mercoledì 29 maggio 2024

pc 29 maggio - Libertà per Luigi Spera

Luigi, quarantadue anni, Vigile del Fuoco,da molti mesi, prima in regime di isolamento carcerario a Palermo e poi nel Carcere Speciale di Alessandria (ossia dall’altra parte del paese rispetto al suo luogo di residenza) con la pesante accusa di “terrorismo”.

Luigi appartiene al Centro Sociale Antudo , ma tutto il movimento di lotta solidale con la Palestina e contro la guerra e l'industria bellica lo rivendica e sostiene

I fatti di cui è accusato Luigi sono risibili.

Lo scorso 26 novembre 2022 la sede della multinazionale LEONARDO Spa (azienda a “partecipazione statale” italiana che produce vari sistemi d’armi in uso nei principali scenari bellici, tra cui il Medio Oriente) fu oggetto di una contestazione pubblica, a seguito di una ennesima strage in Kurdistan, durante la quale alcune fumogeni/fiacccole incendiarie – quelle che di solito vengono usate

per colorare i cortei oppure allo stadio ed in altri momenti ludici – furono lanciati oltre il cancello che delimita la sede di Palermo di questa società.

Per la stampa locale, per l’Azienda e per la Procura della Repubblica quei gesti simbolici (i quali non procurarono nessun danno materiale a persone o a cose) furono trasformati in “atti di terrorismo” e di “allarme democratico”.

Luigi ed altri due compagni furono arrestati nonostante l’assenza di prove concrete o di qualsivoglia flagranza del reato. Da allora è iniziata una lunga e pesante persecuzione fisica e materiale attraverso la carcerazione, il prolungato regime di isolamento a Palermo, il trasferimento punitivo ad Alessandria e il “marchio”di “pericolosità sociale” impresso sulla vita di Luigi e degli altri compagni.

In queste settimane il Tribunale di Palermo ha respinto il riesame delle misure disposte per i tre attivisti confermando, quindi, i caratteri della persecuzione e della esplicita punizione preventiva contro chiunque osi criticare l’operato del complesso militare/industriale italiano e l’insieme delle produzioni di morte.

Attorno alla vicenda del compagno Luigi Spera e delle attiviste e degli attivisti del Collettivo ANTUDO occorre riaccendere l’attenzione per strappare dalle mani di una assurda quanto feroce repressione i compagni palermitani.

stralci da contropiano

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