Cronache da un compagno di Milano nel cuore del corteo dei 100.000 partito da via Palestro
Siamo in Transiti per attacchinare locandina nazionale prendere bandiere e striscione e ci siamo avviati verso Porta
Venezia alle 13,30 per attacchinare la locandina, per
raggiungere Palestro e iniziare a distribuire volantino nazionale. Praticamente eravamo tra i primissimi,
poco dopo è iniziata la fiumana enorme, oltre le 100.000.
Il nostro volantino e la locandina sono stati presi molto volentieri quando vedevano la
foto della Meloni a testa in giù, con cenni di assenso e plauso da parte
di alcuni compagni che ci hanno detto "sempre precisi e sul pezzo".
Lo spezzone palestinese/si è formato in ritardo, il camion è arrivato
quando già la fiumana è diventata marea e hanno dovuto superare spezzoni
dei centri sociali.
Altri lavoratori si sono uniti a noi... una ragazza molto giovane a cui avevo dato il volantino mi dice in
inglese indicando la firma "è un partito marxista leninista" gli ho
risposto marxista-leninista-maoista, e le si sono illuminati gli occhi e mi dice che il padre è
turco del Tkp/ml e la madre è curda di Partizan e mi ha parlato di Mlkp". Ho
risposto ricordando il pensiero del fondatore del Tkp/ml e della lotta
tra le due linee nel movimento. Le abbiamo dato gli ultimi 2 numeri
della controinformazione, ci ha ringraziato.
Quindi abbiamo iniziato la difficoltosa scalata per
raggiungere i compagni in piazza Duomo per partecipare alla contestazione alla brigata ebraica... Molti manifestanti concordavano che non era accettabile che
ci fossero le bandiere israeliane e di certo non erano "facinorosi". Così
come nel microfono aperto di radio popolare di tarda serata un paio di
interventi di chi aveva partecipato al
corteo hanno confermato questa posizione e che alcune delle cosiddette "provocazioni" fossero "programmate" - in alcuni
filmati si vede bene una presenza massiccia di digos e poliziotti, ma
defilati, e si vedono i city angels che più che proteggere la brigata
menavano.
Quindi abbiamo raggiunto il presidio sotto
il palco con una certa difficoltà a coordinarci con gli altri compagni.
Pieno appoggio alle contestazioni di Sala - sindaco di Milano - di Pagliarulo Anpi e di quello della Uil. Ma non condividiamo i fischi a Scurati così come al rappresentante dei deportati antifascisti che
stava riaffermando il ruolo e tributo pagato dai comunisti, dagli
antifascisti, operai e cittadini che avevano sostenuto la Resistenza, e
persino il coro della sezione Anpi della Scala che intonavano e
cantavano Bella Ciao e Fischia il Vento, non erano in sintonia con il
resto della piazza (da notare che prima che iniziassero i
comizi avevano iniziato a suonare l'inno di Mameli e lì i giusti fischi
non davano fastidio e l'inno è stato interrotto). E così quando mi sono
messo a gridare "piazzale Loreto ci son tanti lampioni, ieri Mussolini
oggi la Meloni" e alcuni giovani che lo stavano riprendendo, la parte
anarcoide davanti continuava, e i ragazzi se ne sono andati via schifati.
Per chiudere sullo spezzone, abbiamo assistito a scene non proprio
edificanti di questa area che quando si sono "assaltate" le transenne si
sono tirati nelle retroguardie, mentre con gli altri in prima fila a difendere i compagni siamo stati noi una compagna di Bergamo, e le altre nostre compagne dietro a sostenerci.
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