domenica 19 maggio 2024

pc 19 maggio - L'italia imperialista, i padroni italiani e il loro governo partecipano sempre più direttamente alla guerra interimperialista in Ucraina

Una eloquente intervista

Il presidente lettone Rinkevics: «Dalle imprese italiane armi e tecnici per difenderci dalla Russia»

Accolto al Quirinale dal presidente Mattarella, sottolinea l'importanza della sfida con Mosca: «Preparano una guerra lunga, noi europei dobbiamo esseri pronti a tutto»

«Noi europei dobbiamo rafforzare le industrie militari e incrementare le risorse economiche per fare fronte comune al pericolo russo», sostiene allarmato il presidente lettone Edgars Rinkevics. Lo abbiamo incontrato nel corso della visita ufficiale a Roma poco prima del colloquio col presidente Mattarella.

Ha appena incontrato alcuni dirigenti delle industrie di armi italiane, specie di Leonardo e Augusta: stanno contribuendo alla difesa dei Paesi baltici?
«Sì, in particolare, stiamo acquistando elicotteri da guerra per le nostre guardie di frontiera in espansione. Abbiamo la necessità di difendere il nostro confine orientale, specie dalla Bielorussia

di Lukashenko e sulla base di ciò che apprendiamo guardando ai campi di battaglia in Ucraina. C’è poi il bisogno di controbattere alla guerra cibernetica e difendere lo spazio aereo. La Lettonia sta incrementando le spese militari dall’attuale 2,4 per cento del Pil all’oltre 3 previsto per gli anni prossimi. In particolare, abbiamo invitato da noi i dirigenti della Leonardo e studiamo lo sviluppo della rete ferroviaria baltica, che ha fini sia civili che militari per uno spostamento rapido delle truppe»

L’ammontare dei contratti militari italiani?
«Sono temi riservati, posso ribadire che gli investimenti sono in crescita».

Come funziona il recente accordo di cooperazione militare tra le tre repubbliche baltiche?
«Molto bene, anche se abbiamo priorità diverse. L’Estonia confina solo con la Russia, la Lettonia anche con la Bielorussia, la Lituania deve anche fronteggiare l’enclave di Kaliningrad. Sappiamo che in tutti questi scenari sono coinvolte le vostre fabbriche di armi, sebbene con noi ci sia un legame più forte, visto che ospitiamo i contingenti italiani inquadrati nella Nato».

I russi stanno avanzando, minacciano Kharkiv. L’Estonia valuta di mandare truppe in Ucraina: la Lettonia contribuirà?
«In Ucraina vediamo una situazione difficile, molto seria. Le prossime due settimane potrebbero essere cruciali. Sapevamo da tempo che ci sarebbe stata un’offensiva russa di primavera, la critica che possiamo farci noi europei e americani è che dovevamo aiutare prima. E oggi crescono le voci di chi vorrebbe l’avvio di contatti diplomatici per il cessate il fuoco. Ma non vediamo alcuna apertura da parte russa, anzi, stanno rilanciando l’attacco. Dobbiamo imparare dal campo. L’anno scorso la controffensiva ucraina è fallita a causa della nostra incapacità di fornire tempestivamente gli aiuti militari necessari. Occorre essere molto più veloci nell’invio delle armi. Quanto alle truppe, ne ha parlato per primo Macron due mesi fa. A Riga non abbiamo ancora deciso, pensiamo che non dobbiamo autolimitarci: vogliamo tenere tutte le opzioni aperte, occorre parlarne in sede Nato».

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