Rompere ogni complicità tra Italia e Israele. Appuntamento il 19 novembre
Il genocidio dei palestinesi a Gaza, così come il lungo elenco di brutalità della pluridecennale occupazione coloniale israeliana della Palestina, non possono continuare a rimanere impuniti.
L’impunità di cui lo Stato di Israele ha goduto e continua a godere tra i governi europei non è più tollerabile.
È tempo di rispondere in via definitiva alla domanda posta anni fa dallo storico Ilan Pappe: “fino a quando il mondo continuerà a permettere a Israele di fare quello che fa?”
Diventa urgente affiancare alle mobilitazione di solidarietà con il popolo palestinese una vasta e
capillare mobilitazione che costringa governi e aziende a mettere fine ad ogni collaborazione con le istituzioni israeliane.Dalla revoca del Memorandum di cooperazione militare del 2005 allo stop all’acquisto del gas israeliano, dalla cessazione degli accordi di collaborazione tra le università italiane e quelle israeliane alla revoca degli accordi economici tra aziende italiane e israeliane, fino al boicottaggio dei prodotti israeliani sul mercato italiano.
È tempo che entri in campo un vasto movimento come quello che mise fine al regime dell’apartheid in Sudafrica.
Da anni il movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimenti, Sanzioni) ha posto tale urgenza all’agenda politica italiana e internazionale.
Per non lasciare le cose come stanno e continuare a sviluppare la mobilitazione e l’attivazione registrata in queste settimane, serve una “spallata” per dare prospettive credibili ad una pace giusta in Medio oriente tra Palestina e Israele.
Di questo, intendiamo discutere in una assemblea nazionale domenica 19 novembre, ore 10:30, all’Intifada di Roma (via di Casal Bruciato, 15), per rilanciare l’importanza del boicottaggio e delle sanzioni verso lo Stato sionista.
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