E' bene leggersi o rileggersi il testo di Trockij sul "Che fare?", intitolato "Giacobinismo e socialdemocrazia" (scaricabile in pdf) che mostra come Trockij è sempre stato contro Lenin.
Questo controrivoluzionario usa nel testo parole espressioni di un odio viscerale verso Lenin. Ne riportiamo solo alcune - ma tutto il testo è illuminante; tant'è che non abbiamo bisogno di fare noi un attacco a Trockij, sono le sue stesse posizioni che lo qualificano come controrivoluzionario.
"...alla
fin fine il povero « capo » (Lenin - ndr) deve
giungere all'idea che chi « trama » contro di lui... è il partito.
L'insieme delle individualità che hanno un diverso livello di sviluppo, sfumature diverse nella visione del mondo, temperamenti diversi, ln una parola il corpo materiale del partito stesso si rivela da ultimo, un freno per il suo proprio
sviluppo razionalisticamente costruito. Qui è il segreto degli insuccessi di Lenin, e qui è la causa della sua meschina
diffidenza.
Questa
diffidenza maligna e moralmente ributtante di Leni, piatta caricatura della tragica intolleranza del giacobinismo, è, lo si deve riconoscere, l'eredità ed insieme la degenerazione
della vecchia tattica «iskrista». Ma quei metodi e
quei procedimenti che avevano la propria giustificazione nelle
condizioni del momento politico, ora devono essere
liquidati, a ogni costo, altrimenti minacciano la dissoluzione completa del
nostro partito, dissoluzione politica, morale
e teorica.
Non
è un caso, ma un « segno » profondo il fatto che il capo
dell'ala reazionaria del-nostro partito, il compagno Lenîn,
nel difendere i metodi tattici di un giacobinismo caricaturale
sia stato psicologicamente costretto a dare una definizione
della socialdemocrazia tale da rappresentare null'altro
se non un attentato teorico al carattere di classe del nostro
partito"
Nessun commento:
Posta un commento