venerdì 26 aprile 2024

pc 26 aprile - Ancora sul 25 aprile a Bergamo, la repressione non ferma la contestazione

 ALTRE IMMAGINI E VOCI DAL CORTEO DEL 25 APRILE A BERGAMO

Un corteo antifascista molto partecipato, sentito, non alla memoria, non una ricorrenza, ORA E SEMPRE RESISTENZA, interpretato, tanti cartelli, preparati nei giorni precedenti, con cura e passione, artistici, oggi antifascisti è essere antisionisti, con la Resistenza palestinese fino alla vittoria. Con gli interventi dal camioncino, appassionati, a riflettere tanti antifascismi in tante pratiche collettive quotidiane. Con una visione diffusa che ancora non riconosce la vera natura moderno fascista del governo Meloni, da rovesciare, verso cui indirizzare la lotta proletaria, come una nuova resistenza, necessaria oggi. Un governo della guerra imperialista, sostenuta ampiamente dalla falsa opposizione, che il giorno della Liberazione è in piazza con le bandiere americane e sioniste, e sui palchi con le mani sporche di sangue dei popoli aggrediti, del genocidio palestinese, che come minimo andava contestata.






bandiere usa e israele: la vergogna imperialista ennesimo insulto ai partigiani, che dovrebbe far riflettere chi li ha tollerati al suo fianco


All’arrivo in piazza l’aggressione di digos e polizia alla manifestazione (video dai GPI https://www.instagram.com/p/C6Mib2NsQ2z/?igsh=MXJrenRqaTU4NzlobQ==), con il tentativo di fermarla, disperderla, silenziarla. Ma il corteo è deciso e si oppone a questo nuovo grave atto di repressione, crescente e parte proprio di quel moderno fascismo che avanza con il governo Meloni.



I compagni non se ne vanno, tante giovani, studenti, tante bandiere della Palestina, si prende posizione nella piazza, si forma un bel gruppo che contesta per tutta la durata i comizi, ‘fuori i sionisti dal 25 aprile’, la resistenza oggi come ieri, con slogan e brevi interventi, di denuncia della repressione, del governo, della legittimazione dei fascisti fatta nel corso degli anni da chi oggi fa discorsi di circostanza, un palco da dove si è parlato di antifascismo mentre sotto il palco il corteo veniva attaccato con manganelli e scudi alla mano, e tante, tante voci contro il genocidio a Gaza, a sostegno della Resistenza in Palestina fino alla vittoria.


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