Venerdì mattina, alle 6,00, il
Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali CALP ha dato appuntamento al
Varco San Benigno del Porto di Genova a tutti coloro che vogliono
fermare il massacro del popolo Palestinese e lottare concretamente
contro le guerre che insanguinano il pianeta. L’idea è di rispondere
all’appello lanciato dai sindacati palestinesi al boicottaggio attivo
contro il governo israeliano in quella che non è una guerra ma un vero e
proprio genocidio.
Qualche anno fa, i portuali genovesi decisero di raccogliere un
testimone: quello lasciato negli anni 70 da quei “camalli” che
boicottarono l’invio di armi necessari agli USA nella guerra in Vietnam.
Quegli episodi, spesso dimenticati o trattati come una curiosità per
nostalgici, in realtà rappresentavano bene, allora come oggi, cosa
intendiamo quando si parla di solidarietà internazionalista.
L’idea di fondo era che la forma guerra, non più raccontata dai media
intenti a celebrare una pace totalmente inventata, dovuta allo
strapotere dell’occidente sul pianeta, era in realtà una costante nella
La guerra In Ucraina, condotta per procura NATO, non ha fatto che confermare la veridicità di tale assunto.
A circa un mese dal 7 ottobre 2023, la situazione in Palestina sta continuamente peggiorando. I calcoli parlano oramai di più di 10 mila palestinesi massacrati dai bombardamenti israeliani, l’ONU ha definito Gaza come un cimitero di bambini.
Non c’è davvero nulla che si possa festeggiare ma non possiamo non vedere come ci sia stata, in tutto il mondo una gigantesca ondata di mobilitazioni popolari, spesso rivolte anche contro i governi complici o consenzienti del massacro. Manifestazioni enormi che spesso hanno sfidato divieti e arresti. Che non hanno avuto paura di sostenere chiaramente che la propaganda occidentale è oramai una orchestra senza fiato e senza strumenti, la cui musica è l’accompagnamento di un funerale dove ad essere sepolti sono donne, uomini, bambini ma anche la decenza e la democrazia.
Ma ciò che colpisce è anche la risposta dei lavoratori. I sindacati belgi hanno deciso di non scaricare armi, la stessa cosa è stata detta dai sindacati dei portuali di Barcellona. A Oakland il porto è stato bloccato da lavoratori e attivisti.
Lo stesso è accaduto a Washington.
Manifestazioni operaie si sono svolte in Grecia organizzate dal
sindacato PAME. Nelle piazze politiche erano presenti non solo attivisti
ma milioni di lavoratori, giovani, gente comune che capisce, senza
bisogno di troppi discorsi, che la sorte che in questi anni è stata
imposta ai palestinesi o ad altri popoli oppressi colpisce la propria
classe sociale solo per la volontà di ingrassarne un’altra, quella dei
padroni.
Per ottenere risultati i lavoratori di tutto il mondo devono unirsi
Per ottenere una vera Pace occorre lottare per la giustizia sociale e contro l’imperialismo
Ci vediamo venerdì 10 al Varco San Benigno
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