giovedì 1 febbraio 2024

pc 1 febbraio - Ilaria trattata come bestia dal regime filonazista di Orban - Ma la bestia è Salvini! Pagherete caro pagherete tutto - Siatene certi!

 

Intervista al leader della Lega a Bruxelles per partecipare a un convegno. “Non è accettabile che vada in aula in catene ma vi pare normale che una maestra elementare vada in giro per l’Europa a picchiare e sputare alla gente?

Ce ne fossero 10, 100, 1000 maestre come Ilaria che difende nei fatti la democrazia e i diritti contro le carogne nere naziste che annualmente infestano Budapest

L'accusa contro Ilaria del regime ungherese è naturalmente caricata.. ma picchiare e sputare ai nazisti ove fosse vero è giusto e necessario... E' da dare una medaglia a una nuova partigiana

Salvini: “Salis? Assurdo che faccia la maestra. Se fosse mia figlia non sarei contento. Va processata a Budapest”. Il padre di Ilaria: “Uscita fuori luogo”
(ansa)

BRUXELLES – “È assurdo che questa Salis in Italia faccia la maestra. Non può fare quel lavoro”. Matteo Salvini atterra all’aeroporto di Bruxelles per partecipare ad un convegno sui valichi alpini (“problema serissimo”), ma prima di arrivare al Parlamento europeo si ferma a parlare con Repubblica della vicenda di Ilaria Salis detenuta in Ungheria. E le sue parole sono durissime.

La storia di Ilaria Salis diventa sempre più un caso politico. Le polemiche non si fermano. E la Lega ora accusa: “Il 18 febbraio 2017, a Monza, un gazebo della Lega veniva assaltato da decine di violenti dei centri sociali, e le due ragazze presenti attaccate con insulti e sputi da un nutrito gruppo di facinorosi. Per quei fatti Ilaria Salis è finita a processo, riconosciuta dalle militanti della Lega”. Il

partito di Matteo Salvini adesso tira fuori un episodio di sei anni fa, dopo le immagini shock della 39enne italiana che entra nell'Aula di un tribunale ungherese con mani e piedi legati e tenuta alla catena da una guardia penitenziaria, accusata di aver aggredito due estremisti di destra a Budapest durante il raduno del ‘Giorno dell'onore’. La risposta del legale dell’attivista, Eugenio Losco, è velocissima e smentisce l’accusa leghista: “Ilaria Salis è stata assolta per non aver commesso il fatto in relazione all'episodio dell'aggressione al gazebo della Lega nel 2017”.

La Lega e i fatti del 2017. L’accusa smentita dall’avvocato di Salis

Con una nota la Lega prima definisce le immagini di Salis “scioccanti” per poi ricordare quanto accaduto nel 2017 e puntualizzare: “Auspichiamo che la donna, di professione insegnante e definita dai sempre attenti giornali italiani ‘un'idealista’, possa dimostrarsi innocente in tutti i procedimenti che la riguardano. Le sue vicissitudini nelle aule di tribunale offrono l'opportunità di ribadire che il legittimo esercizio del dissenso non può mai sfociare in episodi di violenza, soprattutto se particolarmente odiosi come quelli messi in atto contro giovani indifese aggredite da un branco come successo a Monza". Ma l’avvocato di Salis riporta la sentenza con cui l’attivista fu assolta: “Non è stata affatto individuata dalle due militanti della Lega ma solo individuata come partecipante al corteo che si svolgeva quel giorno a Monza da un video prodotto in atti. Il giudice nella sentenza ha specificato che risulta aver partecipato solo al corteo senza in alcun modo aver partecipato all'azione delittuosa di altre persone nè di aver in qualche modo incoraggiato o supportato altri a farlo".

Il tribunale brianzolo però scrive nelle motivazioni alla sentenza con la quale assolse gli imputati per non aver commesso il fatto nel dicembre scorso: nessuno dei quattro, tra i quali Ilaria Salis, "appare aver partecipato all'azione delittuosa commessa dai compagni di corteo, nè pare averli in qualche modo incoraggiati o supportati moralmente". Decisivo, viene spiegato, l'esame di un video che riprende i quattro. Anche il pubblico ministero chiese l'assoluzione.

Ancora. "La Lega era parte offesa e si poteva costituire in giudizio come parte civile ma non lo ha fatto. È stato lo stesso pm a chiedere l'assoluzione e quindi non ha fatto appello quando il giudice ha assolto tutti gli imputati, compresa Ilaria Salis – le parole dell'avvocato Losco all'Ansa, legale della Salis – Oltre alle due militanti testimoniò anche Federico Arena, segretario della Lega di Monza, e quindi il processo era ampiamente noto alla Lega, che comunq

Schlein: “Se Salvini fa ministro lei può fare maestra”

La sentenza dice altro, però. Interviene la segretaria del partito democratico Elly Schlein: “La Lega anziché battersi per non vedere calpestata la dignità di una cittadina italiana si mette a rovistare nel suo passato, ancora prima che sia pronunciata sentenza ha già deciso la colpevolezza, e mette altre catene ai polsi e alle caviglie di Ilaria Salis richiamando accuse su cui è già stata assolta. In questa nostalgia di Medioevo dove sparisce la presunzione di innocenza Salvini si spinge ad affermazioni di un paternalismo insopportabile, ma se sostiene che chi è accusato di lesioni non possa fare la maestra allora viene da chiedergli come possa, chi è accusato di sequestro di persona, fare il ministro”, conclude Schlein.

Il segretario di Azione Carlo Calenda va all’attacco: “L'Ungheria non rispetta lo Stato di diritto. Le scene che abbiamo visto sono da dittatura sudamericana anni Settanta. Io sono favorevole al fatto che l'Ungheria venga cacciata dall'Unione europea. Io penso che chi non rispetta i diritti europei non sta in Europa"

.Il co-portavoce nazionale di Europa verde e deputato di Alleanza verdi e sinistra, Angelo Bonelli si rivolge a Salvini ricordando quanto “si spendeva per riportare in Italia i marò detenuti in india per aver ucciso due pescatori indiani mentre Salis, accusata di aver picchiato due neonazisti con prognosi di 5 giorni, accuse respinte e non supportate da alcuna testimonianza, deve, secondo il ministro, essere processata in Ungheria, alle condizioni disumane che tutti i giornali ci hanno mostrato. Due pesi e due misure di Salvini”. Il leader leghista, per Riccardo Magi segretario di +Europa, “fa bullismo di Stato contro una donna italiana detenuta all'estero in attesa di processo e quindi innocente fino a sentenza definitiva che non può ribattere alle accuse perché incarcerata da Orban, il migliore amico di Meloni

Una petizione affinché il governo italiano intervenga a tutela dei diritti dei suoi connazionali detenuti all’estero è stata lanciata poche ore fa sulla piattaforma change.org per chiedere l’intervento della Farnesina per Ilaria Salis, la 39enne monzese che da un anno è detenuta nelle carceri di Budapest. La donna era stata arrestata perché accusata di aver aggredito due militanti neonazisti nel cosiddetto 'giorno dell'onore', l'11 febbraio 2023. I due uomini  furono visitati al pronto soccorso e dimessi con 5 e 8 giorni di prognosi. Ilaria rischia una condanna fino a 16 anni di reclusione.

Ilaria è reclusa da un anno nel carcere di massima sicurezza di Budapest, detenuta - da quanto hanno fatto sapere i suoi avvocati - in condizioni disumane. Nel  frattempo la senatrice Ilaria Cucchi (Alleanza Verdi-Sinistra) settimana scorsa ha presentato un comitato proprio per portare all’attenzione delle cronache la vicenda. Alla conferenza stampa di presentazione c’era anche il papà di Ilaria, Roberto Salis, e i due avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini che hanno sollevato le grandi difficoltà che ci saranno durante il processo che inizierà tra poche settimane, ma soprattutto le condizioni disumane nel cacerce dove Ilaria è detenuta. Ilaria, alcuni mesi fa, in una lettera inviata ai due legali (tramite l’ambasciata italiana a Budapest) aveva raccontato che nelle celle c’erano topi e scarafaggi, i pasti nion venivano portati tutti i giorni, e che non aveva più ricevuto kit per l’igiene personale.

Qualche mese fa, Ilaria Salis aveva descritto, in una lettera ai suoi avvocati (tramite l'ambasciata italiana a Budapest), le condizioni di detenzione. La donna parlava di malnutrizione (con il carrello dei pasti che, per la cena, non passa) e di presenza di scarafaggi e topi nelle celle. Ma anche di non avere ricevuto, all'arrivo in carcere, il pacco con gli articoli per l'igiene personale, e che, durante il trasporto dei detenuti (ad esempio in Tribunale), gli agenti, oltre alle manette per i polsi, legano anche i piedi tra loro, fissando poi un guinzaglio di cuoio tenuto all'estremità dall'agente di scorta.

La seconda petizione

Nei giorni scorsi, intanto, anche il Comitato Ilaria Salis Libera ha lanciato - sempre sulla piattaforma cahnge.org - un'altra petizione. "Con questa lettera ci appelliamo al governo italiano e al presidente della commissione per i diritti umani del parlamento europeo affinché la cittadina italiana Ilaria Salis possa affrontare in Italia il processo per i reati che le vengono contestati e si giunga, quindi, alla sua immediata liberazione in virtù della palese violazione del Diritto internazionale e dei diritti umani che la sua lunga e sofferta carcerazione evidenzia - si legge nel testo -. Bisogna, con urgenza, ristabilire la supremazia del diritto di fronte a quella dell’arbitrio e della prevaricazione ideologica; il fatto che da un anno una donna, una insegnante, una cittadina venga privata della propria libertà senza alcuna prova in merito alle sue responsabilità costituisce un fatto di natura politica, diplomatica, etica, giuridica, di enorme gravità.

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