molleremo di un millimetro
perché anche noi abbiamo un sogno nel cuore, quello di dare dignità al
lavoro, dare speranza ai nostri figli per un Paese diverso. Insieme ce
la faremo e non molleremo", ha detto Pierpaolo Bombardieri, segretario
generale della Uil, chiudendo il comizio in piazza Matteotti a Napoli.
Scontri a Torino, uova e fumogeni contro le Forze dell'ordine
Scontri tra le Forze dell'ordine e antagonisti che hanno partecipato allo "spezzone sociale" del corteo per lo sciopero generale a Torino. Sono avvenuti vicino alla stazione di Porta Nuova, in via Sacchi, nel centro della città, dove i manifestanti hanno cercato di entrare sfondando il cordone della Polizia. Le Forze dell'ordine li hanno respinti a manganellate, i manifestanti hanno sferrato calci e pugni e usato le aste delle bandiere. Scanditi dai manifestanti slogan contro Salvini e la Tav Torino-Lione.
A Napoli in 30.000 al corteo: “Manovra contro i cittadini”
La stima è degli organizzatori.
La testa del lungo corteo è in piazza Mancini, dove stanno intervenendo i
rappresentanti sindacali regionali. La manifestazione in una piazza
gremita, dove si cita la lunga lista di vertenze in corso. "La manovra
del governo Meloni è contro i cittadini". In piazza oggi "c'è il Paese
che il governo non vede, non consentiremo che qualcuno disegni per la
Campania un futuro senza fabbriche, fatto di emigrazione obbligata,
assistenzialismo e diseguaglianze", ha detto il segretario generale
della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci,
nell'intervento dal palco di piazza Matteotti, al termine del corteo.
“Questo governo sta per decidere che tutte le crisi aziendali, per le
realtà al di sotto dei 250 dipendenti, saranno scaricate sulle Regioni,
lavandosene le mani e scaricando sul territorio la ricerca di soluzioni
che solo il governo deve trovare". Il rappresentante della Cgil cita le crisi per cui si è in attesa di soluzione: Jabil, Dema, IIA, Softlab, Conbipel, Gesco, Nuroll, Tta.
Borghi: “Ideologismi prevalgono su questioni di merito”
“Se invece di uno scontro dai toni impropri, il confronto tra politica e sindacato si concentrasse sul merito, dovremmo affrontare tre macro-questioni". Lo ha detto Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato, a Coffee break. "La prima è il dato salariale. Mentre gli altri paesi investivano in termini di innovazione, produttività ed efficienza della Pa e scaricavano i margini raggiunti nei salari reali dei lavoratori, in Italia questo non è accaduto. A pagare sono i lavoratori, perché da trent'anni i loro salari sono bloccati. Abbiamo poi un grandissimo problema di ceto-medio e di Pmi. Il fatto che Germania e Francia si fermino è una brutta notizia perché a scontare le conseguenze saranno le Pmi del Nord, fornitrici di questi due grandi mercati. Terzo: se gli italiani sono costretti a ricorrere a 40 miliardi di spesa propria per sostituirsi alla rete sanitaria pubblica, è un problema. Queste tre questioni dovrebbero essere affrontate senza ideologismi", ha aggiunto
Bombardieri: “In 10 anni 200 mila ragazzi via dal Sud, perché devono andar via?”
Il corteo è arrivato in piazza Matteotti che fa fatica a contenere tutti i partecipanti. Bombardieri torna sui dati Svimez: “Grande partecipazione di Napoli e Campania anche alla luce dei dati di Svimez che richiedono una inversione di tendenza. È mai possibile che in dieci anni perdiamo 200.000 ragazzi che lasciano il Sud per andare a lavorare all'estero? Ci dicono che ci sono i record dell'occupazione, può darsi, ma questi ragazzi perché devono andare via? Come possiamo recuperarli e far sì che tornino a lavorare in queste terre? Napoli e della Campania danno oggi anche questo segnale al Paese”.
Al corteo di Mestre striscione contro violenza sulle donne
Uno striscione con la scritta "Stop alla violenza contro le donne" ha guidato a Mestre (Venezia) il corteo di Cgil e Uil in occasione dello sciopero contro la manovra economica. Oltre alla manifestazione veneziana che ha attraversato il centro della terraferma - 7.000 i partecipanti, secondo gli organizzatori - i sindacati hanno organizzato cortei in tutte la province del Veneto. Nel corso della manifestazione sono stati ricordati i dati sulla crisi economica nel Veneziano, dove le aziende attive sono passate 25.159 del 2021 a 24.954 nel 2023; le domande di Naspi da 34.988 nel 2021 a 43.861 nel 2023; la cassa integrazione in aumento dal primo semestre 2023 allo stesso periodo 2024 da 1.059.000 a 2.363.000 ore, con una crescita del 123%.
Landini: “Salvini faccia il ministro anche tutti gli altri giorni”
"Se a uno gli piace esultare per gli insuccessi, faccia pure. Non so di cosa dovrebbe esultare un ministro. Dovrebbe esultare quando i treni funzionano, quando i servizi pubblici funzionano, dovrebbe esultare in questo senso. Quindi Salvini si renda conto che lui, il ministro, non lo deve fare solo il giorno in cui viene proclamato lo sciopero generale, dovrebbe farlo anche in tutti gli altri 364 giorni. Cosa che non sta facendo, perché è sotto gli occhi di tutti". Lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, a margine del palco di piazza Maggiore dove si conclude il corteo per lo sciopero generale a Bologna.
Segnalata adesione del 95% all'Ast di Terni
In Umbria alta adesione allo
sciopero nel settore privato. Secondo fonti sindacali, è stata del 95%
all'Ast di Terni e tra il 70 e l'80% in diverse altre aziende.
Non ancora disponibili invece i dati dell'adesione per il settore
pubblico e trasporti. In Umbria la manifestazione di Cgil e Uil Umbria
si svolge proprio a Terni.
Qualche fischio anche per la Cisl a Bologna
Dal palco, il segretario della Uil Emiliana, Borghetti: “Ci dispiace che qualcuno abbia mancato l’appuntamento di oggi, questa è una piazza unitaria, per le tutte persone che lottano per un Paese più giusto e non si accontentano delle briciole”.
Fischi per il ministro Salvini a Bologna
Fischi per il ministro Salvini a Bologna, quando il segretario regionale Uil, Marcello Borghetti, lo nomina dal palco: “Caro ministro Salvini – dice Borghetti – non ci sono solo i barconi in Italia. Torna fra noi ministro, torna nel Paese reale dove tutti i giorni ti vorremmo attento a un trasporto pubblico in grande crisi. Anche ieri i treni erano in ritardo e non era sciopero. Ministro, cerca di stare attento a questo settore. Basta provocarci”.
Conte, solo banche e industrie armi non protestano
“Ci possiamo chiedere perché tutti sono penalizzati da questa manovra, tutti scioperano, tutti si lamentano, eccetto le industrie delle armi e delle banche? Perchè questi sono gli unici avvantaggiati". Lo ha detto Giuseppe Conte, a margine dell'evento 'Lo sport come strumento di pace'. "Carovita, tagli alla sanità, alla scuola: dappertutto è una sofferenza, il Paese sta scendendo giù e questa manovra non è assolutamente adatta. È nel segno dell'austerity, peraltro sottoscritta a Bruxelles con l'accordo e il Patto di stabilità", ha aggiunto. "Questo governo è incapace e inadeguato alla situazione di difficoltà che stanno vivendo l'Italia e gli italiani", ha concluso Conte.
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