Questa mattina le abitazioni di alcuni compagni e compagne di Firenze sono state perquisite in relazione alla manifestazione del 23 febbraio in solidarietà con il popolo palestinese durante il quale la polizia ha ripetutamente caricato il corteo.
Di seguito il comunicato del SUDD Cobas:
Da stamani alle 6:00 sono in corso perquisizioni nelle case della nostra coordinatrice e coordinatore sindacali e di alcuni membri della comunità di lotta. Ancora non è chiaro se si tratta di arresti.
Il motivo? Non essere rimasti zitti davanti a un genocidio che ha già strappato la vita di 40.000 uomini, donne e bambini in Palestina e aver scioperato lo scorso 23 febbraio cercando pacificamente di avvicinarci al consolato Usa, per indicare la responsabilità politica e materiale del governo Biden nei crimini di guerra di Israele.
Quel giorno in centinaia, studentesse e studenti, lavoratrici e lavoratori, siamo stati brutalmente attaccati dalla polizia a Firenze e a Pisa che ha mandato all’ospedale diverse persone con arti fratturati e manganellate sugli occhi.
Una settimana dopo lo abbiamo detto forte e chiaro tornando in più di mille sotto al consolato Usa: FIRENZE NON HA PAURA.
Di fronte al massacro di Gaza, Rafah e tutti i Territori palestinesi, di fronte a governi criminali accusati dalle corti penali internazionali, siamo orgogliosi di stare dalla parte giusta della storia. La paura l’abbiamo buttata via tanto tempo fa.
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