Il 17 aprile si celebra la giornata di solidarietà con i prigionieri palestinesi, istituita dal Consiglio nazionale palestinese nel 1974 per celebrare il rilascio, nel primo scambio di prigionieri tra Israele e Palestina, di Mahmoud Bakr Hijazi, il primo prigioniero palestinese nelle carceri dell'occupazione.
Hijazi fu catturato dopo aver effettuato un'operazione con un gruppo di fedayn per far saltare un ponte vicino alla città di Berit Jibrin, nel 1965. Durante l'operazione si scontrò con le forze israeliane assicurando il ritiro del suo gruppo, ma fu ferito e infine catturato.
L'occupazione sionista lo condannò a morte ma la sentenza non fu eseguita. Fu rilasciato in cambio del soldato israeliano Shmuel Rozenvasser.
Questa premessa è d'obbligo per quelle "anime belle" che dopo il 7 ottobre hanno strillato al massacro per la cattura di ostaggi israeliani, quasi tutti militari.
In occasione di questa giornata, quindi, abbiamo mandato un saluto ai 3 palestinesi detenuti nelle carceri italiane, e abbiamo ricevuto il messaggio di Anan Yaeesh, di cui pubblichiamo stralci
Car* amic*
Oggi è il 17 aprile, la giornata internazionale della solidarietà con i prigionieri palestinesi, e oggi ho ricevuto il telegramma. Vorrei dire grazie mille a te e a tutti coloro che si ricordano di questa giornata per sostenere i prigionieri palestinesi. Grazie di cuore per le tante cose che ogni giorno fate per aiutarci e stare dalla nostra parte, e so che questo vi costa tanto del vostro tempo, che spendete per pensare a noi e sostenerci. Da quando sono stato arrestato non mi avete mai
lasciato solo. Perciò, per quante volte vi dica grazie, non sarà mai abbastanza per voi, che meritate molto di più. Ma per ora non posso dire altro che Grazie mille.Giusto una settimana fa, l’8 aprile, era la data del mio rilascio dalle prigioni Israeliane, l’8 aprile 2010.
Auguro a tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane o in altre carceri, di ottenere presto la libertà, perché niente in questa vita è più importante della libertà e io so quanto sia dura la vita nelle carceri di Israele. Tanti dei miei migliori amici sono stati arrestati in Israele nel 2001 e dopo, e sono ancor oggi in prigione e per loro è molto dura. Mentre ero qui ho letto sui giornali che due dei miei amici sono morti nelle prigioni israeliane. Il primo si chiamava Khaled el Shawish e il secondo Walid Daqqah. Prego ogni giorno perché gli altri prigionieri siano presto liberi, nessuno può sapere come stiano.
Ricordiamo che il 30 aprile ci sarà un presidio davanti al tribunale dell’Aquila, in occasione dell’udienza che dovrebbe discutere della “pericolosità sociale” di Anan, e quindi di una sua estradizione in Israele, ancora possibile per la procura dell'Aquila
Non abbassiamo la guardia quindi, e cerchiamo di esserci!
Per scrivere ai 3 partigiani palestinesi:
- Anan Yaeesh, casa circondariale di Terni - Strada delle Campore, 32, Terni (TR) CAP 05100
- Mansour Doghmosh, casa circondariale di Rossano - Contrada Ciminata 1, Corigliano Rossano - Cosenza (CS) CAP 87064
- Ali Saji Rabhi Irar, casa circondariale di Ferrara - Via Arginone, 327, Ferrara (FE) CAP 44122
Segnaliamo infine che è stata aperta una campagna di raccolta fondi per le spese legali dei palestinesi arrestati.
Si può contribuire on line versando un contributo sull'iban dell'Associazione Amicizia Sardegna Palestina, segnalando nella causale “supporto legale”.
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