Le elezioni europee sono interne allo sforzo mancato dell’Europa di essere un polo imperialista. In Europa i governi si fanno la guerra e all’interno di ogni governo c’è una guerra tra le forze politiche.
Le elezioni santificheranno l’avanzata delle realtà di destra, anche naziste. Se ci fossero le forze rivoluzionarie unite e presenti, la sfida dei comunisti sarebbe stata di portare questa sfida nelle elezioni. Non siamo astensionisti né per tattica né per strategia. Siamo combattenti!
Se ci fosse già il partito, l'organizzazione dei rivoluzionari, ci saremmo presentati alle elezioni - noi siamo con Gramsci. Ma questo partito è tuttora da costruire.
Il governo Meloni vuole trasformare le elezioni in un referendum pro "Giorgia"/Fratelli d'Italia, pro-fascismo, pro-premierato. Questo, quindi, è il nemico principale.
L’opposizione parlamentare non è da sostenere. Essa è inadeguata anche elettoralmente. Condivide con la Meloni problematiche centrali, la guerra, l'invio di armi e missioni militari, è ambigua su Israele, ecc. Sugli altri temi sono forze impotenti, non in grado di opporsi/contrastare il governo, nè tantomeno di ostacolare la marcia fascista. Per questo non li possiamo votare.
Ma ci dobbiamo concentrare contro il governo che vuole il consolidamento del suo potere per tanti altri anni.
Noi partecipiamo alle contestazioni degli uomini del governo e del loro cerchio di potere; in esse si dimostra che lo Stato sta da una parte sola. La democrazia borghese permette ad una feccia umana di presentarsi alle elezioni.
Noi rispettiamo chi vuole usare l’arma elettorale per la liberazione di Ilaria Salis. Ma c’è l’elettoralismo in coloro che dicono di votare Salis, usano questa bandierina per avere un ruolo, ruolo che non hanno conquistato tra le masse.
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