I sogni di guerra di un’Italia sbagliata
Il volantino distribuito sabato 13 aprile in occasione del Presidio contro la guerra N. 112
Rete italiana Pace e Disarmo – Libera – Gruppo Banca Etica
La polizia ha represso le proteste contro le vergognose celebrazioni dei 75 anni della NATO e la stampa ignora i pacifisti.
Denunciamo il clima repressivo che si sta instaurando e la
militarizzazione delle scuole e del territorio. Esprimiamo la nostra
solidarietà ai giovani feriti ancora una volta dalle manganellate della
polizia, questa volta a Napoli, dove i pacifisti del Comitato Pace e
Disarmo Campania hanno contestato le vergognose celebrazioni dei 75 anni
della NATO.
Credo
nell’educazione e nella scuola, appoggio e sottoscrivo la lettera di
oltre 200 insegnanti delle nostre scuole bresciane, che denunciano
l’invito da parte delle istituzioni alla partecipazione degli alunni a
uscite didattiche aventi per oggetto visite a mostre d’armi, a basi
militari, a parate, ad addestramenti, ad alza-bandiera, a incontri con
l’esercito*. In particolare mi riferisco alla comunicazione “Mettiamo
le ali ai nostri sogni – Giornata per le Scuole 2024” del 16 aprile
2024, in occasione dell’esibizione in addestramento della Pattuglia
Acrobatica “Frecce Tricolori” alla base di Ghedi (BS), dove ci sono armi
nucleari.
E’ inutile e dannoso fare credere alle giovani generazioni che scegliere
la pace e il bene dei popoli possa convivere con la scelta di un riarmo
luccicante e di una minaccia incombente dall’amaro sapore nucleare.
Ma non vi vergognate?
Siamo in tempi di guerra, siamo in giorni di violenza e di possibile
allargamento del conflitto anche alle nostre terre, siamo dentro un
delirio culturale che calpesta Costituzione e Diritto Internazionale di
Pace e ci permettiamo di illudere i nostri giovani indirizzandoli verso
soluzioni violente e strutturalmente ingiuste.
Chiedo alle scuole il coraggio di obiezione di coscienza a queste
iniziative e di dedicare la mattinata a riflettere sull’Europa che
vogliamo.
(liberamente tratto dalla lettera di don Fabio Corazzina – 4 aprile 2024) *da Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
La legge 185/90 sull’export di armi italiane, che garantisce il
controllo del Parlamento e dei cittadini su un comparto strategico e
critico del Paese, nonché sui flussi finanziari privati che lo
alimentano, è oggi sottoposta a un tentativo di modifica.
Ma l’aggiornamento legittimo e anche naturale, dopo così tanto tempo,
della legge 185/90 non può e non deve diventare occasione per indebolire
il controllo parlamentare sull’export di armi italiane.
Le modifiche proposte mirano tra l’altro a cancellare la “lista delle
banche armate” che – seppur con molti limiti – da 30 anni consente al
Parlamento e ai cittadini di sapere quali banche finanziano la
produzione e l’export di armi e per quali importi.
Per impedire questa perdita di controllo e trasparenza su un tema così
problematico e cruciale come il commercio internazionale di armi è nata
la mobilitazione “Basta favori ai mercanti di armi” sostenuta da decine
di organizzazioni della società civile italiana.
Dopo una fase di confronto con la Camera dei Deputati (che sta
discutendo il DDL governativo di modifica, già approvato dal Senato) in
particolare con alcune audizioni, l’invito all’opinione pubblica e alla
stampa è ora quello di partecipare alla mobilitazione di mercoledì 17
aprile a partire dalle 11 presso la sede di Libera a Roma.
Rete italiana Pace e Disarmo – Libera – Gruppo Banca Etica
A cura del MIR di Ivrea
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