venerdì 2 febbraio 2024

pc 2 febbraio - Il Vertice Italia-Africa è terminato... ma a cosa è servito?


La presentazione del Piano Mattei è stato fatta dalla Meloni in pompa magna il 28 gennaio al Vertice Italia-Africa. Il giorno dopo, 29 gli incontri sono continuati.

Ma che si trattasse solo di una grande sfilata lo ha ammesso lo stesso Tajani in un commento riportato dal Sole 24 Ore… “il vertice Italia-Africa del 29 gennaio non serviva a ‘presentare il Piano Mattei’ ma a chiedere la partecipazione’ delle controparti internazionali. Su questo fronte – continua il quotidiano dei padroni – i lavori effettivi del summit sembrano essersi concentrati quanto – o più – nel giorno successivo al vertice di Palazzo Madama fra governo italiano, vertici europei e i rappresentanti di 46 Paesi africani.

La prosopopea del 29 quindi è sfumata negli incontri veri, quelli che parlano chiaro e che il Sole24Ore, voce dei padroni di Confindustria, non nasconde, vale a dire le “prospettive per gli

investimenti italiani in Africa”

Da parte sua l’Europa – e qui c’è stato un intervento piuttosto imbarazzante della Meloni con la von der Leyen - già per i fatti suoi aveva deciso di investire 150 miliardi di euro, cifra che ha messo in ridicolo ancora di più i 5,5 miliardi di euro della Meloni.

L’imperialismo italiano rappresentato dall’attuale governo ha messo in campo tutte le organizzazioni economiche del paese, Sace, Simest, CdP nello sforzo non solo di continuare a fare profitti con l’Eni, Enel e le altre multinazionali di Stato, e di aprire la strada a nuovi investimenti privati e convincerli che si stratta di un buon affare. Ma i padroni privati vogliono che appunto sia lo Stato ad assumersi gli oneri più difficili, mettendoci il peso di un paese imperialista con tutto quel che consegue: vendita di armi, assistenza militare ecc., perché gli investimenti sono rischiosi, vista l’instabilità del continente africano per le guerre, colpi di stato, fallimenti economici dovuti al debito impossibile da ripagare e alla rapina costante delle sue materie prime da parte dei paesi imperialisti.

L’imperialismo italiano - a parte le chiacchiere - si trova a “competere” , come dicono loro, con gli altri imperialismi, sia quelli europei che quelli internazionali: Cina, Russia, Turchia e India, ultima arrivata, ma che pensa di avere buone prospettive.

Quindi per l’imperialismo italiano si tratta di farsi spazio con la ricerca di approfondire gli interventi che chiamiamo strutturali, in primis l’energia - la Meloni ha ripetuto che l’Italia deve diventare hub del gas e dell’energia per l’Europa. Questo da un lato ha una ragione di fondo che è legata molto all’economia - dopo la guerra tra Russia e Ucraina gli Usa hanno fatto pressione sui paesi imperialisti europei, soprattutto verso la Germania che aveva un grande scambio con la Russia di prodotti energetici ma anche verso l’Italia perché troncassero questi rapporti con la Russia, mentre il Pil degli Usa è in crescita grazie alla vendita di petrolio e gas oltre che per l’economia di guerra. Mentre la Germania adesso è in recessione e l’Italia ha un Pil ridicolo.

Se è vero che il gas e il petrolio puzzano come dicono gli ambientalisti non puzzano i soldi, perché gli affari previsti dagli investimenti sono enormi. L’ ENI ne fa il suo punto di forza e continua a spadroneggiare in molti di questi Stati.

Se al governo parlano di successo del Vertice l’opposizione dice esattamente il contrario, parla di “scatola vuota”, “non ci sono soldi”. Ma questa è una visione assolutamente non sufficiente per descrivere quello che è un insuccesso e che inganna: il senso vero è penetrare sempre di più le industrie e la finanza dell’imperialismo italiano in Africa. Qualche analista si spinge a dire che l’Italia vorrebbe prendere il posto della Francia che man mano smantella le sue posizioni anche per la ribellione dei vari Stati oppressi…. ma questa è un’altra storia.

A dare man forte alle cosiddette opposizioni sono state le assenze importanti di alcuni capi di stato e di governo africani che contano, vuol dire che hanno altri affari per le mani con la Cina, con la Russia. Per quest’ultima si parla di investimenti impossibili da raggiungere che già la Cina ha fatto e continua a fare. Il sole24ore parla di recuperare il tempo perduto, cosa impossibile per l’imperialismo italiano, mentre gli Stati Uniti tramite il FMI e la Banca Mondiale fanno la loro parte con i loro prestiti per lo stesso obbiettivo perseguito dalla Cina.

Ma anche qui la Meloni tradisce il vero intento di questa che un giornale ha chiamato “la campagna d’Africa” per ricordare il passato fascista.

L’imperialismo italiano in questo senso si sta giocando le sue carte. Quel che conta in questo tentativo è proprio la volontà di mettere in campo tutto quello che è possibile nella partita mondiale per il controllo delle materie prime, da quelle energetiche a quelle fondamentali per lo sviluppo tecnologico a quelle alimentari, per trovare altri mercati da sfruttare e dove piazzare le proprie merci e provare a fermare i migranti!

Nei prossimi mesi seguiremo l’evoluzione mentre ribadiamo che i popoli e i paesi oppressi devono unirsi per combattere questo imperialismo e tutti gli imperialismi.

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